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Recensione: La sorella minore di Catherine Austen Hubback (Vintage Edizioni)

Titolo: La sorella minore 
Autore: Catherine Austen Hubback 
Editore: Vintage Edizioni 
Volume Primo – Volume II 
Traduzione a cura di Maria Elena Salvatore 


Trama 

Volume I

Cresciuta dai suoi ricchi zii, Emma Watson ha vissuto una vita molto diversa dalle sue sorelle e dai suoi fratelli. Ma dopo la morte dell’amato zio e le seconde nozze della sconsiderata zia, si troverà costretta a far ritorno nella più modesta casa paterna, dove avrà modo di conoscere la propria famiglia e confrontarsi con uno stile di vita e una mentalità completamente diverse dalle sue. In una famiglia di umili condizioni, in cui il matrimonio sembra essere l’unica speranza di salvezza per le sorelle, l’orgoglio di Emma non mancherà di creare stupore e ammirazione. La sua bellezza e il suo carattere deciso la metteranno fin da subito sotto gli occhi attenti dei giovanotti del circondario, arrivando a stuzzicare l’interesse anche dei membri della society. Ma se gli occhi possono essere accecati dal bagliore dello sfarzo, al cuore a volte basta un sussurro sincero per cedere definitivamente...


Volume II

Anche nel secondo volume di questa storia sarà la morte di un personaggio a rimescolare le carte e definire la sorte degli altri. La morte del vecchio Mr Watson, infatti, oltre a spezzare il cuore dei propri cari, porterà inevitabilmente a rivoluzionare il destino già incerto dei figli, in particolare quello delle quattro figlie ancora senza marito. Con la morte del padre, Emma rivive lo stesso dolore della perdita dell’amato zio e ne subisce le identiche drammatiche conseguenze. Ancora una volta tutto è destinato a cambiare e di nuovo nulla può essere certo per una fanciulla in età da marito che non è disposta a cedere al dovere e che reclama la propria indipendenza. In una società rinomata per le proprie rigide e insindacabili regole, però, potrà mai una giovane donna decidere del proprio destino con uno spirito d’indipendenza completamente sconosciuto all'universo femminile del tempo?

RECENSIONE 

La sorella minore è la prosecuzione del frammento incompiuto I Watson di Jane Austen, da parte della nipote della stessa autrice. Come ben sottolineato nell’introduzione è esso stesso un pezzo di storia perché l’opera è stata scritta nel 1850 ancora prima che venisse alla luce il manoscritto tramite il pronipote James Austen-Leigh curatore del Ricordo di Jane Austen. 

La Casa Editrice Vintage dedica giustamente di rispettare la consueta suddivisione in tre tomi del romanzo, come già era avvenuto per le altre opere di zia Jane. Si tratta di una prosecuzione dell’incompiuto di Jane Austen, ma Catherine Hubback, proprio perché non ne esisteva ancora copia pubblicata, non riscrive i capitoli abbozzati, anzi, basandosi su quanto ha conosciuto e ascoltato in famiglia a proposito del romanzo iniziato dalla zia, li rielabora dando loro la propria impronta, il proprio stile e creando un unicum assolutamente prezioso. Perché anche se non ritroviamo esattamente le parole, la forma, di Jane Austen, il senso generale della storia è pienamente rispettato e la narrazione acquista un’uniformità e un ritmo ininterrotto godibilissimi e che ne ricordano molto lo stile. 

Guardato a se stante, il romanzo può essere considerato un prezioso documento storiografico perché registra e rendiconta abitudini, alimentazione, vestiario, giochi di società in modo molto dettagliato: laddove zia Jane sorvola, la nipote fornisce descrizioni precise e accurate dei capi di abbigliamento indossati, degli orari, delle pietanze, delle usanze e dello stile di vita dell’epoca. 

Dire che la lettera e lo spirito e finanche lo humour di Jane Austen sono stati rispettati, è poco. Lo si percepisce benissimo da questa osservazione ironica riferita all'atteggiarsi vanesio di Tom Musgrove: 

Era evidente che il suo non aver cenato gli dava una felice consapevolezza di superiorità mentale sui suoi compagni (Volume I) 

Sembra di leggere uno dei suoi romanzi, di riconoscere i suoi inconfondibili personaggi, tanto le sue tipiche atmosfere e situazioni sono state ben ricreate. Non solo Emma è tale e quale alla protagonista originale, ma gli altri personaggi sono assolutamente coerenti e riconoscibili nel loro sviluppo naturale e logico, senza stravolgimenti o colpi di testa da parte di alcuno. 

Bisogna dare atto a Mrs Hubback che man mano che prosegue la narrazione si rende più visibile la sua mano sia per alcune dichiarazioni più indipendenti e "moderne", sia per precisi riferimenti all'età vittoriana in corso (come ad esempio l'accenno alla frenologia, nel volume II). Così Emma non viene lasciata a crogiolarsi nei suoi pensieri contemplanti solo il matrimonio ma oi suoi progetti possono riguardare anche altro:  

Il suo piano per il futuro era di cercare un posto come insegnante in un collegio o come istitutrice privata. Qualsiasi cosa che le permettesse di sentire che si stava guadagnando da vivere, piuttosto che diventare, come diceva suo fratello, un peso per la sua famiglia (Volume II) 

Questo brano in particolare, riferito alla nostra eroina, la dice lunga sul temperamento della sua autrice che sembra volerle infondere la sua tenacia e la sua forza d'animo: 

Stava imparando a vedere la vita, i suoi doveri e le sue prove , sotto una nuova luce: aveva scoperto che la sofferenza non era una circostanza accidentale, come una malattia passeggera, da curare e dimenticare al più presto, ma era la condizione della vita stessa, la pace era l'eccezione, e lei aveva già goduto della sua parte. Da quel momento in poi avrebbe dovuto guardare avanti verso prove e resistenze, lottare, come milioni di persone avevano fatto prima di lei, e imparare a trarre soddisfazione non dalle circostanze ma dal temperamento della mente (Volume II) 

La scelta editoriale di riproporre la suddivisione in tre volumi tipica dell’epoca, da parte della Vintage Editore,  mi ha piacevolmente sorpreso e pur recando entrambi i primi due libri segni evidenti di appartenenza a un medesimo progetto grafico, ho apprezzato maggiormente, ai fini della lettura, il formato maneggevole e il nitido carattere tipografico del secondo.

Romina 

Ringraziamo la CE per le copie cartacee omaggio 

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