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Recensione: Clorofilla di Vera Demes

Titolo: Clorofilla
Autore: Vera Demes
Data di uscita: 16 febbraio 2024
Genere: Contemporary Romance autoconclusivo
Trope: age gap, slowburn

 
Trama

L’amore ci scorre dentro come linfa tra gli alberi.

Olmo Lamberti ha scelto la natura.
Trentadue anni, una laurea in Filosofia e molti ideali, ha deciso di vivere tra i boschi e le colline a ridosso dell’Appennino tosco-emiliano producendo miele ed erbe officinali in totale solitudine. Tra poesie e romanzi, trattati di ecologia e politica, vecchi film in bianco e nero, sonate di Bach, le sue adorate api e i suoi campi fioriti, assapora il presente vivendolo appieno. Un’esistenza tranquilla, contemplativa, in piena armonia con l’universo.
Poi, un giorno di settembre, tutto cambia.
Angelica Stoppani, ventiduenne fagocitata dalla vita, un talento per le feste in discoteca, i balli sul cubo e le relazioni tossiche, irrompe inavvertitamente in quella quiete bucolica come una tempesta.
Lei è vacua, annoiata, superficiale.
O forse no. 
Forse basta soltanto scavare in quell’interiorità nascosta, nelle battute sferzanti, nell’opposizione fine a sé stessa, nei tentativi di ribellarsi a qualcosa che non c’è. Forse basta soltanto aspettare. Perché Angelica è l’imprevedibilità della natura che tutto governa, è caos ma anche bellezza e quel giovane uomo tranquillo, il suo sguardo limpido e la sua voce profonda, sanno aprire stanze dell’anima da sempre sprangate. 
In un susseguirsi di fughe e ritorni, albe e tramonti, nel palpito dolce della natura svelata, tra sentieri ombrosi, boschi silenti e suggestioni antiche, i loro cuori si dischiudono alla verità. 
Ma esistono anche la realtà inclemente, le sofferenze passate, le sfide perdute e mai dimenticate.
Olmo e Angelica si attraggono e si respingono eppure qualcosa si è compiuto. 
Un lento sbocciare di gemme, la clorofilla che nutre la vita. 
Da un albero caduto può nascere una pianta. Una promessa d’amore. Tutta per loro.


RECENSIONE 

“«Per prima cosa dovresti liberarti delle persone che ti trattano male. Chi non ti rispetta non ti merita».”

Ci sono storie che hanno la peculiarità di saperti parlare direttamente al cuore. Clorofilla è stata per me una di queste. 

Angelica è giovanissima quando la madre le strappa ogni alternativa per il futuro, quando decide che lei dovrà compiere un cammino ben preciso. Non ci sarebbe nulla di male se questo programma non prevedesse mortificazioni, mancanza di affetto, di sostegno, di empatia sostituiti da ignoranza, supponenza e cattiveria. Tanti sono i personaggi che attraversano la vita di Angelica in questo particolare momento, alcuni lasciando una traccia positiva e altri invece cercando di spegnere la sua luce. La madre Gioia è senza dubbio per me il peggiore. Una madre dovrebbe valorizzare una figlia, supportarla, aiutarla, farla sbagliare ma senza lasciarla sola. Ecco, Gioia Stoppani è il contrario. Angelica è sola al mondo, incapace di provare fiducia per chi le tende una mano, bruciata dalle esperienze vissute senza alcuna fiducia in se stessa. Ma poi accade che tutto quel poco che pensava di avere, svanisce, capita che tocca il fondo e nel perdere tutto conosce la sua forza. Angelica è una combattente che non sapeva di essere forte e coraggiosa finché non si è trovata di fronte all’oblio. 

Olmo ha dieci anni più di Angelica, non si conoscono, ma il loro passato seppur così diverso, li ha portati alla stessa solitudine. Nessuna esperienza uguale, nessun contatto tra di loro prima di allora, eppure sembra che i loro silenzi, vuoti e tutto il dolore che portano nel cuore, siano fatti per combinarsi. Olmo si è imposto di vivere da eremita, sente di dover espiare delle colpe, non riesce a trovare la pace interiore. Nelle sue api e nelle sue erbe trova io silenzio di cui ha necessità per rendere assoluta la sua solitudine. Solo Angelica con la sua timidezza e finta supponenza poteva incrinare il ghiaccio che Olmo aveva avvolto attorno al suo cuore. Quando poi si incontrano nuovamente quella breccia oramai si è aperta. 

Tante sono le avversità passate e presenti che devono affrontare soli e insieme, nulla è facile per Angelica e Olmo, ma se la vita ti ha già tolto tutto, nulla può spaventarti se non sei più solo. Solitudine non è solo non avere qualcuno a fianco, solitudine è non avere vicino qualcuno che ci capisca, apprezzi, ami, che voglia il nostro bene, ci supporti e consoli. Quanti di noi, magari per un periodo della propria vita, sono stati solo nel frastuono di città affollate? 

Vera ha toccato molti punti profondi, tematiche importanti per ogni essere umano, ci ha raccontato di (mancata) parità di genere in certi ambiti lavorativi, di condizioni sbagliate, di genitori tossici e di estranei che invece ti tendono una mano per un aiuto sincero. 

Buona lettura! 
Annalisa 

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