Titolo: Backstage (Roadies Series Vol. 1)
Autore: Erika Vanzin
Genere: Music romance
Data di uscita: 21 luglio 2020
Disponibile su Amazon e con Kindle Unlimited
Sinossi
«Sono immune a tutto questo fascino da celebrità.»
«No, non lo sei, ho visto come sbavavi per Damian lì dentro.»
«Solo una pazza non strapperebbe volentieri i vestiti di dosso a tutto quel ben di Dio, ma non per questo non gli pianterei un pugno in faccia quando fa lo stronzo.»
Lilly è una bassista emergente che sogna di arrivare in cima alle classifiche di tutto il mondo assieme alla sua band. Salire su un palco e suonare la sua musica è tutto ciò che desidera fare nella vita. C’è un’unica cosa che la frena a tal punto da sperare che il suo sogno non si avveri mai: soccombere alla pressione mediatica che deriva dalla popolarità.
Damian è il cantante leader della rock band più famosa al mondo. Lui è abituato a stare in cima alle classifiche e al centro dell’attenzione, sembra nato per essere inseguito dal gossip. Ha un unico scopo nella vita: continuare a vivere immerso nella fama per non tornare alla sua vita precedente.
Damian accetta di stare sotto i riflettori, Lilly li evita scomparendo nell’anonimato.
Lui non è disposto a rinunciare al suo attico a Manhattan, lei è preparata a dividere il microscopico appartamento di Brooklyn con i suoi genitori.
Lui evita a tutti i costi le complicazioni, lei è una che di complicazioni se ne porta dietro tante.
Le loro vite sono totalmente incompatibili ma c’è un unico problema: dovranno condividere mesi di tour con le loro rispettive band.
RECENSIONE
Sono una fan dei Jailbirds dall’uscita di Backstage, oramai due anni fa, ed è stato piacevole ritornare dove tutto ha avuto inizio.
Non voglio raccontare nulla della trama, perché va letta con l’effetto WOW. I retroscena sono inaspettati e tutti verosimili, e questa è la forza della scrittura di Erika: la capacità di rendere vero ciò che in realtà è finzione, dato che la storia narrata potrebbe tranquillamente essere il documentario (romanzato, magari) su una rock band reale. L’idea di aggiungere pagine tratte da blog e messaggi twitter è per me geniale (e indirettamente ci fa conoscere un personaggio che per professionalità e serietà si distingue dalla massa).
Lilly e Damian sono i protagonisti che non ti aspetti: lui bello in modo evidente e con uno specchio riflettente per difendere la sua privacy, lei inconsapevolmente affascinante e alla ricerca di una corazza per proteggersi dal mondo. Hanno vissuto un’infanzia molto diversa che ha portato però entrambi a subire esperienze che forgiano se sei abbastanza forte per risollevarti e reagire.
“È questo che mi piace di lei, questo fuoco che le brucia dentro, questo suo modo plateale di non farsi mettere i piedi in testa da nessuno.”
Nonostante le paure e le debolezze, Lilly non è la principessa da salvare e Damian non è il suo principe, sono piuttosto il drago che protegge la torre e il pirata: forti sempre nelle avversità, ma anche terribilmente testardi nel chiudersi in sé stessi.
“La paura non controlla la nostra vita”.
Il loro primo incontro è durato uno sguardo e tanto è bastato per riconoscere quel filo che li unisce. Hanno la medesima passione per la musica ed entrambi ci hanno trovato la salvezza, la loro opportunità di riscatto e il loro futuro. L’alternativa era annientarsi senza speranza.
Sono entrambi la dimostrazione del coraggio e della caparbietà, a mio parere. Non sono stati bambini nati in famiglie di musicisti e che si sono avvicinati naturalmente alla musica trovandovi la realizzazione dei loro sogni. No. Loro hanno trovato nella musica la strada per uscire dall’incubo, il solo obiettivo era quello di sopravvivere e migliorarsi, senza avere sogni di fama e gloria.
Purtroppo il passato li ha segnati nel profondo, lasciando in Damian il terrore di doverlo affrontare e rivedere in sé stesso il mostro che lo ha distrutto tanti anni prima; avvicinarsi a una donna e instaurare un rapporto di fiducia lo spaventa e lo frena e preferisce soffrire da solo piuttosto che rischiare di far soffrire la donna che ama. Come si fa a non amare un personaggio così ben delineato e dalle mille sfaccettature?
“Se hai una relazione stabile, prima o poi quella persona pretenderà che tu ci metta dei sentimenti in quel fottuto rapporto e inizierà a tirare via quelle garze e a far sanguinare di nuovo quelle ferite.”
“Prima navigavo a vista, andavo avanti giorno per giorno, adesso faccio progetti per il futuro e non ho paura.”
Tra un concerto e l’altro, perché Backstage racconta proprio un lungo tour vissuto in bus negli States, l’autrice fa affrontare ai suoi personaggi tematiche forti e importanti, con garbo e competenza, come in ogni suo libro. Le donne che racconta Erika sono forti e imperfette, portano le cicatrici delle battaglie che hanno vissuto. Sono guerriere che sconfiggono, con l’aiuto degli amici, la violenza fisica e verbale e che risorgono dopo aver subito. Capiamo quanto le parole possano far soffrire, quanto il bullismo possa distruggere emotivamente una ragazza.
Tra le righe si legge l’urlo di denuncia contro la violenza sulle donne, di ogni genere e tipo.
«Anni fa non ho potuto salvare una persona a me cara. Non voglio ripetere lo stesso errore.» «Aveva un marito che la picchiava?» Abbasso lo sguardo e cerco un modo per sopravvivere alla fitta che mi lacera il petto. «Aveva un marito che era un assassino.»
Nel testo si trovano le canzoni originali create apposta per i Jailbirds, perché la band rock più famosa del mondo non canta cover, ma solo pezzi originali loro o dei Red Velvet Curtains!
“Mi hai trovato in cima alla scogliera
E mi hai afferrato prima che potessi cadere.
Mi hai guidato quando non vedevo la luce,
Sei stata i miei occhi lungo la strada.
Hai acceso il fuoco.
Quando in me non c’era più calore.
Hai trovato il mio cuore vuoto e te lo sei messo in tasca.
Ci hai versato sopra tutto l’amore che avevi e l’hai riportato in vita.”
Oltre alla vita da star e ai soldi, i personaggi raccontati da Erika sono persone splendide di cui è impossibile non rimanere affascinati e volerli conoscere meglio.
Al prossimo capitolo e Be kind and Rock’n’Roll,
Annalisa