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Recensione: Showtime (Roadies Series Vol. 4) di Erika Vanzin

Titolo: Showtime (Roadies Series Vol. 4)
Autore: Erika Vanzin
Genere: Music romance
Pagine: 447
Data di uscita: 18 dicembre 2021
Formati disponibili: ebook 2.99/ cartaceo disponibile prossimamente

Sinossi

A Capodanno si fanno i conti con quello che l'anno vecchio ha portato e ci si fa grandi aspettative per quello che il futuro ci riserva. C’è quell’elettricità nell’aria che ci rende quasi euforici, carichi di speranze e desideri da esaudire.
Non è così per Simon. Lui ha una carriera ben avviata, abbastanza soldi da permettergli di vivere di rendita, fama e successo che gli spalancano le porte di una vita lussuosa. Ma non è quello di cui ha bisogno.
Da quando i suoi amici si sono trovati una compagna, tutti sembrano essere andati avanti tranne lui, fermo in quel limbo in cui il futuro appare grigio e solitario. I soldi non possono comprare una persona che gli stia accanto, con cui pensare di invecchiare, e quella solitudine che da anni si porta dentro, diventa sempre più insopportabile.
Come si sopravvive quando anche i tuoi amici ti mettono da parte? Come si affrontano lunghi mesi di tour quando non condividi nemmeno più lo stesso bus con la band con cui sei cresciuto? E quando ti ritrovi da solo, non puoi fare a meno di pensare che il passato che ti ha ferito non era poi così peggiore del futuro che ti aspetta.


RECENSIONE 

Avete presente quando leggete un libro con un'idea e parola dopo parola capite che nessuna idea vi foste fatti in precedenza poteva equiparare la meraviglia che state leggendo?

Leggere i romanzi di Erika Vanzin è sempre per me un'esperienza magica. Ha la capacità di catapultarti in una narrazione che è completa di ogni particolare, di ogni sentimento e sensazione.

Nella lettura ti accorgi che Erika non è solo un’autrice fenomenale, ma percepisci che i luoghi di cui parla li ha vissuti per davvero; ti senti trascinata all'interno di un film di cui è stata scritta una sceneggiatura accurata (sapete che Erika ha frequentato la Scuola di Sceneggiatura di J. Franco a Los Angeles?).

Leggere i suoi libri è vivere le sue storie.


Showtime ha una trama complessa e ricca di colpi di scena di cui non voglio parlarvi diffusamente per non farvi perdere l’effetto wow. Partiamo con la cena di Capodanno della grande famiglia Jailbirds trovando Damian con Lilly, Michael con Faith e Levi, Thomas con Iris e poi Evan, Emily e Simon. Appunto e Simon. È così si sente Simon: un’aggiunta a una famiglia in cui ogni componente ha trovato la compagna o il suo equilibrio e sembra andare avanti nella vita. Simon si sente lasciato indietro, fermo al capolinea, dimenticato e inutile.

Erika ci fa conoscere un Simon riflessivo, che pensa al suo passato e si pone domande su come potrà essere il suo futuro, se sarà ancora con i Jailbirds o cosa farà.


...Simon … sente il peso di proteggere chi ama. Non importa cosa deve fare per raggiungere quell'obiettivo, ma il benessere e la felicità delle persone a cui vuole bene viene prima di tutto, anche di se stesso.

“Non so come si fa a dimostrare affetto alle persone, a far capire loro che mi sento solo.”

È Evan a dargli uno spiraglio di speranza proponendo un tour mondiale sponsorizzato da un produttore di Los Angeles. In cambio dovranno ospitare dei cameramen e un regista che li riprenderanno in ogni momento per poter realizzare una serie TV sulla loro vita sul palco e non solo.

Questa idea lo fa ripensare all'unico amico che ha avuto durante la permanenza presso la casa famiglia prima di essere incarcerato, che ha rintracciato e seguito a distanza e sa essere proprio un regista di corti e film indipendenti.


È così che conosciamo Nicholas e la sua fidanzata e aiutante Haven,

«…voglio conoscere la vostra anima. E voglio portarla al pubblico senza filtri, senza condirla di dettagli che distolgono da quello che è più importante: la vostra verità.»

una coppia affiatata e innamorata che ne ha passate talmente tante prima di ritrovarsi in viaggio sul Tourbus con Simon e i Jailbirds, da risultare subito nel posto giusto come nuovi membri aggiunti di una famiglia un po’ strana che unisce persone dalla personalità varia e dal passato rocambolesco, ma tutti con un solo desiderio e obiettivo di restare uniti e vicini, di aiutarsi e amarsi.

Vorrei raccontarvi cosa potrete trovare, capitolo dopo capitolo, farvi partecipi di ogni mia esternazione e imprecazione.

Incontrerete un Principe inatteso e inaspettato, darete un altro significato a un secchiello per il ghiaccio vuoto

«Simon, ho imparato a risolvere anche i vostri problemi più assurdi, ma la produzione del ghiaccio a comando ancora mi manca»

e anzi forse penserete a quanto sarebbe utile averlo a disposizione durante la lettura in alcuni momenti.


Vi troverete col fiato sospeso per l'evolversi della storia, andrete a cercare come la sottoscritta riscontri su Google e vi meraviglierete di come siano stati inseriti particolari inventati, ma verosimili al 100%, alla vita reale e alla storia del Rock. 
 
Perché bisogna ammetterlo, noi saremo anche in cima a tutte le classifiche, ma è Mick Jagger a possedere lo scettro indiscusso di Dio del Rock.

Coglierete il grido di denuncia contro la caccia al gossip sui personaggi pubblici, alla mancanza di privacy che devono accettare, alle critiche mosse contro le donne avvenenti perché colpevoli solo per la loro presenza fisica.

Il mio primo commento appena terminata la lettura è stato che Erika è riuscita a mixare fuoco e amore, passione e sentimento, trasgressività e tradizione.

«Simon, sei felice?» ... «Sì.» Nessuna indecisione, nessuna spiegazione. Solo la consapevolezza che quella risposta rispecchia il sentimento che ha nel petto.


Ogni personaggio incontrato in questo viaggio durato quattro libri ci ha donato tanto, e in quest'ultimo libro appare cresciuto e maturato, ma sempre con l'aria scanzonata con cui lo abbiamo conosciuto.

Sappiamo che questo viaggio non è ancora finito ma aspetta il suo ultimo capitolo dedicato al manager Evan Steel che oltre a essere ciò che fino ad ora ci ha mostrato, ha ancora tanto da dire e raccontarci. È nei momenti in cui sono richieste decisioni e interventi estemporanei che Evan è sempre presente, comprensivo, simpatico, professionale, elegante e formale

«È normale che alle sette della mattina sia già vestito con camicia e pantalone elegante o quello è il suo pigiama?»

«Ho trent'anni, Simon. Io sono giovane … e molto stressato.»

Evan è il quinto elemento di questo gruppo capitato per caso con i Jailbirds e ora parte integrante di questa famiglia strana e unita.

«It’s showtime» ride Simon. Quando ci aprono lo sportello dall'esterno i flash dei fotografi iniziano a scattare a raffica, accecandoci.


Perché se da un lato scorreranno i titoli di coda su questa cerimonia, dall'altro i riflettori si sono accesi sui titoli di testa della lunga ed eccitante avventura che ci aspetta.

Nel consigliarvi senza dubbio e remora questa lettura (meglio se prima recuperate i primi tre capitoli della Roadies series, se già non li avete letti), rubo ancora una volta le parole a Erika riportandovi parte dei suoi ringraziamenti:

Continuate a colorare fuori dai bordi perché c'è bisogno di gente coraggiosa che mette in discussione le regole.

Annalisa


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