Titolo: Sotto un cielo carta da zucchero
Autore: Emma Scacco
Editore: O.D.E. Edizioni
Genere: romance, hate to love, slow burn, sport romance
Pov: 1 persona
Data pubblicazione: 18 gennaio
Pagine: 220 circa
Autoconclusivo
Trama
La vita di Rosanna, campionessa di Dressage, si sgretola nel momento in cui incontra l’amante di Goffredo, suo marito e unico amore, con il quale ha condiviso tutto.
Distrutta si lascia convincere a fare una vacanza nella Maremma toscana.
Nella tenuta della famiglia Corsi incontra il saccente e cinico Lapo.
È un professionista nel suo campo e accetta mal volentieri il distacco con cui lei lo tratta. Non si sopportano, ma l’attrazione tra loro è palpabile, nonostante provino a resistersi.
E quando lei perde ogni speranza, sarà proprio lui a tenderle una mano, perché ha cominciato ad amarne la forza, la determinazione e l’intelligenza, condividendo ciò che gli è più caro: Nero, il suo cavallo.
Come potrà Rossana sperare di vincere i campionati in sella a un cavallo maremmano? Come riuscirà a salvarsi dalla terra bruciata che Goffredo sta cercando di farle intorno?
E soprattutto, Lapo riuscirà a farle credere che esiste il vero amore, dopo tutto ciò che ha passato?
RECENSIONE
Uno dei punti di forza della scrittura di Emma sta nel dono della sintesi, sottolineo che lo trovo un pregio. La sua narrazione è precisa, puntuale, completa, nulla viene lasciato al caso, tutto è verificato e tutto è condito da emozioni forti e profonde. Emma fa vivere i suoi personaggi donandogli sentimenti veri e trasportandoli nella dimensione in cui ambienta le sue storie. In questo suo ultimo libro, in particolare, viaggiamo in Italia, dalla Sicilia alla Maremma, ascoltando come davvero parlano e si esprimono i siciliani e i butteri, cavalcando con loro e vivendo la loro splendida terra. Che Emma sia esperta e appassionata di equitazione non è un segreto e già nei precedenti lavori ha dato prova di competenza e conoscenza vera e approfondita, ma con Rossana e Lapo non ci racconta solo la tenacia e l’amore che unisce il cavallo e il suo cavaliere, ma descrive quanto questo rapporto possa essere terapeutico per superare i grandi ostacoli della vita.
Rossana e Lapo si conoscono nel momento peggiore della vita di lei e quando lui ha raggiunto un equilibrio. Entrambi possono affermare di non essere felici e realizzati. Mentre Rossana deve capire quale verso e significato dare alla propria vita divenuta all’improvviso solitaria, Lapo inizia a fare i conti con i suoi vecchi sogni oramai abbandonati per sempre in favore di ciò che negli anni ha iniziato ad amare e ad accettare come suo futuro.
La forza di Lapo sta nella capacità di reinventarsi accettando il suo futuro che è fatto di passato e tradizioni, di rispetto per i genitori e affetto per i fratelli. Il passato è sempre presente in ogni sua decisione perché deve ricordarsi da dove viene e che cosa ha lasciato, chi lo ha scelto e chi gli ha preferito altro. La sua terra lo ha scelto e ogni giorno rinnova questo rapporto e lui è sempre più interessato a un futuro che lo accresca senza snaturarlo.
“Vivo come se tutto fosse effimero, eppure sono un buttero, conosco la vita e la morte. So cos’è la mancanza. Lo scorrere del tempo. … Ho bisogno di sentirmi apprezzato, lodato, elogiato, ma non ricambio. Mai. Temo talmente di soffrire di nuovo che mi sono allontanato da tutti.”
Rossana è l’antitesi di Lapo: sempre rigida, alla ricerca di perfezione esterna, incapace di gestire l’imprevisto, forse viziata, ancorata al passato non perché da lì vuole crescere, ma per paura di cosa il futuro potrebbe riservarle. Ripetere ogni giorno come un mantra le azioni del giorno prima è per lei una gabbia che si impone per credere di avere il controllo sulla sua vita, per sentirsi sicura e quando anche in questo modo tutto si sgretola e le scivola tra le mani, si ritrova persa. Non trova appigli, se non nell’unica persona che mai le ha voltato le spalle e che nutre affetto e fiducia sconfinata in lei: l’amica Sara. Rossana si crede debole e finge di essere forte, ma in realtà Roxie è tenace, resiliente, si piega ma non si spezza.
“Non devo temere le mie emozioni, loro sono la mia forza più grande.”
Abbandonando l’armatura malconcia e oramai troppo piccola per contenere il suo spirito fortificato, Rossana scopre se stessa e capisce di non essere sola e soprattutto ha la consapevolezza di meritare l’affetto e l’amore vero e spontaneo.
Cara Emma, ha dato vita a una famiglia numerosa e molto interessante e mi auguro che nei tuoi progetti ci sia di dare voce ai pensieri e al futuro che attendono i butteri maremmani della famiglia Corsi.
“Quando Rossana sorride io sento che tutti i passi nella sabbia e sulla terra brulla della mia Maremma che mi hanno portato fin qui sono stati indispensabili. Unici. Giusti.
Non lo dico perché preferisco dare la colpa alla pancia che al cuore. Lui, ammaccato, non dovrebbe funzionare più e invece sembra non riesca a smettere di battere.”
Buona lettura!
Annalisa
Ringraziomo la CE per la copia ARC