Titolo: La cotta
Autore: Karla Sorensen
Serie: Washington Wolves Next Generation #3
Genere: contemporary/sport romance/second chance
Data uscita: 13 dicembre 2022
Trama
«Vai dentro, Adaline. A meno che tu non voglia che vedano.»
Immagina che il ragazzo che hai sempre desiderato te l'abbia appena sussurrato all'orecchio. Immagina di avere solo una notte per scoprire cosa ti sei persa.
Ho una cotta per Emmett Ward da che ho memoria. E non solo perché sembra un dio greco e ha l'audacia di andare in giro come se potesse romperti la testiera del letto se ne avesse la possibilità.
Ma sono stata friendzonata sin dall'inizio, perciò quando è stato scelto nel draft NFL e si è trasferito dall'altra parte del Paese, mi sono messa con un altro, ritrovandomi con il cuore spezzato.
Ora Emmett è ricomparso nella mia vita, affermando di non essersi mai dimenticato di me. E stavolta... non mi guarda più come se fossimo solo amici.
L'attrazione tra di noi è innegabile, ma non sono una stupida. Il football verrà sempre prima di tutto per Emmett Ward, e ho paura di ritrovarmi di nuovo con il cuore a pezzi.
Ma quando mi chiede un'occasione per conquistarmi, non posso dire di no. Anche se so già che una notte non sarà mai abbastanza.
RECENSIONE
“La cotta” è stato il mio esordio con i libri di Karla Sorensen. Mi sono convinta a leggerlo rassicurata che non avrei avuto mancanze a livello di trame parallele e passate non avendo letto le sue serie precedenti che raccontano la storia della famiglia Ward.
La bravura dell’autrice è senza dubbio emersa fin dalle prime pagine grazie al modo chiaro e lineare in cui ha tracciato la trama, richiamando tutte le informazioni necessarie perché il lettore non si ponesse domande riuscendo a rimanere agganciato al racconto senza dubbi, ma neppure investito da troppe informazioni.
Il tema centrale è la famiglia intesa come unione di persone che si amano, come nucleo vivo di persone che si aiutano e si cercano. La famiglia vive di altruismo, di scambio di affetto, di presenza fisica, ma anche di amore a distanza.
Adaline ricorda cosa significa l’abbandono e conosce ogni giorno la sensazione di inclusione e affetto. Il padre ha abbandonato lei con la mamma e i fratelli, ma Tim, vedovo con figli, ha li ha accolti mentre loro accoglievano un nuovo padre e nuovi fratelli. Il loro unirsi non è stato solo mettere sotto lo stesso tetto individualità e necessità diverse, ma è stato creare una nuova famiglia che ha trovato nel rispetto, nell’amore e nella vicinanza la ragione di vita. Adaline ha imparato dalla mamma e dal patrigno il significato di altruismo e la gioia che prova nell’essere la spalla, il supporto, l’aiuto dei suoi famigliari, il senso di completezza che le dà essere presente nel momento in cui chi tanto l’ha aiutata ha bisogno di lei. È proprio lo stesso Tim a sbloccare Adaline dalla sua staticità e rigidità nel non riuscire a vedere la quadratura del cerchio tra ciò che il cuore le dice di fare, essere vicina alla famiglia, e ciò che il cuore le urla di rincorrere, il suo amore per Emmett.
“Eravamo tutti il prodotto delle nostre scelte, plasmati dal nostro passato, dalle nostre storie, dalle nostre famiglie. “
Le vite di Emmett e Adaline si sono spesso sfiorare, toccate e poi allontanate, ma sempre con un filo che le teneva vicine seppur distanti. Sono giovani che hanno già vissuto forse troppe esperienze e hanno assaporato i successi e i dolori, ma sono pur sempre ragazzi di ventisei anni che devono affrontare la vita e riconoscere i propri limiti, il peso dei propri sogni e capire quanto possa essere imprevedibile il futuro e come sia facile e veloce cadere.
“Adaline era un’aurora, forse. Un punto d’inizio che cambiava così gradualmente che lo notavi a malapena finché i colori più brillanti e vividi che avessi mai visto dominavano l’intero orizzonte.”
“Emmett era il sole: luminoso, caldo e vitale. Ogni volta che si mostrava, era istintivo cercarlo.”
I donuts e un pinzimonio sono il giusto accompagnamento alla lettura per appagare il bisogno di zuccheri di Adaline e il gusto per i cibi sani di Emmett.
Arrivata alla fine di “La cotta”, ho ovviamente conosciuto sommariamente le storie di Logan Ward e delle donne della famiglia, ma resta la curiosità di leggere i libri a loro dedicati per innamorarmi di tutti loro.
Emmett rispecchia molti degli aspetti che avrei potuto cercare nell’uomo perfetto con la sua tenacia e pazienza e se lo avete già conosciuto nei precedenti libri di Karla non potete non aver desiderio di leggere la sua storia e se invece ancora non conoscete la famiglia Ward, lanciatevi e non ve ne pentirete!
Buona lettura!
Annalisa
Ringraziamo l'autrice per la copia ARC