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Recensione: Le strade che ho percorso di Carlo Lanna

Titolo: Le strade che ho percorso 
Autore: Carlo Lanna
Genere: Romance M/M – Mafia Romance
Release Date: 24 aprile 2024
Casa editrice: Aliberti Compagnia Editoriale per il marchio “Love”
PAGINE: 282 (versione digitale); 320 (versione cartacea)


Trama

In una calda estate napoletana dei primi anni Duemila si intrecciano le vicende di due famiglie del rione Barra: i Coppola e gli Esposito. Sullo sfondo della guerra tra i clan, in un quartiere tormentato e in cui dilaga la micro-criminalità, emergono le figure di Raffaele e Salvatore. Hanno appena diciotto anni. Dovrebbero odiarsi: invece sono legati da un forte sentimento nato tra i banchi di scuola, naturalmente da vivere di nascosto e all’ombra di tutti. Sognano in grande e sperano, un giorno, di poter lasciare Napoli per vivere pienamente quel legame d’amore che ha cambiato le loro vite. Ma non è facile fuggire dai tentacoli della camorra. Salvatore è convinto che la fuga sia l’unica scelta da intraprendere; Raffaele vuole capire cosa ha spinto le due famiglie a odiarsi così tanto. Dimenticare Napoli pare sia l’unica soluzione possibile: ma non c’è da illudersi, ogni scelta ha una conseguenza. Salvatore e Raffaele cercheranno di uscire indenni dal fuoco incrociato degli odii, dei rancori, degli inganni: ma la verità sulla loro relazione innescherà una sequela di eventi incontrollabili, in grado di minare persino quell’amore così totalizzante.


L’autore:
Carlo Lanna nasce a Caserta più di trent’anni fa. Oggi vive nel modenese. Ha due lauree e scrive su IlGiornale. Nel 2019 ha pubblicato Scegli il nostro destino. Nel 2020 la trilogia della “NY Lovers” per Words Edizioni. One Night in N.Y. è il suo ultimo romanzo pubblicato e il primo in self publishing. Il colpo di fulmine non esiste (Words Edizioni, 2020) ha vinto una menzione speciale al premio “Raccontami 2022” del Buk di Modena.


RECENSIONE

“«Ha presente il Romeo e Giulietta di Shakespeare? Ecco, la nostra storia è complicata allo stesso modo. Le nostre famiglie si odiano…”

Raffaele Coppola e Salvatore Esposito sono due diciottenni che hanno preso coscienza delle loro preferenze sentimentali, frequentano lo stesso liceo classico, si guardano di sfuggita per non farsi vedere dagli altri e poi si trovano soli di nascosto per scambiarsi baci infuocati. Sembrerebbe la classica storia vissuta in ambiente scolastico dove gli unici ostacoli che si frappongono al lieto fine sono scaramucce e piccoli sgambetti. 

Non è così. 

Raffaele e Salvatore sono la nuova generazione di camorristi che si dovranno contendere il potere nel rione di Barra. 

Unendo i pezzi di questa trama intessuta dall’autore ci si accorge che il puzzle non si forma, restano spazi vuoti e incastri imperfetti. 

Essere gay nel mondo reale della camorra non è possibile, quando non accetti di venir meno alla tua natura. Salvatore e Raffaele non sanno fino a che punto le famiglie hanno già pianificato la loro esistenza, non sanno che si troveranno a dover decidere uno della vita dell’altro. 

“Ero cresciuto in uno stato di paura perpetuo, ma nonostante questo, per un lungo tempo, ero riuscito a prendere le distanze dagli affari di famiglia. All’improvviso, mi ero ritrovato con una pistola in mano e un ordine da eseguire.”

La parte imprevedibile che ha reso questo libro estremamente impegnativo nel gestire le mie emozioni ha messo in luce le capacità dell’autore di riuscire a creare due ragazzi che nascondevano un universo di sfaccettature diverse al loro interno. 

Raffaele e Salvatore sono impauriti, deboli, insicuri, eppure in grado di mantenere la lucidità per sopravvivere. Sono terrorizzati che la famiglia scopra la loro amicizia particolare, ma ciò non basta per tarpare le ali a un amore che sta germogliando e diventando sempre più radicato. Sono molto diversi e chi sembrava più spavaldo e ruvido è quello che poi nasconde in realtà i timori più radicati e pensieri negativi sul futuro, credendo che solo un suicidio potrà liberarlo dai vincoli famigliari. 

Raffaele e Salvatore sono resistenti e resilienti, sono coraggiosi, in modo diverso, ma entrambi dimostrano la forza di credere nelle vita… nonostante tutto. 

Ci sarà un momento in cui sarà inevitabile cercare di entrare tra le pagine del libro per abbracciarli e piangere insieme, per infondergli coraggio e speranza. Sarà complicato forse capire tutte le ragioni in gioco e le motivazioni, quasi impossibile non stupirsi della prova di forza che dovranno affrontare. Non temete e sperate con loro, sempre. 

La storia di Raffaele e Salvatore è inserita in modo perfetto nel contesto partenopeo, il linguaggio è sempre appropriato e chiaro, i fatti narrati sono verosimili e le libertà narrative dell’autore sono ben amalgamate non dando mai l’impressione di trovarsi in una favola inverosimile. 

Questo è il primo libro che leggo di Carlo Lanna e mi chiedo perché abbia atteso tanto per conoscere la sua penna. Spero di poter recuperare nel tempo altre sue opere. 

Buona lettura! 
Annalisa


Ringrazio la CE per la copia ARC

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