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Recensione: Fino all’ultimo bacio di Barbara Scotto (Cocktail Edizioni - Collana Cosmopolitan)

Titolo: Fino all’ultimo bacio
Autore: Barbara Scotto
Editore: Cocktail Edizioni - Collana Cosmopolitan
Genere: Contemporary Romance, Chick lit
Trope: Rom Com, Opposite Side, One Night Stand, Enemies to Lovers, Rival Familes
Pagine: 396
Data pubblicazione: 18 Ottobre 2023
Autoconclusivo


Trama

«Due a zero per me, reginetta. Tieni tu il conto?»

New York contro Los Angeles.
Byron contro Carrington.
Due famiglie, una guerra fredda che dura da generazioni.
Ma se una notte i rispettivi ‘rampolli’ di quelle due famiglie rivali finissero per baciarsi, dando vita ad un’eccitante e intrigante tregua? E se il tuo acerrimo nemico, diventasse l’unico in grado di farti impazzire dolcemente? Ivy e William dovranno decidere se continuare a farsi la guerra o invece ammettere che insieme sono l’incastro migliore di tutti i tempi…

Arriva in casa Cosmopolitan la frizzante ed emozionante penna di Barbara Scotto, pronta a regalarci una commedia romantica che prevede battute al vetriolo e un pizzico di spicy da cardiopalma. Siete pronti a questo mix agrodolce?


RECENSIONE

Buongiorno care amiche lettrici, oggi vi parlo di “Fino all’ultimo bacio” l’ultimo romanzo di Barbara Scotto un’autrice che ho letto e sempre apprezzato fin dal suo esordio. Barbara è un’autrice eclettica e talentuosa. Ha iniziato con i tre volumi della The Sisters Series, con protagoniste le scoppiettanti sorelle Graziati e i loro uomini, successivamente ci ha regalato una dolcissima favola d’amore dal titolo “A Natale ti regalo l’amore”, per poi mettersi in gioco con i primi due volumi della serie Historical “Secrets of the Moon” (di tutti i romanzi citati, le mie recensioni sul blog). Ora invece si è misurata in un genere diverso, in un Chick lit dai colori roventi ed appassionati, ma ricco di sfumature romantiche ed intrecci tortuosi, nei quali il ritmo narrativo è scandito da situazioni che hanno il merito di mantenere la trama in tensione dall’inizio alla fine. È un romanzo ricco di interruzioni e di momenti difficili che si intervallano perdendosi in un dedalo di attimi struggenti e di verità inconfutabili. In tutto questo, i protagonisti William e Ivy nemici, amici, amanti, ma soprattutto antagonisti, si scontrano su piani diversi, per poi cedere all’inevitabile. Una storia che esula dai soliti cliché, pertanto abbandonate ogni eventuale reticenza, perché sotto all’apparenza del tipico Hate to Love o Enemies to Lovers, esiste molto altro, un universo di emozioni che emergono potenti ed impetuose, grazie ai sapienti escamotage e ai conflitti palpabili, ma soprattutto per merito di una scrittura intensa, profonda, mordace, ironica e sofferta, che sa toccare e descrivere l’amore e l’odio in mille sfumature diverse.

«C’è solo una semplice verità incontrovertibile: una Byron non può simpatizzare con un Carrington. Noi siamo nemici, e lo saremo sempre.»

Non mi vergogno a dire che durante la lettura, per diverse volte ho avuto gli occhi lucidi, soprattutto nel finale che ha segnato la degna conclusione di una storia che mi ha fatta sospirare attraverso i suoi continui alti e bassi. La verità è che ho amato tutto di Ivy e Will due personaggi difficili, dai caratteri complessi frutto di condizionamenti e soprattutto di una vita influenzata da un passato che ha avuto fin troppo peso. Una storia piena di luci e di ombre, romantica e allo stesso tempo rovente. A suo modo colma di amore e speranza, ma altrettanto sprezzante, rabbiosa e ricca di tormento come di tanti “vorrei ma non posso”. Di notti infuocate seguite da mattinate algide, di distacchi e ritorni, di abbracci e allontanamenti, in una danza dove la verità si perde nel dubbio, nella diffidenza e nel sospetto. Tutto è al contrario di tutto e William si dimostra un giocatore abile ed astuto. E’ un giocoliere vittima anch’esso degli eventi, oppure è soltanto uno scaltro aguzzino? Spietato nel condurre i giochi, ma è l’uomo desideroso di mostrare a Ivy le sue infinite potenzialità, quelle che lei non sa vedere. Ivy e Liam meravigliosi, così come la loro storia, che inevitabilmente mi ha saccheggiato il cuore e rubato i sentimenti!

«Le parole non si cancellano, William, certe scavano dei solchi profondi nell’anima e si insediano lì. Non le puoi rimuovere. Mai.»

Chi sono Ivy Byron e William Carrington? Sono i rampolli di due prestigiose famiglie che all’epoca dei loro nonni, hanno condiviso una società che apparentemente sembrava solida, ma che invece si è rivelata un vero disastro. Dopo una burrascosa separazione, ora gli eredi sono a capo di due aziende prestigiose e avversarie, che si muovono nel mondo dell’alta finanza e in quello della politica, grazie ai preziosi agganci, agli accordi e ai vari intrallazzi, soprattutto per quanto riguarda i Byron di New York. I Carrington di Los Angeles in questo momento appaiono i più forti, perché hanno raggiunto un consolidato equilibrio, merito di acquisizioni importanti e alla scaltrezza di William cresciuto ed addestrato per diventare il numero uno negli affari, come broker spietato e dal fiuto infallibile. Eppure dentro di sé nasconde una parte che rivela soltanto a pochi, ed è quel lato umano che lo accomuna alla nonna creativa ed anticonformista che ha tanto amato. In realtà cela anche tanta rabbia e frustrazione, soprattutto per un sogno infranto che lo avrebbe portato a dominare nello sport. Purtroppo tutto è andato a rotoli e la sua carriera è finita! Intollerante verso il padre, si comporta come un ribelle, incapace di piegarsi alle convenzioni e al suo status sociale, pur ricoprendo il ruolo che per nascita gli spetta d’obbligo e diritto e che gli è stato cucito addosso. Sicuro di sé, arrogante, bellissimo ed irresistibile, sopravvive alla sua condizione di “prigioniero” passando da una donna all’altra e fomentando il suo odio verso quella che è da sempre la sua acerrima nemica: Ivy Byron la ragazza che merita tutto il suo disprezzo per tanti motivi che scoprirete, ma soprattutto per il cognome che porta.  

«Dopo la perdita della nonna si è trasformato in una persona scontrosa e, per qualcuno, fin troppo leggera. Un ribelle in piena regola, ma, mi creda, il suo cinismo è solo l’abito che indossa con più frequenza. Ne ha altri, ben più gradevoli.»

Ivy Byron ha 24 anni e rispetto a William che ne ha uno in più, si dimostra di tutt’altra pasta. Fosse per lei, se potesse, scomparirebbe letteralmente. Non si è mai sentita a proprio agio nella sua vita perché le sono mancati gli affetti più importanti. Anche se è cresciuta, ha conservato dentro di sé un’insicurezza di fondo e un senso di inadeguatezza che non accenna a darle tregua, soprattutto per un evento del passato nel quale è stato proprio William a colpirla ferocemente e a segnarla in maniera indelebile. Non ha considerazione e stima da parte del padre, anche se fa affidamento su di lei, per riuscire a consolidare un rapporto con chi può spianargli la strada e promettere enormi vantaggi economici. Una cosa l’accomuna a William: sono le pedine in un gioco che non hanno mai voluto e odia i Carrington esattamente quanto Will odia i Byron! Questa è una certezza che non potrà mai venire meno, perché entrambi sono cresciuti a pane e disprezzo. Per questo motivo è impossibile riuscire a frantumare queste radicate convinzioni, fomentate anche in tempi recenti, da ciò che uno ha fatto all’altra e viceversa. Tutto vero, se non fosse che un all’aeroporto il destino si mette di mezzo e… maledetto quel giorno in cui si incontrano, perché da quel momento in poi, le loro vite sono destinate a cambiare per sempre, tra lotte, litigate, separazioni, offese, insulti, baci, notti calde e di fuoco e giornate gelide come il metallo. William si dimostra insensibile e spietato, ma sarà veramente così come sembra?

«Non può essere stata una recita quella dell’altra notte, né può esserlo questa versione di te. Non completamente, almeno. Lasciati andare e sii te stessa. Chi vorresti essere, Vy?» «Io… non lo so» ammette, gettando ogni difesa. E io, che ero partito intenzionato ad affossarla ancora una volta, mi scopro desideroso di capirlo insieme a lei.

Preparatevi a mordere il plaid dal nervoso, se siete sul divano, oppure a prendere a pugni il cuscino, se state leggendo a letto, perché quell’odioso di un Carrington vi trascinerà sulle montagne russe insieme alla confusa Ivy, che soffrirà schiantandosi sulle sue asprezze, per poi volare tre pagine dopo, tra le sue braccia, stordita dal suo profumo e dalla magia dei loro amplessi. Ma non illudetevi, perché Will alle prima luci dell’alba negherà tutto, fino allo stremo delle sue forze. E poi si ameranno, si odieranno, patiranno, si riconquisteranno, si allontaneranno, mentre si comprenderanno più di chiunque altro, operando l’uno verso l’altra l’incanto della trasformazione che saprà illuminare le loro reciproche vite. Ma poi di nuovo, si lasceranno, si ritroveranno, si negheranno, si offenderanno e si riameranno, in una danza senza fine tra amore e odio, fiducia ed inganno, verità e finzione, errori e sofferenze, realtà e bugia, scambiandosi volentieri di ruolo, prima l’uno e poi l’altra in una lotta che sembra non conoscere tregua.

«Sei un folle!» mi urla contro, schizzandomi. «Oh, sì, inizio a pensarlo anche io. Sei un veleno, Ivy Byron, la più velenosa di tutti i membri della tua famiglia, perché con te non riesco a condurre uno scontro leale, no, tu mi fai venir voglia di ferirti e di baciarti con pari intensità. Mi fai desiderare di fuggire e di restare, di farti piangere e di farti godere.»

Tutto inizia grazie ad un'idea geniale di Bri la migliore amica di Ivy che ora si è presa una vacanza, per raggiungerla a Los Angeles. Non capirete mai la situazione spinosa nella quale Bri ha gettato la sua migliore amica! Eppure è proprio ciò che Ivy stava aspettando per far rimangiare al suo nemico numero 1, l'umiliazione avvenuta 8 anni prima. Ma la vita riesce a sorprendere e a sbaragliare qualsiasi fantasia e obiettivo, avviando un intreccio di momenti dettati dalla casualità che si riveleranno esplosivi, tanto da dare il via al romanzo che comprende momenti divertenti, ma altrettanto sofferti ed ardenti. Sono entrambi bravi a mentire, a fingere e a mostrarsi indifferenti. Lui la ferisce per non cedere al sentimento che sente crescergli dentro, mentre lei fa altrettanto, merito del “maestro” che le ha insegnato a brillare e a tirare fuori le unghie. Liam dal canto suo somiglia ad un serpente a sonagli. La stuzzica, la ammalia e la seduce, perché sa esattamente come fare per convincerla a cedere, utilizzando un tono carezzevole ed ingannatore. Ma è onesto, oppure sta soltanto fingendo per vincere la sfida che li ha messi una contro l’altro?

«Io non scapperò, stavolta. Vuoi la guerra? Bene, accetto. Che vinca il più spietato. Ma ricorda una cosa: è vero che ti sei messo in ginocchio per farmi godere con la tua bocca, ma il punto è che in ginocchio c’eri tu, e a godere ero io, William. Non il contrario.»

La prima parte è quella più scanzonata, divertente, ricca di colpi di scena, contrattempi, incastri, difficoltà e segreti. La seconda invece, è pregna di intensità, passione e sentimento. Ivy e Will si trovano costretti a dover soffocare le sensazioni che nascono potenti, perchè inopportune. Sanno di dover lottare contro le emozioni, perché un unione tra loro non è contemplabile. Ci sono troppe situazioni, equilibri, accordi ed interessi in gioco. Eppure anche qui, Barbara Scotto riesce a scavare dentro ai suoi personaggi per farceli conoscere nel loro intimo, attraverso i loro pensieri, dubbi e perplessità. Le riflessioni individuali si amalgamano, così come i loro corpi, i cuori e le loro anime, al di là del consentito, delle motivazioni e di ciò che è giusto o sbagliato, dove il giusto e lo sbagliato non esiste. E nel frattempo i suoi personaggi diventano vivi e vibranti, ricchi di sfaccettature, di spigoli e curve, dolcezza e rigore.

«Ma chi ti credi di essere? Non hai alcun diritto su di me, io non sono mai stata tua né lo sarò.» «Ti sbagli, dolcezza. Sei stata mia e lo sarai ancora, questo è certo come certo è che io sono un Carrington e tu una Byron. Proveniamo da famiglie rivali ma tu e io siamo un’anomalia. Non possiamo coesistere ma al tempo stesso continuiamo ad attrarci. »

Questo romanzo si regge sui tanti litigi, ma anche sui momenti in cui attraverso il dialogo, anche rabbioso, brutale e impetuoso, i protagonisti si ritrovano a sviscerare i loro rispettivi punti di vista, per comprendere ciò che non riescono a definire. Sono entrambi in preda al tormento, nel riconoscersi come l’incastro perfetto, la tessera mancante che serve per colmare quel vuoto che entrambi sentono. Ma si apprezzano anche come entità distinte e diverse, perfette così come sono. Sono consapevoli delle motivazioni che sono alla base della faida che ha consumato le loro rispettive famiglie. Sanno che non ha più motivo di esistere, ma che comunque permane indissolubile, eppure riescono comunque a diventare complici in questo loro strano rapporto in cui si donano l’uno all’altra, anima e corpo, pur tentando di darsi delle regole. Sono nemici che umanamente si sostengono. Will riesce a donare a Ivy quella forza che le fa difetto, mentre lei sa offrire a lui ciò che desidera perché sono due anime destinate, in una vita in cui sembra non arrivare mai il momento giusto per loro, succubi di piani ai quali non riescono e non possono ribellarsi. Anche se spogliati di tutte le sovrastrutture, obblighi e costrizioni, non sono altro che due semplici ragazzi che si sono incontrati per caso e che in semplicità provano un’attrazione palpabile, che li costringe a rincorrersi perché non riescono a farne a meno. La notte sono amanti, mentre di giorno nemici, in una continua alternanza che ha il sapore della condanna. Due moderni Romeo e Giulietta che sono obbligati ad odiarsi perché appartengono a due famiglie e fazioni diverse.

«Perché tu mi impedisci di odiarti davvero! Ogni volta che mi baci, e mi prendi, affondi sempre più dentro di me, e non parlo in senso fisico, accidenti a te. Ed è sbagliato. Dio, quanto vorrei…» «Cosa, Ivy? Cosa vorresti?» «Vorrei non essere una Byron e tu un Carrington. Vorrei che fossimo soltanto due ragazzi che si sono conosciuti per caso (…)»

Ancora una volta Barbara Scotto ha fatto centro! Come ho scritto all’inizio, è stata abile a mantenere la trama in tensione dall’inizio alla fine, creando le giuste dinamiche, soprattutto rendendo i battibecchi credibili, ben supportati da motivazioni logiche, attraverso dialoghi arguti, tensivi e con stilettate e battute ricche di sarcasmo e in alcuni casi, divertente ironia. Non è per nulla semplice giostrare in questo modo con le parole dando spessore agli eventi e profondità ai protagonisti, per renderli persone umane e reali, con i loro difetti, incertezze e difficoltà. La scrittura è scorrevole ed acuta, dimostra sottigliezza, sensibilità, poesia ed abilità nel passare attraverso ai cliché rivoluzionando tutto. Una trama che potrebbe sembrare scontata ma che invece si rivela innovativa, perché dietro alle atmosfere tipicamente Hate to Love emerge tanto altro.  

«Dammi un’altra occasione, Ivy, fallo e stavolta giuro che non dovrai pentirtene. Perché io scelgo te, ti ho sempre scelta, fin dal momento in cui ti ho incontrata, e lo farò ancora ogni giorno. E non è vero che non esistono le parole mai o per sempre, perché il mio cuore sarà tuo per sempre e giuro che non ti deluderò mai, mai più. Perdonami, ti prego.»

Un romanzo che mi è piaciuto moltissimo e che consiglio a tutti coloro che amano le storie battagliere, turbolente, tortuose e difficili, ma piene di pathos. I protagonisti non perdono occasione per punzecchiarsi e ferirsi, ma oltre a ribaltarsi tra le lenzuola, si comprendono e si sostengono a vicenda, giocando a carte scoperte, per poi tante, troppe volte ritrattare. Si alternano in un gioco crudele tra opposti che inevitabilmente si attraggono, e tra due anime simili che si completano. Sono leali nel parlarsi, nel toccarsi, perché così sono Liam e Ivy, due ragazzi che si sono incontrati per caso e che desiderano stare insieme, perché l’amore non guarda in faccia nessuno e vince su tutto! Buona lettura e alla prossima!

Cristina Pisano

Ringraziamo la CE per la copia ARC

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