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1 - Storie di Natale 2024

Un Natale da leggere... insieme! ❤️ Sono emozionata di iniziare con voi questo viaggio letterario a tema natalizio. Ogni giorno vi presenterò un libro speciale. Spero che queste letture possano riscaldarvi il cuore e farvi compagnia durante le festività. 

Cosa ti aspetta dietro la prima casellina del nostro calendario dell'avvento? 

Benvenuti al nostro calendario dell'avvento! Oggi apriamo la prima casellina e vi presentiamo una novella natalizia che vi farà battere il cuore: "A Special Day" di Raffaella Franceschini.

Trama

Sono passati dodici anni da quando Thomas e Lisa si sono conosciuti. Oggi, con due figli e una vita apparentemente perfetta, si preparano a trascorrere il Natale in famiglia e il Capodanno al Blue Eyes, insieme ai Social Crime e al resto dei loro amici. Ma proprio quando tutto sembra andare per il meglio, un evento inaspettato minaccia di turbare la loro tranquillità, proprio nella sera più magica dell'anno.

In una notte di luci e ombre, ogni scelta diventa cruciale. Segreti nascosti, decisioni difficili da prendere, e il passato che si intreccia inesorabilmente con il presente, e che potrebbe cambiare il corso delle loro vite. Riusciranno Thomas e Lisa a superare questa nuova sfida e a proteggere la loro famiglia?


"A Special Day" è una novella autoconclusiva ma strettamente legata alla dilogia di Fate e ai romanzi che compongono la serie. Per una maggiore comprensione degli eventi narrati, se ne consiglia la lettura rispettando il seguente ordine:

• Fate, tra le note del Destino
• Fate. Due cuori, un solo Destino


Perché leggere "A Special Day"?

Amore, dolcezza, senso di protezione. La consapevolezza che l'uno senza l'altro i nostri protagonisti si sentono incompleti. Raffaella con la consueta dolcezza e eleganza ci porta alla notte più magica dell' anno e ciò che accadrà starà solo a voi scoprirlo.

Recensione di Giusy per il blog 

È disponibile su Amazon in formato ebook e cartaceo.

ESTRATTO 
Sospiro e mi alzo dal letto. Raggiungo la finestra e osservo fuori. Oggi è una fredda giornata di dicembre. All’esterno, un manto bianco copre ogni superficie. I tetti delle case, gli alberi e le auto parcheggiate in strada sono rivestiti da uno strato candido e scintillante. L’aria è cristallina e tagliente, e il sole, basso all’orizzonte, proietta lunghe ombre bluastre sulla neve. 
Poggio la fronte sul vetro. Se ripenso alla mia infanzia, sono state davvero poche le occasioni in cui ho festeggiato il Natale insieme alla mia famiglia prima che mia madre morisse. Ma forse dovrei provare a ricordare di più. 
Chiudo gli occhi e mi immergo in un buio intimo. Cerco di concentrarmi su quei frammenti di memoria. Mi sforzo di mettere insieme le immagini come i pezzi di un puzzle, ma ogni volta che mi sembra di aver trovato una risposta, i pensieri sfuggono via come sabbia che scivola tra le dita. 
Riapro gli occhi e sospiro frustrato.
Ѐ tutto inutile.
Non riesco a ricordare.
E alla fine mi arrendo. 
Non posso continuare a tormentarmi. 
Si è trattato soltanto di un sogno, non c’è altra spiegazione. 
Passo una mano tra i capelli cercando di scacciare via la sgradevole sensazione che sento camminarmi sulla pelle, e scuoto la testa. Devo lasciarmi questi pensieri alle spalle, e con essi il presentimento che io abbia dimenticato qualcosa di importante. 
Non è il momento di pensare al passato. 
Voglio guardare avanti e occuparmi del mio presente, che è al piano di sotto ad aspettarmi. 

Lisa si accoccola contro il mio petto. Ѐ il suo modo di confortarmi, di farmi sapere che è lì, ancora una volta, per me.
«In questi anni ho capito che la vita può essere un percorso tortuoso, in cui ci si può perdere. Ma ho compreso anche che, sebbene la strada che dobbiamo percorrere sembra lontana o in salita, ogni passo compiuto, anche il più piccolo, ci avvicina alla luce. Il buio può sembrare infinito, ma anche la notte più lunga finisce sempre con l’alba. E tu sei stata la mia».
«Oh, Thomas…».
Lisa pronuncia il mio nome in un sussurro appena accennato.
«Se non fossi arrivata tu, probabilmente avrei fatto una vita peggiore di quella di mio padre. Grazie a te ho compreso che il mondo è migliore di come lo avevo conosciuto. Hai curato la mia anima con la tua gentilezza».
Poggio la fronte contro la sua, le mie braccia si serrano attorno ai suoi fianchi.
«Tu mi hai salvato».
Lisa mi guarda, le lacrime si affacciano sulle ciglia come piccoli cristalli.
«E tu hai salvato me».
La sua voce è rotta dall’emozione.
«Prima di te, ho conosciuto solo il disprezzo. Non sapevo cosa volesse dire essere davvero amati per ciò che si è. Mi hai mostrato che potevo essere più forte di quello che pensavo, e che ero in grado di superare le mie paure. Mi hai preso per mano, l’hai stretta nella tua, le nostre dita si sono intrecciate, e non si sono più lasciate».
Le accarezzo il viso con dolcezza e asciugo una lacrima che silenziosa scivola lungo la guancia. Lisa chiude gli occhi un istante, abbandonandosi a quella carezza. Poi alza le palpebre e punta di nuovo gli occhi nei miei.


Vi auguro una buona lettura!

Prossimo appuntamento:

Domani vi presenteremo il secondo libro del nostro calendario dell'avvento letterario. Non perdetevelo!

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