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Recensione: Standing In the Storm di Elizabeth Rose

Titolo: Standing In the Storm
Autore: Elizabeth Rose
Genere: Historical Western Romance
Trope: Arranged Mariage, Family, Cowboy, Age Gap, Hate to Love
Editore: Self Publishing
Data di uscita: 22 Agosto 2023
Pagine: 314
Autoconclusivo


Trama

Colorado, 1867
Cade Hatcher ha giurato a sé stesso che non prenderà mai più moglie, ma, quando gli viene proposto di sposare Judith per denaro, accetta per l'unica cosa a cui tenga davvero: il suo ranch.
Judith stringe un patto con Cade: sposerà quel vedovo ombroso e scostante e si prenderà cura di Noah, il suo bambino, solo per pochi mesi. Poi cercherà un posto da chiamare casa e in cui sentirsi al sicuro.
Entrambi desiderano essere liberi e il matrimonio è solo una fase di passaggio. Ma giorno dopo giorno, le loro vite si avvicinano e si intrecciano e rimarranno solo due possibilità: rispettare il loro accordo o ammettere ciò che provano l'uno per l'altra.
Cade rifiuta con caparbietà la seconda occasione che si è abbattuta sulla sua vita e Judith vuole fuggire da un matrimonio senza amore: nessuno dei due ha intenzione di ripetere gli errori del passato. 
Ma il Colorado, forse, ha in serbo altri piani...


RECENSIONE

Buongiorno care amiche lettrici, amanti dei romance e delle atmosfere che riportano al vecchio west! Preparatevi perché con “Standing In the Storm” salirete su una macchina del tempo che vi condurrà direttamente nel 1867, in quella parte del Colorado dove si inserisce la storia di Cade e Judith, così ricca di contrasti e retroscena difficili, ma al tempo stesso pregna di momenti avvincenti, tanto che vi faranno tremare il cuore, arrabbiarvi, morire di tenerezza e in alcuni momenti, commuovervi sul serio. Nel frattempo vi innamorerete dell’asprezza e della determinazione di Cade, così come del temperamento di Judith, una donna che sa trovare il bello anche dove non esiste e che riesce ad accettare l’inaccettabile, pur mantenendo viva la fiamma della ribellione, verso ciò che la vita ingiusta le ha riservato. Il primo impatto è decisivo e lo capirete già dalle prime righe! È impossibile rimanere indifferenti all’aria che si respira e che trasuda da ogni parola usata con talento da Elizabeth, così evocativa e perfetta nel descrivere ogni momento. Senza riserve, sarete costrette ad abbandonare la realtà, per lasciarvi avvolgere e travolgere da questa bolla sospesa nel passato e vi perderete… Ebbene sì! Esattamente così come è successo a me, vi smarrirete dentro ad un western dove ogni movimento e gesto dei protagonisti, così come la descrizione degli ambienti, dei paesaggi, delle situazioni e delle abitudini del quotidiano vi conquisteranno senza lasciarvi possibilità di scelta. Lo farà anche Cade Hatcher, l’uomo che domina gli spazi con la sua rude e virile risolutezza, quella che sprizza testosterone da tutti i pori e, se un po’ vi sconvolgerà per le sue decisioni e il suo modo di fare, contemporaneamente saprà annientarvi con l’intensità del suo vissuto, con il dolore che opprime il suo cuore e con l’incapacità di abbandonarsi a ciò che sente, in una lotta che combatte contro se stesso e contro Judith, la donna che il destino ha voluto nella sua vita. Judith è la sua degna compagna, colei che con le sue azioni, la sua resilienza e i suoi sogni, contribuirà a rendere viva questa trama così intensa e dai mille significati nascosti. Insomma, preparatevi ad innamorarvi di due personaggi veri, che sanno incarnare autenticamente le figure di quel tempo, un uomo e una donna impegnati a lottare contro gli strascichi del loro vissuto, contro i problemi tipici di quel periodo storico, contro un ambiente ostile che non offre scorciatoie e in ultimo, anche contro chi si mette di mezzo, schiavo dell’ambizione e del dio denaro. Insomma, gli ingredienti ci sono tutti e ora tocca a voi iniziare l’avventura!

«Non sei cambiato. Punti la preda come un puma di montagna.» 

Chi è Cade? È un bell’uomo, ma dal carattere ruvido. Burbero, taciturno, indisponente e dai modi secchi e scostanti, sa incutere timore e rispetto, forse a causa dei suoi occhi grigi che sanno diventare implacabili come lame d’acciaio, scuri come il piombo e liquidi come il mercurio. È autoritario e si porta dietro un alone di minaccioso pericolo, sicuramente dovuto al fisico imponente, ma più probabilmente per la consuetudine di girare con la sua "6 colpi al fianco” e cavalcare per la prateria con il fucile ben in vista e di traverso sulla sella. È alto, ha i capelli corvini e una corporatura muscolosa, allenata dalle tante ore a cavallo e dalla vita faticosa nel suo ranch, fatta di interminabili lavori di manutenzione, la cura della mandria, l’addestramento dei cavalli e i lunghi spostamenti verso i pascoli. È stato un cacciatore di taglie, ma poi ha deciso di arruolarsi nell’esercito nordista e diventare uno Yankee, per combattere la schiavitù. Finita la guerra, è diventato proprietario terriero e, per realizzare un sogno, ha costruito con le proprie mani il suo ranch chiamandolo Circle H. (H come Hatcher) in Colorado, a Holston Creek un piccolo agglomerato in espansione, ad un giorno e mezzo a ovest di Denver.

“Lui stesso riconosceva che il proprio riflesso al mattino, prima di radersi, era decisamente poco rassicurante: la sua faccia avrebbe potuto trovarsi su un avviso da ricercato. Gli uomini lo temevano e le donne lo ammiravano.”

Ora Cade a 35 anni può definirsi un uomo pratico, razionale, intelligente e tutto sommato giusto, anche se non incline alla gentilezza. Quella poca di cui dispone, la usa qualche volta verso la moglie e i bambini del suo migliore amico e fratello d’armi Rob, che rappresenta per lui un confidente prezioso, una sorta di Grillo Parlante e ciò che più si avvicina ad un’idea di famiglia, specialmente dopo che il proprio sogno si è infranto, prima della morte della moglie Eliza. Come testimonianza di quella parte della sua esistenza è rimasto soltanto Noah il figlioletto di 5 mesi… ma questa è tutta un’altra storia e starà a voi scoprire ogni cosa. Negli ultimi tempi la sua vita è diventata più difficile e tante sono le difficoltà che si trova costretto a dover affrontare. Costantemente sotto il fuoco incrociato di un destino che non sembra concedergli tregua, a Cade non rimane altro da fare se non trincerare il proprio cuore e per ultimo, tradire i suoi sani principi accattando di scendere a patti con la propria coscienza, per ottenere ciò che ha sempre desiderato

«Affari, Cade. Vuoi la tua maledetta terra o no?» Cade sentì ogni emozione scivolare via dal corpo, si spogliò della stoffa palpabile della sua coscienza mentre le scintille del suo sogno si facevano più intense sotto la cenere; sì, avrebbero potuto ancora trasformarsi in fuoco. «Voglio la mia maledetta terra» si sentì dire.

Lei chi è? Judith è una donna troppo moderna per l’epoca in cui vive. Ha i capelli troppo biondi e gli occhi troppo azzurri, ma è anche dotata di un’intelligenza al di sopra della media e di tante altre virtù. Ha una mente acuta e una parlantina sciolta, a volte fin troppo considerando che l’impulsività che la contraddistingue, non le permette di tenere a freno la lingua. Parla di politica e di commercio, sa destreggiarsi con i numeri ed è abile nei conti tanto da occuparsi dei libri contabili del padre, all’inizio dell’attività. Ha il fiuto per gli affari e la sua mente lungimirante le suggerisce immediatamente le possibili soluzioni a qualsiasi problema o possibilità di sviluppo, cosa che infastidisce notevolmente gli uomini che vedono in lei una donna poco appetibile, soprattutto perchè all’epoca le esponenti del gentil sesso non dovevano parlare di affari e nemmeno esprimere pareri e opinioni. Questo suo modo di essere ha sempre allontanato potenziali corteggiatori, ma attirato invece, chi poteva sfruttare queste sue capacità. A 25 anni è una ragazza a pochi passi dall’essere considerata una zitella, soprattutto ora che è diventata una figura scomoda all’interno della sua famiglia. Alcuni eventi l’hanno resa indesiderata, ma lei non si abbatte anche se la strada davanti a lei è tutta in salita.

“Cade non sopportava di averla accanto. Non voleva una donna nella sua vita, non voleva una moglie, non voleva portare al ranch un’estranea. Non voleva, ma doveva.”

Ma dietro al suo modo di essere, al suo temperamento di donna forte, caparbia e battagliera, si nasconde un’anima fragile in cerca di un po’ di considerazione e di affetto, pertanto il suo parlare di cose da uomini altro non è che il desiderio di condividere con il padre un pezzetto di ciò che erano stati prima, prima che arrivasse la nuova moglie, desiderosa di relegarla in un angolo, meglio se abbigliata con abiti dai colori mortificanti con l’intenzione di dare un altro colpo alla sua già bassa autostima e alla scarsa considerazione di sé stessa. Ma Judith non è donna da abbattersi, pertanto la sua perspicacia, la curiosità e soprattutto la sua impetuosità e la sua forza d’animo non verranno mai meno, ma anzi, prenderanno il sopravvento fino a gestire il suo modo di essere e di porsi all'esterno. Anche Judith è una donna con una dignità e una fermezza invidiabili, pertanto accetta la propria sorte con coraggio pur conoscendo esattamente a cosa andrà incontro e cosa sarà costretta a lasciare a Denver. Abbandona la sua vecchia vita affrontando una situazione di cui non ha colpa, ma la sua positività le fa intravedere l’occasione di poter avere in cambio esattamente ciò che più desidera. Lucidamente propone un patto, al temine del quale potrà vivere la propria vita mantenendosi grazie alle sue doti innate che saranno le sue armi migliori per sopravvivere in quella terra in piena espansione e ricca di insidie. Ma prima di poter spiccare il volo c’è un burbero cowboy da affrontare. Cade, volente o no, ora fa parte della sua vita e tra i due, dotati entrambi di caratteri infiammabili e di temperamenti indomabili che cosa potrà mai succedere? Esatto! Che la guerra abbia inizio!

“(…) Se c’era una cosa che aveva capito di sua moglie era che non le mancava l’intelligenza; avrebbe dovuto esserne felice, ma la prospettiva di passare i mesi successivi a scontrarsi con una donna non lo allettava per nulla: il problema era che non avrebbe potuto evitarla, perché era la sua dannatissima moglie!”

Scaltro, crudele, calcolatore, indisponente, insopportabile e odioso? Sì! Cade è tutto questo e molto di più! So che stenterete a crederci, ma oltre alle diverse sfaccettature caratteriali studiate ad arte per conquistarci e farci andare fuori di testa, Cade è anche terribilmente bello e sexy al punto che dopo una furtiva ed intimidita occhiata, Judith non avrà più dubbi! Brividi? Scosse? Elettricità? Turbamenti? Rossori improvvisi? Ehhhh non voglio dirvi troppo, ma vi anticipo che la loro prima notte insieme, è un qualcosa di epico! L’atteggiamento di Cade e il suo comportamento sono quelli di un vero str***o, ma la controffensiva di Judith non si farà attendere! Anche se in maniera inconsapevole saprà andare a segno e a Cade… cadrà il sigaro! Tutto questo per merito della sottile vena ironica di Elizabeth che sguizza impertinente, tanto quanto quella maliziosa che riesce a colpire inaspettata, sbucando tra le righe sempre al momento giusto. Vi garantisco che mentre vi appassionerete ai retroscena a tratti drammatici, ogni tanto la risata farà capolino, pronta a stemperare gli animi e a strappare quel sorriso soddisfatto. Sì, è esattamente così che mi sono ritrovata tante volte, con un sorriso da ebete e gli occhi a cuoricino, soprattutto per Judith impareggiabile nel dare del filo da torcere al bel cowboy tenebroso! Quello che nasconde un temperamento incendiario e un sex appeal potente, ma anche un'anima sensibile, anche se troppe volte schiaffeggiata dagli eventi, quelli di una vita che l’ha messo tante volte al tappeto e di fronte a prove anche disperate.

«Siete un uomo impossibile!» sbottò Judith. «E mi conoscete da un solo giorno. Posso fare di peggio, ve lo assicuro.»

Vi ho già detto troppo, ma mentre vi divertirete a leggere di quanto Cade sappia essere str***o e di una Judith forte, indomita e resiliente, vi invito a guardare oltre ai loro appassionanti battibecchi per accorgervi di tutto ciò che cela questo romanzo, aspetti psicologici importanti che mi ha fatto pensare ad un termine “Gaslighting”, mentre contemporaneamente la trama si articola e accoglie un elevato numero di emozioni contrastanti, come l’insicurezza, la sfiducia, la diffidenza, il timore, l’incredulità, la rabbia, il rancore, il desiderio di vendetta, il significato di onore e di rispetto, ecc. Tutte conseguenza di un passato che ha lasciato strascichi profondi in entrambi i protagonisti e che ancora fa da padrone nelle loro vite, tirando le redini del loro rapporto, che diventa via via sempre più teso e impossibile da gestire, fino a quando una possibilità si fa largo e rosicchia il suo spazio, nel deserto di due anime ferite dalla vita e dal destino.

“Non era stato pronto, fino a quel momento, fino all’arrivo di Judith, piombata nelle loro vite come una valanga in estate, una donna fuori posto, che contribuiva a mettere a posto ogni cosa.”

Prima dell’amore è la tenerezza a diventare un potente lasciapassare, capace di far risvegliare i cuori. Preparatevi, perché se siete facili alla commozione come me, in alcuni passaggi vi accorgerete di avere gli occhi un po’ lucidi, perché sarà proprio la tenerezza a dare inizio al miracolo. La mancanza d'amore lascia dietro di sé vuoti, mancanze e difficoltà comunicative. Nessuno dei due sa capire dove inizia il condizionamento e dove finisce la paura. Sono come due ciechi e sordi che vedono cosa vogliono vedere e ascoltano ciò che sono abituati a sentire, anche se è del tutto errato. La verità è che non riescono a guardarsi con gli occhi liberi dal pregiudizio, ma soltanto attraverso la lente di un cuore che sanguina ancora. Però in lei esiste un'incrollabile volontà di voler andare oltre, per rifugiarsi in un sogno che diventerà una possibilità di salvezza, alla quale aggrapparsi e che le darà la forza di resistere per dare tempo alla vita di fare il suo corso.

Rimase immobile , attenta ai passi falsi. «Credete che io sia “irresistibile”? Non voglio offendervi, ma la vostra vista non è delle migliori.»

«Non sopporto nemmeno la falsa modestia. Smettetela subito di prendermi in giro, o vi ritroverete sul serio a dormire in compagnia delle vacche.»

Fanno da cornice a “Standing In the Storm” temi importanti verso i quali l’autrice accenna durante il racconto e che inseriscono il romanzo in un determinato periodo storico, cosa che l’ha reso veritiero e ben contestualizzato in ogni sua parte. Il lessico utilizzato mi è sembrato quasi contemporaneo e per me, che non amo molto i termini desueti o aulici è stata una piacevole sorpresa che ha reso la lettura molto scorrevole, piacevole ed avvincente. L’uso della terza persona l’ha trasformato in un western storico a tutti gli effetti, regalando le giuste atmosfere che sono state anch’esse decisamente apprezzate. I pov di Cade e Judith consentono di vivere i rispettivi processi mentali e offrono la possibilità di conoscerli nel profondo. Ho amato moltissimo Cade e Judith con tutti i loro contrasti, con le loro personalità simili per alcuni tratti, ma totalmente diverse in altri. Ho adorato anche i personaggi secondari, soprattutto Rob un vero pozzo di infinita saggezza, un fratello ed amico insostituibile! Cosa avrebbe combinato Cade senza di lui? Non oso immaginarlo!

«La mia opinione è appena mutata. Non mi interessa più il colore del vostro vestito.» «Ah no?» farfugliò. «No, perché mi incanta quello della vostra pelle.»

Sono riuscita a percepire tutto l’amore inespresso che aleggiava impetuoso nell’aria, mi sono emozionata e commossa, così come mi sono divertita moltissimo per i loro caratteri effervescenti e scoppiettanti, mal assortiti ed impossibili, ma così perfetti insieme. Cade e Judith sono il fuoco e le fiamme, quelle dell’incendio che sono riusciti ad appiccare fuori e dentro al letto! Una storia turbolenta, piena di elettricità ed ardente passione, nonostante non scada mai in eccessi e volgarità inopportune. La trama e la caratterizzazione dei personaggi è fantastica così come lo stile di scrittura di Elizabeth Rose che ancora una volta mi ha conquistata per il suo essere asciutta, netta, precisa, tanto da arrivare dritta al punto, senza inutili svolazzamenti stilistici. Ho sempre pensato corrispondesse ad una espressività quasi virile, così come lo sono i suoi personaggi uomini e donne tutte d'un pezzo che non amano mostrarsi deboli, anche se al loro interno racchiudono una dolcezza e una sensibilità a tratti sconvolgente. I dialoghi sono stupendi, veritieri, avvincenti ed incalzanti. Denotano intelligenza e la capacità di creare il giusto mordente, mentre rivelano tra le pieghe della conversazione aspetti decisivi delle loro rispettive personalità. Che dire? Mi è piaciuto tutto!

Vi saluto consigliandovi assolutamente questa appassionante lettura e vi lascio con un ultimo bellissimo estratto, tra i mille che ho sottolineato! Parla di amore, di passione, del desiderio di giocare e di stuzzicarsi a vicenda, perché al di là di tutto Cade e Judith non finiranno mai di darsi reciprocamente il tormento, mentre si innamoreranno sempre di più l’uno e dell’altra… e noi sempre di più di loro! Benvenuto vecchio west e alla prossima!

«Ecco» disse Cade prendendola di nuovo fra le braccia. «Questo è il modo in cui potete sedurmi.» «Essendo scontrosa? Oh, beh, non sarà difficile, allora, siete un maestro nell’indispormi.» «Non scontrosa, ma battagliera.» «A voi non piacciono le donne battagliere! Lo avete ripetuto fino a farmelo uscire dalle orecchie!» «È vero .» Cade le catturò le labbra in un bacio veloce e casto. «Non so perché, però voi mi piacete esattamente come siete.»

Cristina Pisano

Ringraziamo l’autrice per la copia ARC

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