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Recensione: L'angelo dei bassifondi di Annemarie Brear (Collana Literary Romance)

Titolo: L’angelo dei bassifondi
Autore: AnneMarie Brear
Editore: PubMe
Collana: Literary Romance
Lunghezza: 319 pagine
Traduzione a cura di Mara Marinucci
Disponibile su Amazon e con Kindle Unlimited 

Sinossi

Orfana, Victoria Carlton viene educata dallo zio, un banchiere, a essere una signora e a contrarre un buon matrimonio. Ma la sua indole è un’altra: vorrebbe dedicarsi ai poveri nei bassifondi, suscitando così il disgusto della famiglia. Quando lo zio muore improvvisamente, i cugini la incolpano e viene messa alla porta. Victoria si ritrova nella parte povera di York per ricominciare in un luogo pieno di pericoli. Per combattere la solitudine, fa amicizia con donne e bambini indigenti, ma ciò comporta anche il pericolo di contrarre delle malattie; non solo, la minaccia di un uomo brutale potrebbe costarle tutto.

Riuscirà Victoria a ritrovare la sicurezza che ha perso? Sarà un certo dottore, l’uomo a cui potrà concedere il proprio cuore? O i fantasmi del passato torneranno per portarle di nuovo via, tutto ciò per cui ha lavorato così duramente?

L'autrice

La pluripremiata e best seller di Amazon, nata in Australia, AnneMarie Brear scrive romanzi storici e romanzi moderni e talvolta anche racconti strani. Le sue passioni, oltre alla scrittura, sono viaggiare, leggere, mangiare il cibo delizioso di suo marito, leggere, fare ricerche e trascinare il marito in giro per siti storici in cerca di ispirazione per il suo prossimo libro. AnneMarie Brear sul web:



Twitter @annemariebrear


RECENSIONE 

La storia di Victoria che come tante bambine di quell’epoca devono il nome alla loro Regina, è particolare e insolita.

Siamo abituati a seguire le giovani ragazze in età da marito nelle vicende relative al loro debutto in società, tra ricevimenti e acquisti, pettegolezzi e chiacchiere sulla moda e sulle rispettive conoscenze.


Il titolo non ha nulla di fantasy ma è tristemente calato nella realtà più torbida dei quartieri malfamati della città (in questo caso York), di cui spesso ci dimentichiamo perché preferiamo conoscerne gli aspetti più brillanti e patinati. E rassicuranti.

Anche Victoria all’inizio conduce una vita rassicurante, a casa dello zio, nonostante sia rimasta orfana di entrambi i genitori e priva quindi di mezzi.

L’incontro con il dottor Ashton le fa conoscere un’altra realtà, molto diversa da quella dei salotti dei ricchi, una realtà fatta di stenti, di soprusi e di bisogni elementari negati ai quali Victoria si sente chiamata a rispondere. 

"...ascoltare coloro che hanno bisogno del nostro aiuto è doveroso". 

Non ti aspetteresti mai di trovare una fanciulla ben vestita a fare visita a una povera donna indigente con i suoi bambini affamati. Eppure da qui inizia la svolta nella vita di Victoria.

"Stretta in una nebbia di stanchezza, Victoria si mise al lavoro. Portò tutto fuori, trascinando il suo baule che era molto più leggero sa quando aveva venduto la maggior parte delle cose; tutto ciò che non era fissato a un muro fu spostato, mentre all'esterno il sole sorgeva e iniziava ad ardere un nuovo giorno" 

La trama è coinvolgente, lo stile convincente, il finale tutt’altro che scontato. L’ambientazione dal sapore dickensiano nei bassifondi di York è cruda e realistica e i dettagli di epoca vittoriana molto ben curati.

Una lettura davvero appassionante.

Romina 


 

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