Passa ai contenuti principali

Review Tour: Candy - Red Oak Manor Collection 7 di Jenny Anastan

Titolo: Candy 
Autore: Jenny Anastan
Serie: Red Oak Manor Collection 7
Editore: Self publishing 
Genere: Hate to Love - Second Chance
Data d'uscita: 16 maggio 2022
Disponibile su Amazon e con Kindle Unlimited


Trama

C'è chi spende la sua vita assecondando i desideri altrui, mettendo da parte i propri. E c'è chi, nel ricordo di qualcuno che ha sbattuto una porta dietro di sé, spreca la propria esistenza cercando di dimenticare il dolore.

Opal ce l'ha fatta: si è realizzata, aprendo la propria agenzia di eventi prima dei trent'anni. Ha un fidanzato devoto e delle amiche fedeli che la conoscono meglio di quanto lei conosca se stessa. Della ragazzina cresciuta all'ombra del maniero di Red Oak Town resta solo la pallida eco di un passato annacquato. Nulla può incrinare la sua serenità.
Nulla, eccetto il matrimonio che deve organizzare. Perché non si tratta del solito evento da gestire alla perfezione, ma di una bomba pronta a scoppiarle tra le dita. E nel cuore. Infatti, quando Preston, il fratello della sposa, la chiama con il soprannome simbolo del loro vecchio legame, la miccia si accende e non c'è alcun modo di spegnerla.

Preston non ha niente da temere: è proprietario di un hotel di lusso, ha una famiglia ricca alle spalle e una fidanzata di rappresentanza che non gli sta troppo addosso. 
Ha tutto sotto controllo. 
Tranne lei.
L'unica persona con cui si sia mai sentito davvero se stesso. Colei che l'ha saputo sfidare e che è arrivata a un passo dal vincere ogni sua resistenza. Ma la strada è stata tracciata molti anni prima e lui non può permettere ai suoi desideri di mettersi in mezzo. Non può, eppure resistere è più difficile che mai.
Perché il passato è un maledetto parassita che si nasconde nell'angolo più buio dell'anima e si nutre di ogni ricordo fino a colpire a tradimento al primo sguardo. E a volte, replicare gli stessi sbagli ha un sapore più dolce del fare la cosa giusta. 

RECENSIONE

Ci sono libri che nonostante l'ambientazione ti parlano e ti riportano a ricordi e sensazioni che credevi oramai dimenticate completamente.

Chi non si è mai sentita come Opal? Rifiutata dal ragazzo amato senza un apparente motivo, ma solo perché semplicemente se stessa? Preston si è comportato in modo ignobile, difficile parteggiare per lui per quasi tutto il libro, è semplicemente indifendibile. Poi però a un certo punto la sua maschera si incrina e ed esce uno squarcio di umanità.

Avevano superato da poco l'adolescenza quando la loro storia si interrompe bruscamente mostrando la vera natura di Opal: si dimostra una ragazza forte nel chiedere aiuto e consiglio a June e nel proseguire nella sua vita inseguendo il suo sogno. Chi ha perso tutto rimanendo sola al mondo con la morte dei genitori e poi ancora subendo il rifiuto del ragazzo amato, può soccombere e rimanere in balia degli eventi, oppure reagire e dimostrare il coraggio e la capacità di lottare anche oltre ai propri limiti per ottenere i risultati sperati. Opal lavora duramente e realizza i suoi sogni professionali e personali, ma forse trovarsi davanti in modo imprevisto Preston, l'amore della sua vita, le fa capire che la felicità non si misura con spunte sulla check list delle cose da fare prima dei 30 anni, ma dal calore che ti fa provare il cuore battendo forte. Lo shock è forte e sconvolge l'equilibrio che aveva trovato. Rimette in discussione tutto e con coraggio si guarda dentro per capire cosa vuole davvero per sé.

"«So che forse non è il caso, ma potresti ridirmi di quel bacio?». «Come posso spiegartelo?». Chiudo gli occhi un secondo e posso ancora sentire le labbra di Preston sulle mie. «È stato come tornare a casa dopo un lungo viaggio. …»"

Sempre durante la lettura cerco di immedesimarmi con i protagonisti immaginandomi a un bivio a ogni loro scelta e vedendo se ci comporteremmo allo stesso modo. Non tutte le decisioni di Opal sono state oneste nei confronti degli altri protagonisti, è vero, ma si sta parlando di una ragazza ventisettenne ed è verissimo che anche io probabilmente nella medesima situazione avrei ceduto al diavoletto tentatore! Leggendo è indispensabile ricordare l'età e i trascorsi dei personaggi per non dispensare giudizi ingiusti e Jenny Anastan è stata perfetta nel caratterizzare in modo naturale corretto ogni personaggio. Opal ha avuto la fortuna di trovare amiche sincere e affezionate che le hanno permesso di avere l'amore che il destino le ha strappato. June si dimostra il legame che unisce tutti i ragazzi del maniero e nonostante cambi la penna che la descrive, è sempre una ragazza solare, intelligente, umana e dolcissima; non rifiuta mai di ascoltare e di consigliare l'amica e anche se ha due anni in meno è matura per dispensare piccole perle di saggezza e conforto. Nina è la collega e amica che si prende cura di Opal nella sua vita newyorkese con consigli, serate alcoliche e qualche spintarella a osare; è un'amica preziosa, una sorella, una personalità complementare che tanto mi ha incuriosito e che spero ardentemente potrà trovare ancora uno spazietto nei rimanenti capitoli del Maniero. Hanna è causa, all'inizio in modo incosciente e poi invece volontariamente, dell'avvicinamento tra Opal e Preston, suo fratello; ha un carattere sicuramente difficile e chiuso, ma trova in Opal una vera amica e Opal trova in lei un affetto sincero e duraturo.

Preston è un ragazzo diventato uomo con una immaturità sentimentale profonda. Si dice che si impari l'empatia dalla famiglia e dagli effetti che ti crescono e che avere genitori anaffettivi o che molto si discostano dai modelli perfetti influisca in modo irrimediabile sulla crescita e sulla maturità e lui ne è sicuramente un esempio.

Certo il confronto con Opal che la famiglia l'ha persa in tenera età è forte e ancora di più mostra quanto i ragazzi del maniero siano stati in grado di stringersi a fronte comune per crearsi una famiglia anomala, ma ricca di affetti e positività. Di contro Preston vive come un predestinato ogni sua decisione, non cerca mai di imporre se stesso al volere dei genitori, non prova a sognare e poi a vedere realizzati i suoi sogni finché il suo sogno diventa Candy. Il Preston ragazzo è descritto nei pochi flash back come un succube della sua posizione sociale, un codardo che non alza la voce per difendere Opal dagli insulti degli amici e genitori, e se invece Preston col suo silenzio cercasse proprio di difendere il suo sogno segreto? È sempre stato consapevole che alla luce del sole non avrebbe potuto amare Opal e solo tenendola nascosta avrebbe potuto vivere almeno in parte la vita che avrebbe voluto. 

"E poi ero così giovane e plasmabile. Non ne vado fiero, se mi guardo indietro provo pena per come ho sempre fatto ciò che era meglio per la famiglia, e nonostante gli anni e un po' di maturità in più tendo sempre a voler accontentare le persone che mi hanno messo al mondo. "

Preston non è un personaggio forte, fino a quando trova una leva per alzare il velo che aveva steso sul mondo reale; questa piccola crepa crea uno squarcio nella sua corazza e nella sua accettazione passiva del volere altrui e gli permette di trovare la sua strada e la sua redenzione.

"«È merito tuo se sono riuscito a staccare il cordone ombelicale da lui. Non l'ho fatto solo per te, ma anche per me. Voglio essere migliore, voglio essere quel tipo di uomo di cui una donna come te può andare fiera»."

Dopo i toni cupi di Cruel, la storia narrata in Candy è stata una ventata di aria fresca e di speranza. Jenny è stata bravissima nel descrivere in modo frizzante i tormenti dei due innamorati creando attesa e facendoci affezionare tanto a Opal e anche a Preston, amandoli in questa seconda opportunità che il fato (o forse una sorella che è anche un'ottima amica) ha deciso di concedergli. 

Anche al termine di questo settimo capitolo della Collection rinnovo i miei complimenti a tutte le autrici ed editor per la gestione ottimale della complessità del progetto. La curiosità per i prossimi tre capitoli è tanta e già so che al termine di questo lungo viaggio sentiremo la mancanza di tutti i ragazzi del Maniero.

Per la lettura di Candy vi suggerisco un accompagnamento con cioccolatini al liquore per un giusto mix di dolcezza e sapori forti con incursioni di gelati e granite per soffocare i bollenti spiriti..

Annalisa


Buongiorno meraviglie,
siamo arrivati al settimo libro della Red Oak Manor Collection, e tutte le volte è un’emozione, tutte le volte una storia nuova, diversa e fresca.
In questo volume, scritto dalla nostra super Jenny, che fino all’ultimo ci ha lasciate con il fiato sospeso,
conosciamo Opal e Preston.
Opal l’avevamo già trovata negli altri volumi, la conosciamo al maniero, con gli altri ragazzi, e la voglia di sapere la sua storia era davvero tanta.
Ho apprezzato molto la storia scritta nel presente, la lei di oggi, con richiami a quando ancora era una ragazzina e viveva a Red Oak Town. Sì, perché la storia di Opal e Preston parte da molto prima, da quando erano molto giovani, quando lui era un promettente figlio di papà, con una catena di hotel da ereditare, e lei solo un’orfana, sola e senza un futuro scritto ad attenderla.

Opal del presente è una ragazza che si è fatta in quattro per raggiungere il suo sogno, che ha mangiato
bocconi amari, che ha sopportato situazioni non facili, ma che alla fine ce l’ha fatta.
È un’organizzatrice di eventi, ed insieme alla sua socia, ha un’agenzia nella bellissima New York.
Si è riscattata, vive nella Grande Mela, ha il lavoro dei suoi sogni e un fidanzato non troppo presente, ma gentile e generoso.

Il suo passato la perseguita, è cresciuta è andata avanti ma non ha mai dimenticato il suo primo e unico
amore, Preston. Si amavano, o così credeva, anche se lui non si è mai palesato, lei lo sentiva e le andava
bene quello che le dava, pur di avere qualcosa da lui.

Con il Roger, il suo attuale fidanzato, non ha mai raggiunto l’amore, quello vero, che ha provato per Preston molti anni prima e che le ha letteralmente frantumato il cuore.
Ovviamente poteva restare insoddisfatta nella vita? Ma anche no…
Il suo passato le si ripresenta, tramite Hanna, sorella di Preston, i due si rivedranno, perché si, proprio così,
verrà ingaggiata per organizzare le nozze di quest’ultima, sua amica di infanzia.
L’incontro tra Opal e Preston non sarà dei più rosei, tutto torna a galla, il male ricevuto, le parole di disprezzo, i comportamenti poco carini … tutto, e non sarà per niente facile.
Farà del suo meglio per tenergli testa, per resistergli, per cercare di salvaguardare il suo cuore, ma sappiamo che all’amore non si comanda, soprattutto quell’amore che non è mai svanito, ma che si è
semplicemente messo in un angolino, quello che ti da scariche di adrenalina, che ti fa vibrare ogni singola cellula del corpo.

Preston è scontroso, saccente, si maschera dietro l’indifferenza, ma non durerà molto, anche lui dovrà fare
i conti con quello che gli provoca la vicinanza di Opal. Da ragazzina dolce Candy, come la chiama lui, ed
intelligente ad una donna bellissima, matura, cresciuta.

Opal è talentuosa, vive per il suo lavoro, ha fatto diversi sacrifici, ha lavorato per una grossa agenzia che però non le ha mai dato la soddisfazione necessaria, e che vediamo ripresentarsi non appena il nome della
sua agenzia, compare tra le persone più in vista ed influenti di New York.
Anche in questo romanzo ritroviamo June, l’amica di tutti, la spalla per eccellenza, lei che c’è sempre per i
suoi fratelli/amici. L’ha aiutata da ragazza, a raccogliere i pezzi del suo cuore, e la ritroviamo a darle consigli
su cosa non fare per ricaderci, e pronta a consolarla nuovamente per quel … per Preston. 
Troviamo altri “bambini” non più bambini del maniero, restano sempre in contatto, alcuni sporadicamente,
ma ci sono sempre, gli uni per gli altri, è un legame il loro che va oltre ogni legame di sangue.

Adoro la penna di Jenny, oltre che apprezzarla come persona, mi piace come ha descritto la loro storia,
come li ha portati fino alla fine, come ci ha fatto sognare e incavolare a volte.
Il personaggio di Preston non è semplice da accettare e non lo farete subito, ma dandogli una chance,
vedrete che non ve ne pentirete, nonostante tutto l’ho amato…

Bellissimo, scritto molto bene, divori quelle dolci pagine come se fossero realmente caramelle.
Complimenti vivissimi, ora aspettiamo con ansia gli ultimi!
Anche se non sono così sicura di riuscire a lasciarli andare..
Un abbraccio

Alice


“Candy” è il settimo volume della Red Oak Manor Col
lection, firmato Jenny Anastan. Un altro attesissimo capitolo di questa incredibile serie, che è riuscita ad appassionarci a tal punto alla lettura, da obbligarci ad attendere ogni nuova uscita con tanta impazienza e rinnovato entusiasmo. Ebbene sì, questo gruppo di autrici talentuose, ognuna con il proprio stile personale, ha saputo renderci dipendenti dalla Red Oak Manor Collection. Parlo al plurale, includendo anche voi che mi state leggendo, perché lo so! Siete coinvolte da questa “saga” e dai suoi personaggi, esattamente quanto lo sono io...O mi sto sbagliando? Nah... non credo!   

In "Candy”, Opal e Preston sono i protagonisti di una storia d’amore che nasce a Red Oak Town. Lei è un’orfana del Maniero mentre lui, è un ricco figlio di papà. Dopo un periodo di pseudo frequentazione, la loro inconsueta relazione subisce una dolorosa battuta d’arresto, ma dopo tanti anni, c’è un nuovo incontro nella città di New York, nucleo pulsante tra i più importanti al mondo, a livello commerciale, finanziario e culturale. E’ un momento in cui entrambi sono impegnati a fare carriera, lui come scaltro affarista, mentre lei come abile organizzatrice di eventi.   

Nella “Grande Mela” ogni sogno può trovare fertile terreno ed essere concretizzato, soprattutto per chi come Opal, ha bisogno di riscattarsi da un destino avverso che, all’inizio della sua vita, l’ha resa orfana di entrambi i genitori, vittime di un incidente che preferisce non ricordare. Dopo l’Università frequentata grazie ad una borsa di studio, Opal si butta a capofitto nel mondo del lavoro, lottando con tutte le sue forze per costruirsi un futuro di successo e con esso, una adeguata posizione sociale, in grado di cancellare dal suo animo segnato, le tracce di quella povertà e il senso di inadeguatezza, che gli anni del Maniero le hanno cucito addosso, quasi come una macchia impossibile da cancellare.   

Il Maniero nel bene e nel male, è stata per tanti anni la casa di Opal e i ragazzi che hanno vissuto con lei in quel periodo, saranno per sempre la sua famiglia. A New York ha occasione di incontrare spesso Amos e Noah, che lei considera come dei fratelli. Qui in “Candy” è costretta a ricorrere ad Amos per trovare la soluzione ad un problema di lavoro, Noah invece, lo incontra casualmente in un ristorante, proprio mentre si sta baciando con Preston. Fa anche la conoscenza dell’affascinante Axel e si confida spesso telefonicamente con June, che è rimasta sua amica dai tempi del Maniero.

Opal fa parte della generazione del “vecchio” gruppo di orfani, più o meno tutti coetanei di June, che conosciamo in “Wings” e in “Stuck”: Dylan, Israel, Arya, Kimberly, Lisa, Caleb, mentre Connor, Violet, Landon, Misty e Tyler, sono ancora dei bambini e appaiono in piccoli momenti. Opal è una figura presente in quasi tutti i romanzi della ROMC, ma l’abbiamo conosciuta un po’ meglio in “Stuck” nella descrizione che Arya fa di lei ragazzina: "È molto carina e ha un’espressione apparentemente segnata da inquietudini. Due occhi scuri, furbi, e i capelli lunghi che le nascondono parte del viso. Ha un’aria malinconica e, allo stesso tempo, parecchio sicura di sé. È una di quelle che, quando le guardi, riescono a trasmetterti curiosità. Spero di poter approfondire la sua conoscenza.” 

In “Cruel”, Caleb ammette che Opal ha una bellezza semplice, ed è proprio il tipo di ragazza per la quale avrebbe potuto perdere la testa. Una sera al falò nel bosco ci ha provato, ma non è andata come sperava. Opal non l’ha mai considerato perché ha un debole per Israel, ed è stata proprio lei il suo primo bacio, scambiato in uno stanzino buio del Maniero, durante la proiezione del film “Sette minuti in Paradiso”. In “Issue” quando già adulti, si ritrovano tutti dopo il funerale della Prince, Noah racconta che Opal, assente in quell’occasione, ha organizzato il suo matrimonio, avvenuto il giorno prima.  

Opal in “Candy”, quando dopo 9 anni, incontra di nuovo Preston, ecco che tornano a galla tutti quegli spettri che è stata molto abile a rinchiudere in un angolino della memoria. Ora ogni ricordo, profumo, sensazione ed emozione ritorna prepotente in superficie, compreso quell’amore per lui, mai dimenticato e che ancora la sconvolge e la devasta, come niente mai nella sua vita. Preston con il suo fascino e il suo carisma, travolge di nuovo tutto di Opal: la sua mente, il suo cuore e i suoi sensi. Scombussolata e confusa, torna a vivere in un’altalena di alti e bassi. Sono giornate scandite da momenti esaltanti e tracolli improvvisi, perché con Preston, oggi come allora, tutto ciò che le fa battere forte il cuore, la riempie di felicità e di aspettativa, alla fine, assume di nuovo, il tragico colore della menzogna e il sapore dell’illusione.

Scaltro ed adulatore, egocentrico ed egoista, Preston la accompagna in un percorso che troppo ricorda quello delle montagne russe. Ma è veramente così? Chi è Preston? E’ l’uomo che si abbandona senza remore, al forte richiamo dei sensi, ma insensibile e crudele scappa di fronte all’emozione e ai sentimenti? E’ veramente il mascalzone che sa parlare d’amore e fa accorate promesse, per poi infrangerle, contraddirsi e disilludere ogni aspettativa? E’ un uomo privo di scrupoli, un filibustiere incallito, una carogna? Oppure è un vigliacco, un codardo, incapace di andare contro il sistema nel quale è cresciuto, che gli rende impossibile abbattere quei dogmi che oramai sono diventati le sue regole di vita?

Qui in “Candy”, a parte Opal che ha perso i genitori in un’incidente, Preston non è come i personaggi che abbiamo imparato ad amare nei libri precedenti. Per lui è un discorso a parte. Non ha subito traumi violenti, crudeli, terribili e sconvolgenti come è accaduto a Connor e Misty, oppure a Caleb e Violet, senza dimenticare il tormentato Dylan, il silenzioso Israel e, per alcuni versi, il fragile Tyler. Sono uomini e donne che nell’infanzia, hanno subito delle ferite talmente profonde da incidere indelebilmente la loro mente e il loro cuore, lasciando strascichi ben visibili nelle personalità, nei caratteri e nei loro comportamenti. Sono stati episodi talmente cruenti da dannare per sempre la loro anima che, dilaniata e sbranata da persone malvagie od eventi incontrollabili, non ha avuto la possibilità di conoscere, nei momenti decisivi della crescita dove più forte era la richiesta di nutrimento affettivo, il potere dell’amore e la carezza pietosa dalla mano del destino.  

Per quanto tormentato possa essere Preston, ha avuto dalla vita un trattamento migliore rispetto ai citati. E’ vissuto nel lusso e nell’agiatezza e non gli è mai mancato nulla a livello materiale, mentre a livello emotivo è stato vittima fin dall’infanzia, di una violenta pressione psicologica che ne ha compromesso la sua libertà di scelta, la consapevolezza sulla qualità dei propri bisogni e, di conseguenza, l’evolversi della sua vita nella giusta direzione. Quella corretta per lui. Addestrato a diventare un perfetto uomo d’affari, anziché d’amore, è stato nutrito con titoli e capitali, alta finanza e giochi di potere. Nel suo destino è tracciato da sempre, un percorso che ha il sapore delle grandi sfide, delle abili acquisizioni, delle calcolate responsabilità e dei patrimoni da capogiro. Nulla nella sua vita è lasciato al caso e ogni cosa ha un solo fine: l’accesso al potere in tutte le sue forme, economico, finanziario e sociale.   

A tutto questo Preston si deve inchinare, mentre le emozioni e i sentimenti, non hanno alcun peso nel suo mondo dorato. Ha valore solo ciò che viene mostrato in società, ovvero l’apparenza. Una famiglia perfetta, brillante e di prestigio, ma niente è come sembra, perché nasconde il marcio sotto ad una superficie dorata che non è oro o platino, ma una “patacca” di latta. In tutto questo, come fa una misera orfanella del Maniero e poi, una donna senza una potente famiglia alle spalle, priva di quelle ingenti fortune che aprono ogni porta e di quelle opportune conoscenze che offrono i giusti agganci nell’ambiente politico, ad entrare a far parte del disegno che la vita ha in serbo per Preston? Come fa Opal ad entrare dall’ingresso principale nella vita di uomo che, per volere della sua altolocata famiglia, è destinato al successo?

Come nel caso di June e Jace e Arya e Dylan, anche in “Candy” ci sono circostanze esterne, obblighi e forti presenze che agiscono non solo nell’ombra del subconscio. Sono figure troppo potenti per poter essere abbattute od ignorate da giovani inesperti. Ma una volta adulti, le cose possono cambiare se esiste una forte motivazione e una maggiore consapevolezza. Il cambio di passo è decretato dall’atteggiamento di Opal che, dopo tanta sofferenza e sopportazione, con un colpo di reni finalmente si ribella, per dare inizio alla fine.

Opal ha il coraggio di abbandonare ciò che la fa vacillare. Sono quelle fragilità che il comportamento di Preston, riesce a riportare a galla in lei. Sono quelle sue lacune interiori, enfatizzate dalla perdita dei genitori. L’incidente è stato il terremoto emotivo che ha aperto la voragine che l’ha inghiottita, in quel costante e continuo bisogno d’amore che mai appagato, ha colpito la sua sicurezza interiore e ha dato origine al suo essere troppo accondiscendente, arrendevole, disponibile, emotivamente dipendente, preda del senso di inadeguatezza e d’inferiorità.  

Stanca, delusa ed amareggiata, finalmente prende coscienza del fatto che “gli altri fanno di noi ciò che gli permettiamo di fare” e compie una profonda trasformazione interiore. Da questo momento tutto cambia, dentro di lei e fuori di lei, si ribella e impara a dire di no! Con questa ferma presa di posizione, acquisisce maggiore dignità, non solo nella sfera professionale come già ha fatto, ma anche in quella emotiva. Diventa una donna forte, solida, indipendente ed incrollabile di fronte al giudizio degli altri. Ora sa cosa vuole ed è consapevole del proprio valore. Conosce finalmente il sapore della dignità e del rispetto, verso se stessa e verso la propria identità unica e perfetta nella sua imperfezione, così come lo siamo tutti.  

“Candy” è una storia dove il ricatto tira i fili di due persone. E’ un ricatto di tipo emotivo che subisce Preston ma che allo stesso tempo, coinvolge come conseguenza anche Opal. Con il suo atteggiamento da vittima, nell’accontentarsi delle briciole che Preston le concede, tacitamente lo rende il proprio carnefice. Lui inconsapevole a livello conscio del proprio ruolo, rimane preda della mancanza di coraggio e della codardia. E’ un Uroboro. E’ una situazione che non ha inizio e non ha fine, così come il cerchio che si forma quando il serpente si morde la coda. Ma quando Opal rompe gli schemi finalmente tutto cambia. Preston compie quel passo che serve per liberare se stesso e, di conseguenza anche lei.   

So che è un ragionamento complesso e se vogliamo, piuttosto contorto e dal sapore new age. Ma nella vita tutti abbiamo un ruolo e ognuno di noi, in base ai propri handicap è destinato ad attirare proprio chi è pronto a mettere il dito nella piaga… là dove fa più male. L’incontro tra Preston e Opal è predestinato. Sono due anime che insieme, dovevano compiere quel passaggio fondamentale per evolvere. Sono riusciti a sconfiggere i loro demoni che, pur non essendo cruenti, violenti, crudeli, terribili e sconvolgenti come quelli dei loro amici del Maniero, hanno avuto sulle loro vite effetti altrettanto dolorosi e devastanti.

Ogni cosa è merito di Jenny Anastan e della sua scrittura, che ha il sapore della naturalezza. E’ un sorvolare leggero, approfondendo il giusto. Sono stata trasportata dalla trama e sono scivolata tra le pagine, arrivando alla fine quasi senza accorgermene, merito di uno stile scorrevole, agile ed asciutto, senza cedimenti, tortuosità o ridondanze. Anche il ritmo del racconto, risulta dinamico ed incalzante, privo di quei momenti di stasi o di noia che possono far desiderare di arrivare al fondo, non tanto per il piacere di scoprire come andrà a finire, bensì per la fretta di terminare una lettura poco gratificante. La trama è ben delineata e il susseguirsi degli eventi, creano i giusti attriti, rendendo la storia appassionante per infiniti motivi.  

Gli episodi del passato tra Opal e Preston sono delle perle di pura emozione, disseminate lungo il percorso narrativo. Raccontano ogni cosa accaduta tra i due protagonisti fin dall’inizio e ci riportano indietro nel tempo, agli anni del Maniero con brevi e significative apparizioni di quei personaggi che abbiamo imparato ad amare nei precedenti volumi. L’autrice è stata molto abile, quando la storia lo richiedeva, a ricondurci a ritroso negli anni, per scavare in profondità le varie situazioni descritte. Per altre invece, ha rilasciato soltanto alcuni suggerimenti, affinché arrivassimo in autonomia a fare gli opportuni agganci, per poi scoprire solo alla fine, la soluzione dei vari intrecci.  

Ho apprezzato l’ottima caratterizzazione di Opal e Preston, con le loro personalità così in contrasto e, per alcuni versi addirittura agli antipodi. Le interferenze psicologiche, hanno arricchito le loro figure, rendendo la storia più profonda e stratificata, ma senza mai sfiorare quelle sfumature cupe, fosche e drammatiche, che invece ho riscontrato, (e altrettanto apprezzato), nei romanzi della ROMC precedenti a questo. L’autrice non si è spinta su temi particolarmente crudi e truci, non si è persa in tinte ombrose, dalle tonalità tenebrose e oscure ma, nonostante questo, la storia di Opal e Preston, è riuscita ugualmente ad essere avvolgente, emozionante ed appassionante.  

Come un raggio di sole che spacca le nubi plumbee, Jenny Anastan ha saputo imprimere al suo romanzo anche quella nota fresca, frizzante ed allegra che ho apprezzato moltissimo. Ho scoperto tra le righe, sparsa qua e là la sua vena ironica che ho colto con molta soddisfazione. Ho riso in diversi momenti, anche se in altri, il nervoso e la frustrazione ha toccato livelli epici! Posso dire che Preston si è comportato veramente da “BIP”? Allo stesso modo ho adorato Opal e la sua contromossa! Così come la sua forza, la tempra e la determinazione, nel ribaltare tutto per poter creare il proprio destino a qualunque costo! 

Sono felice per questo ennesimo successo per la Red Oak Manor Collection! Con “Candy” di Jenny Anastan ho potuto tirare un sospiro di sollievo, mi sono sentita quasi in vacanza. Mi sono divertita, ho fatto risate che non credevo possibili e mi sono presa il mio momento di pausa sotto ai raggi di un bel sole, che si è rivelato caldo e brillante anche dietro alle nuvole grigie. Nonostante la storia di Preston e Opal sia stata difficile, sofferta e complessa, confesso che nonostante i loro tormenti e le loro sfumature caratteriali, mi sono apparsi talmente veri, da farmeli apparire come dei personaggi quasi “normali”. Alla fine dai, ammettiamolo…esiste un po’ di Preston e un po’ di Opal in ognuno di noi! Mi sbaglio oppure no?

Non so voi, ma io ora sono pronta a tutto! Ci aspettano altri tre romanzi che lo scommetto, sapranno sorprenderci e conquistarci ancora una volta. Cosa succederà nel prossimo libro della ROMC? We stay tuned….. Rimaniamo sintonizzate!

Cristina Pisano 


Cari lettori, bentornati! Eccoci nuovamente al maniero. Siamo arrivati al settimo volume di questa collection che mi sta piacendo molto. Questa volta tocca alla regina dei second chance: Jenny Anastan. 

Ho conosciuto la penna di Jenny durante il primo lockdown e da quel momento è stato amore a prima vista. 

Già dallo scorso volume i nostri protagonisti hanno abbandonato Red Oak town. New York, da questo momento, sarà la località in cui si svolgeranno le vicende dei nostri protagonisti. 

"Lui la voleva. 
Lei lo voleva. 
Ma era dannatamente complicato."

Prologo a parte, in cui con un flashback verrà descritta la fine della storia tra Opal e Preston nove anni prima, il romanzo ha inizio ai tempi di oggi. Preston è diventato un uomo d’affari, dirige l’azienda di famiglia e ha appena concluso un affare importante: l’acquisizione del Palace Hotel a New York, luogo in cui la sorella Hanna ha intenzione di sposarsi. Opal, dopo aver lasciato Red Oak Town, si è laureata alla Columbia e ha iniziato a lavorare per un’agenzia che organizza eventi. Solo dopo qualche anno riesce a trovare la forza e il coraggio per licenziarsi e aprire la S&S Agency, insieme alla sua amica Nina. 

Si direbbe che finalmente abbia trovato il suo equilibrio: è fidanzata, ha un’amica su cui poter contare ed è diventata una donna in carriera. Hanna, sua amica dai tempi del liceo, sta per sposarsi e vuole che sia proprio l’agenzia di Opal a organizzare le nozze. 

Tuttavia, quello che non sa è che tra poco un grande ciclone si abbatterà nella sua vita. Scoprirà infatti che il Palace, luogo scelto dall’amica, è stato appena comprato dalla famiglia West e che Preston ne è il proprietario. 

Sono trascorsi nove anni dall’ultima volta che l’ha visto e il pensiero di doverlo vedere più del dovuto le causa un vuoto nello stomaco. 

"Non ho dimenticato nulla di ciò che lui mi ha fatto, e ora che me lo ritrovo davanti ogni ricordo appare più nitido e doloroso."

Nei volumi precedenti la nostra protagonista appare rarissime volte quindi non sapevo chi e cos’aspettarmi.

"Sono delusa da me e da ciò che voglio. Nonostante tutto, manderei all’aria ogni mia sicurezza per buttarmi in una relazione con lui. È un pensiero che prende forma dentro di me, ma a cui non darò mai voce."

Devo dire che Opal è indubbiamente un bel personaggio. Una donna dolce, sensibile, forte, ma debole allo stesso tempo. Non sempre sono riuscita a comprenderla nei suoi dubbi e nelle sue scelte. Sicuramente questo dettaglio, ai miei occhi, la rende più reale del dovuto. A volte prendiamo delle decisioni o compiamo delle azioni senza nemmeno rifletterci, presi dall’eccitazione o dalla sicurezza che s’impossessa di noi sul momento e Opal in questo ne è un esempio. Una donna molto riflessiva nei suoi gesti e nelle sue azioni; tuttavia, quando si tratta di Preston, il suo essere ponderata e riflessiva svanisce, apparendo a tratti addirittura incoerente. Un’incoerenza che spesso critico ma che in questo caso mi ritrovo a comprendere poiché quando si è innamorati la mente si offusca completamente. E le scelte che compie il nostro cuore sono sempre un'incognita anche per noi stessi.

"So che dovrei smetterla di stuzzicarla e scaldare una situazione già abbastanza rovente, ma quanto mi diverto a buttare benzina sul fuoco. E poi è diventata uno schianto."

Preston è il sex symbol per eccellenza. Lui è bello, sexy, intelligente, egocentrico a livelli estremi e dolce. Indubbiamente su di lui avrei una serie d’insulti da propinare. Ha scatenato in me emozioni contrastanti. Durante la lettura passavo da un estremo all’altro. Momenti in cui avrei voluto prenderlo a calci sul deretano alternati a momenti in cui in verità speravo che tirasse avanti dritto come un treno alla riconquista di Opal. L’ansia che mi ha scatenato è indescrivibile. Il vedergli compiere un passo avanti e poi dieci indietro mi ha fatta arrabbiare non poco. Un uomo che in passato è stato messo di fronte a una scelta non semplice da compiere. 

"Lui è una debolezza, e l’unico modo che conosco per evitarla è fuggire svelta dalla parte opposta."

Una storia d’amore ricca di angst, bugie, segreti e sentimenti nascosti. Una storia che trovo perfettamente in linea con i caratteri e le scelte dei personaggi. 

La penna di quest’autrice resta indubbiamente una delle mie preferite. Quello di Jenny è uno degli stili che preferisco. Grazie al suo modo di scrivere coinvolgente ti ritrovi a inghiottire le sue storie senza nemmeno masticarle. In questo volume, Jenny, ci dà qualcosa che è poco più di un semplice assaggio dei personaggi della fatidica “NASA”, che personalmente non vedo l’ora di conoscere. Una delle cose che continuo ad amare e che non smetterò, volume dopo volume, di mettere in evidenza è il filo conduttore sul quale viaggiano le storie.

E per ultimo, ma non per questo meno importante, sto amando leggere il personaggio di June descritto e citato da tutte le penne. Un personaggio, quello che impersona, davvero fondamentale nella vita di ogni membro del Red Oak Manor. Se amate la scrittura di Jenny, i second chanche e l’angst, questa è indubbiamente la lettura che fa per voi! Alla prossima! 

Antonella



 

Post popolari in questo blog

FRI 2024: il racconto di Katia

Sabato 16 marzo 2024  Festival Romance Italiano al forum d’Assago. Questo è il mio secondo FRI e non sarà l’ultimo! Il primo anno ero come una bambina che entra da Toys la prima volta... in piena meraviglia, spaesata e molto confusa, non conoscevo nessuno… o per meglio dire non avevo ancora imparato a memorizzare i nomi delle autrici, mi rimaneva impressa solo la storia letta ed un amica mi ha fatto da Cicerone. Quest’anno ero preparatissima con una piantina e un piano d’azione grazie a due mie amiche sono riuscita a portare a termine. Il piano era andare a trovare le autrici che avevano partecipato al progetto “prendi, leggi e porta via” di Agito , associazione di cui faccio parte e progetto di cui sono la referente, andare da chi mi aveva detto di passare a prendere i libri, e passare da chi avevo letto almeno un libro, poi se avanza tempo e forze mi sarei andata da tutte le altre… Devo dire che l’impresa è stata titanica per ogni autrice avevo una lettera di ringraziamento, perch

Recensione: Baracca e burattini di Paola Mini

Titolo: Baracca e burattini Autrice: Paola Mini Editore: Self Publishing  Genere: Narrativa umoristica N. pagine: 227 serie/collana: No Trama È una domenica mattina quando, spinto dall’insistente Cesarina, che da sempre desidera una casa in Corsica, Giovanni prende una decisione che sconvolgerà la rassicurante routine del loro matrimonio. Da quel momento in poi cominciano le preoccupazioni e il dubbio di aver fatto una promessa azzardata non lo lascerà più. Al contrario Cesarina, incapace di pensare ad altro che non sia la prospettiva di una casa al mare, ne parlerà continuamente suscitando anche l’invidia delle colleghe del supermercato dove lavora. Farà bene Giovanni ad accontentarla? Tenerezza e umorismo si alternano in questo romanzo dalla narrazione scorrevole dove i protagonisti, dal carattere diametralmente opposto, invitano a parteggiare alternativamente per l’uno e per l’alt

Recensione: England’s Rose di Estelle Hunt

Titolo: England’s Rose Autore: Estelle Hunt  Edizione: Self Publishing Genere: Age Gap, Retelling de “La bella e la bestia” Trope: First Love, Forced Proximity, Emotional Scars Pagine: 423 Doppio Pov Autoconclusivo Trama La paura a volte è uno specchio che distorce la realtà Isabel Lloyd è una delle ereditiere più facoltose del Regno Unito. Cresciuta lontano dai genitori, troppo occupati con i doveri imposti dal loro ruolo sociale per concederle le attenzioni di cui ha un disperato bisogno, non ha mai conosciuto la tenerezza e trova conforto soltanto nei libri e negli amati cavalli. La sua vita cambia all’improvviso quando, rimasta orfana, sarà costretta a vivere, fino al compimento della maggiore età, presso colui che la famiglia ha designato come suo tutore: Adam Ashdown, Conte di Warleigh. Adam non è solo un uomo misterioso e scostante, ma si mormora che abbia ucciso la moglie. Dalla morte di lei, vive recluso in un’oscura magione, reso folle dal dolore. Il giorno in cui