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Review Party: L’isola delle fate di J. Ann (More Stories)

Titolo: L’isola delle fate
Autore: J. Ann
Editore: More Stories


Trama

 Il legame con alcuni posti è davvero indissolubile, ed è per questo che Aine è tornata a vivere sulla sua isola, a Skye, dove sono le sue radici. Lei, che ha un nome importante, che in celtico significa “Regina delle Fate” un po’ fata lo è davvero, con le sue pozioni, le tisane e le erbe che raccoglie con le sue mani. La vita l’ha ferita, ma le ha anche insegnato come essere felice e indipendente, col cuore al sicuro, dove nessuno potrà mai trovarlo. Dell’amore dice che può fare a meno, fintanto che a circondarla ci saranno gli affetti: la nonna, che le ha insegnato quasi tutto ciò che sa della sua arte, e poi gli amici. Ma l’amore ha i suoi modi magici e misteriosi e se ti vuole ti trova, anche quando sembra impossibile. Così, quando Patrick arriva sull’isola per studiare le aquile per conto dell’università dove insegna, a Oxford, l’aria tra i due si fa subito elettrica. E anche se entrambi non sembrano disposti a voler rinunciare alla loro libertà, tenere a freno i sentimenti diventerà sempre più difficile. Sullo sfondo dell’isola di Skye, tra distese erbose, seducenti pozze d’acqua cristallina, montagne da esplorare e vecchi cimiteri incantati, l’amore assume sfumature magiche, facendo coincidere realtà e leggenda.

RECENSIONE 

Aine vive nell’isola di Skye dove è tornata a cercare le sue origini. Qui vive sua nonna che gestisce un B&B poco frequentato e aleggia l’arcana presenza di sua madre.

Capitolo dopo capitolo, intitolato a un’erba officinale e a un fiore selvatico che abitano le foreste insieme alle fate, scopriamo il suo carattere schivo e spigoloso, le sue emozioni e i suoi segreti.

Poco dopo arriva anche l’amore ma la vera protagonista questa volta è l’isola, così magica e inaccessibile, affascinante e impenetrabile.

Tutto sulla nostra isola ha un appellativo fairy, relativo alle fate. Leggenda narra che un membro del clan ManLeod abbia sposato una principessa delle Fate. Da allora Skye è stata definita l’Isola delle Fate. Di conseguenza abbondano piscine naturali “delle fate”, prati “delle fate”, addirittura abbiamo la potente Fairy Flag, una bandiera magica in grado di proteggere un clan per tre volte durante altrettante battaglie, e così via. Non c’è da stupirsi se anche oggi siamo propensi ad attribuire un tale appellativo alla nostra terra e agli elementi naturali che vi si trovano.

J. Ann ha una scrittura davvero suggestiva e coinvolgente che lascia ben poco da aggiungere.

Il suo è un vero e proprio viaggio magnifico in cui conduce per mano il lettore. Sento di essere stata veramente a Skye, ne ho assaporato gli odori e ho bevuto le tisane ritempranti di Aine. Ho visto le nebbie dissolversi e ho udito il frusciare tra gli alberi insieme alle risate cristalline delle fate. Le erbe aromatiche e i fiori incantati non mancano di sprigionare i loro effluvi portentosi, adatti a curare ogni malanno umano, del corpo e dello spirito.

Ogni problema ha la sua erba. Questa più o meno è la mia filosofia di vita.

Ma non sono una fattucchiera. Unisco le tradizioni della mia terra e della mia famiglia ai miei studi universitari. Così possono realizzare unguenti, miscele per infusi e qualsiasi altra cosa si possa fare con erbe, piante e fiori per aiutare gli abitanti di Elgol e non solo.

Quello che Aine non sa è che anche lei ha bisogno di una medicina speciale per il suo male, un male che le ha corroso il cuore e lo ha indurito rispetto a ogni sentimento di debolezza come potrebbe rappresentare innamorarsi di qualcuno.

L’unico legame che accetta e che sente veramente forte è quello alle proprie origini e alla propria isola dove, del resto, risiedono tutti i suoi affetti: lo spirito della madre, la nonna Brighit.

Mi sono affezionata a nonna Brighit e mi mancheranno i suoi rimbrotti simpatici e le sue osservazioni perspicaci così come quel mondo di serendipità che con sapienti tocchi e pennellate descrittive J. Ann ha saputo creare.

Indubbiamente l’aitante Patrick arriverà a movimentare molto la tranquillità della vita di Aine e il loro approccio inizialmente è molto fisico, sensuale. Ma le regole che Aine si è imposta vietano ogni coinvolgimento più profondo.

La conoscenza reciproca, l’incanto dell’isola, e anche qualche aiutino esterno, compiranno la magia?

Molto simpatico il cameo riservato al precedente romanzo di J. Ann, Finalmente a casa, che crea uno speciale filo rosso tra le opere dell’autrice.

Romina

Ringraziamo la CE per la copia ARC 

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