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Review Party "Una giornata storta": intervista a Eleonora Ippolito

Buon pomeriggio lettori, oggi ospitiamo nel nostro blog l'autrice della Collana Milena in Love di "Una giornata storta”, Eleonora Ippolito, nasce in Puglia nel 1981. Lavora come freelance nel settore della comunicazione e ha una laurea in Storia dispersa da qualche parte nel cassetto. Il suo grande amore è da sempre la scritttura.
Legge e scrive sin da ragazzina, è costantemente con la testa fra le nuvole e, tra un romanzo e l'altro, nel tempo libero redige bizzarre recensioni letterarie sul suo "Blog semiserio di una lettrice compulsiva". Nel 2019 ha pubblicato il suo primo romanzo "Un passo avanti e poi un altro" 
È risultata finalista o vincitrice in vari concorsi letterari e i suoi racconti brevi sono presenti in numerose antologie. Oltre ai libri ama alla follia i gatti, prima fra tutti la sua amata Daisy. 

Titolo: Una giornata storta
Autore: Eleonora Ippolito
Data di pubblicazione:30/11/2020
Genere: Chick-lit, narrativa femminile
Pagine: 298 
Editore:Officina Milena
In vendita in eBook e cartaceo

Trama 


Quando è iniziata la tua avventura con la scrittura?
La mia avventura con la scrittura comincia all’alba dei tempi, quando andavano ancora di moda le spalline imbottite e i capelli cotonati. Nei mitici anni ’80, insomma. Non che io vada matta per spalline di spugna e cofane inguardabili, intendiamoci, ma gli anni ’80 sono gli anni della mia infanzia. Gli anni in cui ho iniziato a creare mondi tutti miei, più belli e divertenti di quello dove io mi ritrovavo a vivere. Per me era un gioco, scrivere e inventare storie era per me un divertimento. Con la scoperta della lettura, pochi anni dopo, la magia della scrittura si è consolidata e si è evoluta. Scrivere non era più un gioco ma la mia passione più grande. Una passione che, credo, mi accompagnerà anche in futuro.

Cosa non deve mancare in una storia?
Dipende dalla storia. Però, per fare un discorso generico, io direi che non dovrebbero mai mancare una buona caratterizzazione dei personaggi e qualche colpo di scena. I protagonisti devono saper tenere compagnia e l’attenzione deve mantenersi viva, anche rimescolando le carte, se necessario. Ah, e poi non deve mancare mai la verosimiglianza: gli eventi, così come i personaggi, mi devono far pensare a qualcosa di reale, di plausibile, anche nel caso di romanzi fantasy o fantascienza. I personaggi, a mio avviso, devono essere in qualche modo coerenti con loro stessi e gli eventi devono seguire il loro corso, senza eccessive forzature da parte della mano dell’autore. No, io quella mano, mentre leggo, non la devo percepire… Non so se mi spiego.  

Cambieresti qualcosa del tuo percorso?
Del mio percorso di studi e professionale, se potessi, cambierei solo una cosa: studierei meglio le lingue straniere, trascorrerei qualche periodo di studio all’estero e cercherei di imparare l’inglese al meglio. Questa è una delle cose che mi rimprovero di più, e cioè quella di non essere riuscita, per varie ragioni, ad approfondire determinate nozioni che in ambito professionale mi sarebbero state davvero utili per evolvermi professionalmente. E questa è una grave carenza che mi porto dietro e che spero, in futuro, di riuscire a colmare.
Per quanto riguarda il mio percorso personale, invece, ammetto che se potessi cambierei… proprio tutto, ecco! 

Tre aggettivi per descrivere “Una giornata storta”?
Divertente, riflessivo, romantico.
Spero che il mio romanzo risulti divertente e che strappi qualche sorriso. Questo, però, senza tralasciare una sana e profonda riflessione su talune tematiche che scoprirete durante la lettura del romanzo. Ovviamente, tutto questo senza mai trascurare quel pizzico di romanticismo che non guasta mai e che fa sognare… anche durante le giornate storte!

Cosa pensi di trasmettere ai tuoi lettori con il tuo libro?
Innanzitutto intendo farli divertire. È un romanzo ironico, dai dialoghi veloci e vivaci, e spero di riuscire nell’intento di rendere più lieto il tempo libero di chi poserà i suoi occhi sulle pagine che ho scritto. Alla base c’è anche la volontà di far riflettere su tematiche come l’amicizia, l’amore – l’amore dopo i trenta, per la precisione -, gli stereotipi di genere e soprattutto le apparenze. Sì, sappiate che molto spesso le apparenze ingannano, soprattutto in “Una giornata storta”!

Quali difficoltà incontri durante la stesura di un romanzo?
La mia unica difficoltà è causata dal tempo tiranno. Ho tante idee, tanta voglia di scrivere, ma molto spesso sono costretta a rimandare all’infinito per far fronte ai vari impegni quotidiani. E quando finalmente sono libera e riesco a sedermi davanti a un foglio bianco, spesso sono stanca morta e con la mente un po’ annebbiata. Certamente non l’ideale per mettersi a scrivere, ed è una cosa abbastanza frustrante. La mia è, insomma, una continua corsa contro il tempo, tra appunti di idee, presi frettolosamente magari mentre mando mail di lavoro o spolvero casa, e lo scribacchiare a tutta velocità durante le pause e i ritagli di tempo. Per il resto, non ho mai avuto difficoltà che non fossero legate al tempo carente. Scrivere per me è sempre stata una cosa semplice! 

Ci sono nuovi progetti e collaborazioni?
Al momento ho iniziato a scrivere un altro chick lit. Mi diverte un mondo scrivere questo tipo di storie, quindi alla fine lo faccio per me stessa e poi, se il risultato mi sembra accettabile, lascio che qualcuno lo legga e lo giudichi. Ho poi intenzione anche di scrivere altro, qualcosa di cupo, magari qualcosa di horror, in modo da lasciare libera la fantasia. Su questo però ci sto ancora ragionando. Per quanto riguarda le collaborazioni, c’è qualche idea in cantiere… ma nulla di certo! Magari ne saprete di più nei prossimi mesi.

Infine, volevo ringraziare il blog che ospita questa mia intervista e tutti coloro che hanno avuto la pazienza di leggere le mie parole fin qui. Grazie mille!  

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