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Recensione: La percezione del cuore di Emma Mei

Titolo: La percezione del cuore
Autore: Emma Mei
Serie: Bride to be Series #1
Pubblicato: Self publishing
Genere: Contemporary Romance - Love a first sight - Opposite attract
Data uscita: 16 novembre
Autoconclusivo


Trama

Il giorno del suo tredicesimo compleanno, Serenity riceve una profezia sul suo futuro sentimentale dall’amata nonna Temperance: incontrerà il vero amore all’età di ventisei anni, ma dovrà fare attenzione ai segnali che riceverà nel tempo. Una canzone cantata in portoghese la convince che il suo amato sarà di origini brasiliane e la profezia influisce su ogni sua scelta da quel giorno in poi.
Negli anni si dimostra una ragazza con un carattere paragonabile a un tornado, è piena di energia, ironica e frizzante. Ha una passione per gli stecchini di liquirizia e i pinguini, vive la vita con il sorriso sulle labbra che svanisce solo quando è nella stessa stanza con l’insopportabile cugina Liberty, ormai prossima alle nozze.
All’originale festa di addio alla singletudine, Serenity incontra il vichingo e le convinzioni sulla profezia vengono messe in dubbio dalle reazioni del suo cuore.
Il vichingo, nonostante l’aspetto imponente, è un uomo dalla personalità tranquilla e flemmatica e dimostra una spiccata attitudine al romanticismo. Per lui Serenity non è una nuova conoscenza. Due anni prima, quando l’ha vista a una serata fra amici, il suo cuore ha avuto la percezione che la ragazza fosse speciale… solo che lei non se lo ricorda.
Davanti alla realtà, Serenity dovrà riconoscere che gli imprevisti del destino sono dietro l’angolo e che all’amore piace mescolare le carte in tavola, disegnando un futuro diverso da quello della profezia.
Oppure la profezia è esatta, ma Serenity non ha prestato molta attenzione alle parole dette dalla nonna?!


RECENSIONE 

In questi giorni mi sono fatta un regalo. Non potevo arrivare a Natale senza leggere “La percezione del cuore” di Emma Mei. Questa volta l’autrice ha indossato una nuova veste, donandosi a noi attraverso un romanzo bellissimo, molto romantico e sentimentale, che ricorda un’appassionante favola d'amore, piena di originalità e con tanto brio, anche se le emozioni che suscita sono tante e di diverso tipo, ma assolutamente sempre piacevoli e molto coinvolgenti. Tra le pagine troviamo tanti elementi che regalano alla trama grande profondità e dinamismo, come quel pizzico di magia che la colora di una sfumatura un po’ fiabesca ed esoterica, mentre sottili accenni di ironia la pennellano in diversi punti, rendendola anche molto divertente, ma senza nulla togliere alla tonalità predominante, quella dovuta ad un profuso sentimentalismo che avvolge ogni aspetto del racconto, nonostante la nota di sorpresa e di speranza delusa, che morde ogni sicurezza, soprattutto nel momento in cui Serenity si trova di fronte agli strani ricami di un destino che sembra prendersi beffe di lei, e di tutto ciò che ha da sempre immaginato e desiderato, instillando nella sua mente mille dubbi. Un sogno d’amore per lungo tempo accarezzato, si infrange di fronte all’evidenza delle emozioni. Sentimento o ragione? Mente o cuore? Cosa deciderà di seguire Serenity? Ma sarà capace di guardare in faccia la realtà per comprendere l’entità dei suoi abbagli, per riuscire finalmente ad imboccare la strada giusta?

Oltre alla trama coinvolgente, sono anche i vari personaggi che la animano, a conquistare spudoratamente chi si avventura nelle loro vite e tra le pagine di questo romanzo. Ancora una volta sono stata colpita al cuore dal protagonista maschile (non l’avreste mai detto, vero?), dal nome misterioso per buona parte del romanzo, ma soprannominato da tutti “il Vichingo”. In ogni caso, per quanto sia indubbiamente un uomo pieno di fascino e dalle molteplici qualità, che scoprirete soltanto leggendo, anche Serenity e le altre figure che prendono parte al racconto, contribuendo a generare i vari intrecci della storia, sono stati tutti ben caratterizzati e forniti di personalità ben distinte ed ottimamente tratteggiate. Già dalle prime pagine, è stato facile perdersi nella trama, così come il ritrovarmi in un altro mondo.   

Come è successo a Serenity, cha ha avuto la sensazione di oltrepassare un portale aperto verso un’altra epoca, quando è entrata nella stanza della nonna, anch’io mi sono ritrovata in un altro mondo, profumato di infanzia, di famiglia, di natura e di tante antiche verità che, con la loro arcaica saggezza, agiscono armonizzando i precari equilibri, le disconnessioni influenzate e soggette al fato e sottoposte alle molteplici interferenze dell’esistenza. Ma tutto ha un senso, ogni cosa ha un motivo ed è come deve essere e a nulla serve ribellarsi all’inevitabile. Pena l’infelicità. La verità è che la scrittura di Emma Mei così delicata, garbata ed attenta, ha su di me un effetto lenitivo e tranquillizzante. E’ come una carezza per l’anima perché i suoi personaggi, le sue trame, gli ambienti in cui si svolgono le sue storie, i messaggi nascosti tra le righe, mi lasciano sempre una sensazione di calma, armonia e di pienezza. Nulla di meglio per poter affrontare nel modo migliore la festa più importante dell’anno, con i suoi colori, i suoi sapori, i suoi significati e i suoi i profumi.

Da qui a Natale, per non trovarsi nel caos assoluto, bisogna rispettare degli step ben precisi, esattamente come fa Liberty per organizzare minuziosamente il suo matrimonio, e come sono costretti a fare i parenti, gli amici e gli invitati all’evento. Liberty è la cugina odiosa di Serenity che, per il bene della famiglia deve acconsentire a tutto, anche alle tante cose che non riesce proprio a digerire. Ma guai a contraddire la sposa! Questa è la regola principale, alla quale devono attenersi tutti, a cominciare dagli zii, il padre di Serenity, il cugino Ocean e poi via via, anche le numerose damigelle e tanti testimoni. Tutti sono costretti a seguire le indicazioni di una sposa perennemente sull’orlo della crisi di nervi, ma il matrimonio di Liberty, non è altro che filo conduttore principale, attorno al quale la trama si sviluppa trascinando con sé i diversi momenti della storia, ogni aspetto del racconto, così come ogni evento, situazione, compreso l’incontro inaspettato che cambierà per sempre la vita di Serenity e del Vichingo.  

Altro punto focale della trama, è la profezia di nonna Temperance che pregiudica ed influenza pesantemente ogni scelta e decisione futura di Serenity, e poi… E poi non posso dirvi di più, se non che i nomi dei soggetti della famiglia di Serenity sono tutti molto particolari a cominciare dalla nonna Temperance, “un mix fra una figlia dei fiori e una persona naïf”. Poi c’è un cugina gelosa, un cagnolino meraviglioso, il furto di un album di appunti, un Vichingo che nasconde il suo vero nome, un incontro del passato mai notato, un rapporto sbagliato che ha minato la fiducia nell’amore, un ragazzo brasiliano sconosciuto e uno vero, un distacco, un dolore forte, il tutto affogato in tanto romanticismo, molta tenerezza, infinito amore e ardente passione, sempre affrontata e descritta in maniera molto soffusa ed elegante.   

Leggendo “La percezione del cuore” si ha la sensazione che il tempo sia rallentato e sospeso, mentre il buono esce alla scoperto. Il brutto scompare anche se esiste il personaggio antipatico e fastidioso, ma si tratta comunque di una cattiveria relativa. Ci si ritrova in una carezza, avvolti in un abbraccio e sospesi fuori dalla realtà, in un posto dove l'aria è rarefatta e pulita. I valori importanti emergono dalle righe. L'importanza della famiglia e la figura insostituibile dei nonni, custodi della saggezza e di un passato che non c’è più. I nonni sono importanti per Emma Mei. Già sono presenti in altre sue pubblicazioni, quindi non è strano trovare anche qui una nonna particolare, che ha un ruolo prioritario in questa storia, soprattutto per la sua essenza, le sue credenze e i valori che ha trasmesso ai nipoti, ovvero l’“osservare con rispetto, per aiutare la connessione fra la nostra essenza e la natura”. Senza saperlo condiziona la vita della nipote più di quanto avrebbe voluto. Giusto? Sbagliato? Strano? Forse. Ma è un qualcosa che riporta alle antiche civiltà dove il contatto con la Madre Terra, il dio Sole, gli elementi naturali e i “riti di passaggio” erano una consuetudine. La nonna è depositaria di questa verità ed è colei che dà inizio a questa vicenda, influenzando le sorti di questa nipote, una puledra indomabile, così energica da essere diversa da tutte. Un po' lunatica poco socievole e solitaria. Eppure incredibilmente interessate e particolare.

Un libro che obbliga a sorridere, mentre gli anfratti del cuore si riempiono di bellezza. La sensibilità e la delicatezza dei personaggi tolgono il fiato, soprattutto il Vichingo che incanta e seduce, mentre incarna il Sogno, quello con la S maiuscola. Ma chi non vorrebbe un uomo così? Dolce, affettuoso, sempre presente, capace di sorprese inaspettate e soprattutto, di mantenersi lucido e percepire gli stati d'animo altrui, così come i pensieri, per trasformare ogni aspetto potenzialmente difficile, in un qualcosa di naturale, armonioso e semplice. E’ un cavaliere d’altri tempi. Un principe affascinante e sexy. Chi ha detto che a noi lettrici piacciono soltanto i belli, stronxi e impossibili? No. Qui non ce ne sono. Qui c'è un dio greco, gentile di cuore e nobile d’animo. Un tipo terribilmente intrigante che anche quando si arrabbia fa la cosa giusta, mentre conquista con il suo sorriso sghembo e i suoi occhi grigi che in “certi momenti”, diventano metallo liquido. Confesso che non mancano i momenti nei quali è forte la volontà di insultare e prendere a sberle Serenity, mentre si vorrebbe di contro, consolare il Vichingo. Sono sempre più convinta che Emma Mei ci goda a parteggiare per il protagonista maschile, ritraendolo come l’essenza della perfezione assoluta. Talmente tiene a lui, da far prendere a Serenity ogni incauta decisione, per trasformarla nella cattiva della situazione. Quella crudele e senza cuore che fa patire chi la ama. Anche se poi in verità, finiscono con il soffrire entrambi.

Non posso dirvi altro, perché vi ho già detto troppo. Ora non vi resta altro da fare, se non buttarvi nella lettura di questo romanzo incantevole. Prendete una bella boccata d’aria, spalancate il cuore e lasciatevi accarezzare dalla bellezza e dalla scrittura raffinata di Emma Mei, così delicata, gentile e garbata.  

Vi auguro un felice Natale e vi lascio con un estratto del Vichingo, per me essenza di assoluta, semplice e genuina bellezza.                                                                     
«Sai perché ti chiamo immenso? Perché hai colmato la distanza che c’era fra noi, e il mio amore per te sembra non avere confini. Mi innamoro un po’ di più ogni volta che ti bacio, un altro po’ se al risveglio sei fra le mie braccia, un po’ se saltelli felice perché ti ho regalato una confezione di bastoncini alla liquirizia, un po’ quando mi cucini i waffle alla mattina nonostante a te piaccia la colazione con i cibi salati e un po’ quando mi metti un braccio dietro alla schiena mentre passeggiamo con Woody. Tu sei tutto questo, il mio immenso.»

Cristina Pisano

Ringraziamo l’autrice per la copia ARC

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