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Recensione: Domain Winchester series #1 di Giusy Viro

Titolo: Domain
Autore: Giusy Viro
Serie: Winchester Series vol.1
Genere: Contemporary Romance
Trope: Family Saga, Billionaire Romance, Suspense, Spicy, Age Gap, Arranged Mariage
Editore: Self-Publishing
Data Pubblicazione: 23 Ottobre 2023
Pagine: 289 circa
Autoconclusivo


Trama 

James e Maggie.
Due mondi opposti 
Affascinante e cinico affarista senza scrupoli, lui. Limpida sincera e schietta, lei.
Entrambi si ritroveranno a dover accettare una convivenza forzata. La poltrona presidenziale della propria azienda, lui.
Salvare il ranch di famiglia, lei.
Ma sarà solo un accordo di interessi?
E se la passione dovesse scoppiare all'improvviso, cogliendoli impreparati?
E se una serie di misteriosi eventi dovesse mettere a rischio la vita di uno dei due, gettando l'ombra del dubbio? Tra intrighi, passione, giochi di potere e lusso sfrenato, pagina dopo pagina arriveremo alla resa dei conti e a una verità sconvolgente.
Amore o odio? Perdono o vendetta? 


RECENSIONE

Buongiorno care amiche lettrici, oggi vi parlo di “Domain” il primo romanzo dell’attesissima Winchester Series, della quale abbiamo avuto un primo assaggio a maggio, con la pubblicazione del volume 0, intitolato “Background”. Poche pagine ma essenziali, che ci hanno permesso di capire da subito, gli intrecci e le difficoltà che si sviluppano all’interno di una famiglia allargata, per conoscerne l’ambientazione e il terreno emotivo sul quale si sviluppa l’intera saga. Soprattutto ci hanno consentito di accedere a molte informazioni riguardo ai personaggi principali, che mostrano una iniziale sfaccettatura dei loro caratteri e personalità, così come un primo sfavillio sulle luci e sulle ombre che attanagliano il loro intimo, tanto da rivelarsi uno scorcio attento sui rispettivi e complessi, disagi interiori. Molte cose le abbiamo già comprese, ma a partire da “Domain”, sarà compito delle varie autrici, che si susseguiranno volume dopo volume, in base al proprio stile, grado di sensibilità ed intenzionalità, offrire uno sguardo a tutto tondo, per comprendere quelle dinamiche che in “Background”, abbiamo potuto soltanto sfiorare, immaginare e supporre.

Con “Domain” inizia un viaggio tra le emozioni, dove le ferite, i caratteri all’opposto, i bisticci, i rancori, le vendette e i rimpianti hanno un peso, sia nella vita di James Winchester, come in quella di Maggie. La verità è che le terre bruciate del Texas non sono altro che lo specchio di quei cuori aridi, in bilico tra la siccità emotiva e il desiderio d'altro, di quel verde brillante, tipico dei freschi e ricchi pascoli, di quegli sterminati campi così generosi, rigogliosi e voluttuosi, irrorati dalla forza sprigionata dai sentimenti e dall’eros, dove domina soltanto la verità del cuore, in un universo interiore patrimonio dell’Essere. Ma per arrivare a questo, tante saranno le lacrime versate, la rabbia trattenuta od esplosa, il disgusto, le sconfitte dolorose, il tormento, le perdite, le delusioni e i sensi di colpa. James e Maggie sono due personaggi agli antipodi su diversi piani, ma che sono destinati e costretti a misurarsi e a lottare tra di loro, ma anche contro le loro rispettive paure e limitazioni, non soltanto interiori. Fino al momento in cui arriveranno a cedere, per abbattere i loro schemi, sconfiggere i nemici e arrivare alla meta. Dovranno accettare di darsi per vinti, per potersi finalmente abbandonare senza sé e senza ma, a ciò che conta davvero. Entrambi hanno un percorso da intraprendere sia interiormente, sia nella vita reale, perché hanno come tutti, insicurezze, incertezze, vuoti e mancanze che ne motivano i comportamenti, che molto spesso appaiono incomprensibili.

«Sei abituato a donne molto raffinate che non passano inosservate. Mia sorella forse…» «È te che voglio» taglia corto prendendomi il viso tra le mani. «Voglio sposare te.»

Il romanzo inizia puntando i riflettori sulla vita di Maggie, vero nome Mary Margareth O’Neel. Il suo temperamento fiero e battagliero emerge senza ombra di dubbio, mentre il tracciato narrativo punta il dito sui rapporti famigliari, soprattutto su quello problematico con l’odiosa sorella Vanessa. Pur essendo giovane, Maggie ha sulle spalle responsabilità enormi e difficoltà alle quali non riesce a far fronte, talmente gravi da motivare l’incontro tra lei e “James Dollar” il nomignolo che si diverte ad usare per riferirsi all’affascinante, impetuoso, scaltro, sexy e sfacciato primogenito dei Winchester. Intimidita, attratta, ammaliata e conquistata dal suo sguardo verde giada e dal fisico potente, riflesso della sua personalità arrogante, carismatica e dominante, deciderà di accettare la sua proposta. Un accordo vantaggioso per entrambi, che prevede un contratto firmato tra due contraenti, che nulla ha a che vedere con il sentimento, ma che nonostante tutto, sugellerà una relazione piena di fuoco, alti e bassi, scontri, passione, abbandoni e ricongiungimenti. Questo accordo darà il via al racconto e stabilirà le basi su cui poggiano le fondamenta e l’intera struttura della trama, che si aprirà ad accogliere dei momenti drammatici che assesteranno un duro colpo ai protagonisti, tanto da capovolgere non soltanto i loro destini, ma anche quelli di chi prende parte alle vicende ed intesse nell’ombra i vari intrecci.  

“Le prerogative che nutro verso il gentil sesso sono chiare e precise: belle, stupide e pronte ad aprire le gambe. I soldi, la posizione che ricopro e, a detta delle donne con cui sono stato, anche la bellezza fisica, mi permettono di scegliere.”

In questo primo volume, fanno la loro comparsa tutti i personaggi che abbiamo già conosciuto nell’antefatto pubblicato a maggio. Alcuni appaiono fugacemente, ma offrono comunque un impronta del loro carattere, per dare la possibilità all’autrice di raccontare ancora di loro, ricordando le loro vite e le caratteristiche che li differenziano da tutti gli altri fratelli. Torna Vincent dalla Francia per presenziare ad un evento importante. E’ il musicista tormentato e ribelle che ha scelto se stesso, perseguendo le sue passioni lontano dal padre, anche se ora è la sua elegante e costante dolcezza a venire allo scoperto, più di ogni altro aspetto del suo carattere. Appare anche Jensen, il terzo genito che gestisce la sua tenuta e coltiva cotone, vivendo con la nonna materna. Anche Dane racconta un lato diverso di se stesso, soprattutto quando finalmente sotterra l’ascia di guerra e l’antagonismo verso il fratello maggiore, per offrire il proprio aiuto. Ed è ciò che stava da sempre aspettando. Sapremo, spero, nei prossimi volumi come si comporterà nel dettaglio in questo frangente e quale sarà il suo ruolo. Tessa qui appare molto giovane e frizzante, quasi un’adolescente spensierata, nonostante quelle ombre impercettibili che la consumano dentro, stiano diventando sempre più palesi. Una ragazzina in difficoltà, che però sa trovare tra le braccia di un James, con lei sorprendentemente dolce, tutto l’affetto paterno di cui ha bisogno. India conferma la sua tempra, comportandosi come ci si aspetta da lei, l’inossidabile avvocato preparato e coscienzioso, anche se lascia emergere quel lato di sé che tenta di tenere a bada. Ma è lucida quando è ora di dire la sua, sulla scelta di James.

«Non approvo quello che stai facendo, sappilo.» Mi guarda con aria di rimprovero. «Se dovessero nascere dei figli sarebbero loro a pagarne le conseguenze. Noi lo sappiamo bene, James.»

Tra tutti spicca il capostipite Cameron, un burattinaio scaltro, arrivista ed anaffettivo, abile nel tirare i fili delle vite di coloro che gli gravitano attorno, da lui considerati semplicemente come utili pedine, da manovrare al bisogno, in un gioco spietato in cui conta soltanto la fama, l’ambizione, il successo e il potere. Per Cameron rappresentano i valori essenziali, irrinunciabili e basilari, a cui votarsi anima e corpo. I sentimenti, gli affetti e i rapporti umani non sono contemplabili, se non come una preziosa merce di scambio, indispensabile per ottenere sempre maggiore potere, in un’esistenza che assume un’unica connotazione: la ricerca dell’Avere anche e soprattutto a discapito di tutto il resto. Ma Cameron non mostra di avere rimorsi, perché anche in questa pubblicazione, appare privo di cuore, scrupoli e coscienza. Ciò che conta è soltanto ciò che si può ottenere a livello concreto, per soddisfare le mire ambiziose oppure i propri sensi. Tutto il resto non serve e non ha significato, peccato Cameron rappresenti la spina nel fianco e la costante ferita che ancora sanguina, nel cuore e nell’anima di ogni suo erede.

“Diciamo che Cameron Winchester non è stato il massimo dell’amore genitoriale. Ha sempre puntato il dito contro ogni nostra scelta ergendosi a giudice e guadagnandosi la freddezza dei miei fratelli invece che il loro rispetto.”

Abbiamo appreso a maggio qual è il ruolo e la personalità dalla prima moglie di Cameron, Jackie, sempre presente nella vita di tutti. Ha un carattere forte e combattivo, tanto da saper tenere testa all’ex marito, ma sa essere presente con un’assoluta ed accorata dolcezza, quando James ha bisogno di lei. Poi c’è la seconda moglie Savannah, una donna di rappresentanza e un’ottima padrona di casa che forse, idea mia, nel corso delle dinamiche della saga, potrebbe riservare delle sorprese inaspettate. Bella, elegante, silenziosa e resiliente, di molto più giovane del marito, sicuramente è succube di Cameron, che pur superando di poco i settant’anni continua ad essere un uomo piacente, virile e molto prestante. Jackie è madre dei primi quattro Winchester, James, Vincent, Jensen e India, mentre Savannah lo è dei due più giovani, Dane e Tessa. Sono tutti adulti, uomini e donne di età differenti, tanto che dal primogenito James alla piccola di casa Tessa, ci sono ben diciannove anni di differenza. Più che fratelli il loro è un rapporto tra padre e figlia.

“Dio quanto ho sentito la sua mancanza! Ci avviamo verso casa, è un fiume in piena: bellissima, casinista, spensierata e logorroica. Parla, parla e io l’ascolto volentieri. "

Ma al di là di tutto, ciò che è emerso e ciò che accomuna ognuno dei fratelli, è la stessa difficoltà nel dover fare i conti con un genitore freddo, manipolativo e per alcuni versi, addirittura crudele e grottesco, che pretende da ognuno il meglio. Ma non ciò che è meglio per se stessi, come individui con i propri desideri, sogni e aspettative, ma per la famiglia e le proprietà dei Winchester, la famiglia più potente del Texas. Sono a capo della Winchester Oil e hanno diversificato le loro attività tra petrolio, allevamento di bestiame e tanto altro. Non contano i sentimenti, ma tutto ciò che ogni Winchester può fare per dimostrare al mondo la potenza e la superiorità di questa famiglia, negli affari e nelle relazioni, perché per il mondo e per il sentire di Cameron, sicuramente figlio del suo tempo e dei suoi schemi interiori, è l’apparenza che conta e non certamente la sostanza.

«Tu non devi recitare alcuna parte, Maggie» la sua voce è carezzevole come una piuma. «Ho chiesto te in moglie proprio perché non voglio una persona finta accanto. Non dovrai mai fingere con me. Non ne avrai alcun bisogno.»

Come già sottolineato nella mia precedente recensione a “Background”, e che trova conferma anche in “Domain”, uno dei temi dominanti attorno al quale si incentra la saga famigliare dei Winchester, è il rapporto tra i fratelli che al momento del bisogno, riescono ad abbandonare le rispettive avversità per fare muro e proteggersi a vicenda. Questo rappresenta una sfaccettatura del racconto che mi è piaciuta tantissimo, esattamente come il fatto che nonostante il materialismo dilagante e la ricchezza esibita e ben sottolineata da Giusy Viro, (che non si è mai dimenticata di citare la presenza del personale di servizio nelle varie scene), alla fine ciò che vince su tutto e nonostante tutto, è soltanto l’amore, il rispetto e la considerazione reciproca. La menzogna decade, così come l’odio alimentato dai nemici. Cameron però, è e rimane il simbolo dell’odio e della cattiveria. Diventa il monito, ovvero quella figura che si staglia sul fondo, pronta a mette in ombra ogni cosa, con la sola sua presenza, per ribadire che la minaccia, anche la peggiore, può arrivare soprattutto dai parenti, anche quelli più prossimi. Sicuramente Cameron, nei volumi futuri, continuerà a vessare ed ad esigere la perfezione da tutti i suoi figli, mai pago di creare malumori, rabbia, scontento e dolore.

«Ehi, hai da fare domani sera?» Spero solo che non mi dia due di picche. «Perché?» La sua voce è sulla difensiva. Ci risiamo. Dovrò sudare parecchio con te, signorina O’Neel!”

In “Domain” mi è piaciuta soprattutto la prima parte, che ho trovato gioiosa, leggera e piena di brio. E’ il momento in cui Maggie e James si sono conosciuti, scoperti e tra loro è iniziato un rapporto disteso, nel quale spesso si sono presi in giro e stuzzicati a vicenda, vittime di un’attrazione che non riescono a nascondere. Lui si dimostra determinato a conquistarla, perché la trova bellissima e sexy, soprattutto irresistibile quando arrossisce. Tra loro esplode un’elettricità palpabile, che il primo bacio evidenzia in maniera lampante. James è arrogante e dominante, ma allo stesso tempo affascinante ed affascinato, dalla caparbietà e dal carattere indomito di Maggie. Sorpreso e conquistato dalla sua pulizia, ingenuità ed integrità morale, ancora più evidente se messa a confronto con il mondo di James, quello degli affari, che lo vede trasformarsi pur di vincere, in uno squalo privo di scrupoli. Cinico, sicuro di sé, spocchioso ed ambizioso, anche con la donna che sceglie per firmare un accordo importante, segue ciò che decide e vuole, e lo fa senza guardare in faccia nessuno. Peccato che andando avanti con il racconto, soprattutto nella parte centrale, sono andata in confusione. Secondo una mia valutazione personale, ho fatto fatica a capire i comportamenti di James, forse perché manca un approfondimento dei suoi pensieri più intimi e dei suoi processi mentali. Cosa che ha contribuito a non aiutarmi a capire il tira e molla infinito, pieno di alti e bassi, allontanamenti e chiusure, spesso a mio giudizio, prive di un reale motivo.

“Mi rendo conto solo adesso di cosa ho appena fatto. Non le ho donato solo il mio corpo, ma anche l’anima”

La scrittura di Giusy Viro conferma la stessa percezione avuta nella lettura nell’antefatto. È diretta, audace e ricca di mordente, tanto da saper trasmettere tutta l’impetuosità e la forza dei suoi personaggi. Nel complesso è un romanzo gradevole che si attiene e segue uno schema classico, dove spiccano due protagonisti che con le loro diversità, i loro conflitti interiori, si scoprono in balia di un’attrazione e di un sentimento che all’inizio, soprattutto James, non sa cogliere e misurare. Ma l’emozione esiste e, per quanto facciano, dicano, si ribellino e si oppongano ad essa, arrivando a sminuirla e ad ostacolarla, nel finale il cuore prende totalmente il sopravvento sulla ragione, fino a far emergere un sentimento forte, potente e palpabile, grazie ad una dichiarazione che spiega tutto ciò che, lungo il tracciato narrativo, è stato lasciato in sospeso.

“Se il tuo è amore non lasciarti accecare dalla rabbia. Una persona saggia una volta mi disse che l’amore, quello vero, vince, convince, tutto può, tutto perdona”

Vi saluto e vi do appuntamento con la mia recensione per “Control”, il secondo volume della Winchester Series firmato da Chiara Cipolla. Alla prossima!

Cristina Pisano

Ringraziamo l’autrice per la copia ARC

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