Titolo: Rotten souls
Autore: Kyra Synd
Editore: self
Genere: dark romance
Pagine: 400
Data Pubblicazione: 7 novembre 2024
Serie: criminal scars #3
Trama
Lei vive per colori che nessuno può vedere. Lui gode nel distruggere gli altri. In una spirale di violenza e dipendenze, chi sopravvivrà?
Mimì è una ragazza che ama l’arte, con cui esprime se stessa. Ogni forma vive di colori differenti che cerca in ogni modo di catturare per mostrarli al resto del mondo, che la considera pazza. Questo le ripete da sempre il padre, costringendola a nascondere il problema. Finché nella sua vita non irrompe il nero, assoluto come mai ne aveva incontrati e che nel contrasto rende il resto più intenso.
Il Ronin, dopo l’incarcerazione del braccio destro, sprofonda nella noia. Ma lei attira la sua attenzione e risveglia il predatore, che trova in Mimì un nuovo giocattolo reso interessante dai disturbi che palesa. La vuole e non esita a pedinarla, minacciarla, fino ad affondare gli artigli nella sua mente.
Sfruttando le paure di Mimì, lui riesce ad allontanarla dalla famiglia e dagli amici, isolandola. Tuttavia, proprio la follia che tanto lo alletta si rivela un elemento difficile da controllare. Lei è consapevole che il Ronin è pericoloso, ma è anche l’unico a non volerle portare via i colori che le permettono di respirare.
Quando il gioco perverso del Ronin diventerà il suo punto debole e Mimì dimostrerà di poterne prevedere i bisogni, chi vincerà l’ultima mortale sfida?
«Non posso andarmene, voglio stare con te. Io devo stare con te.» Lo raggiungo barcollando e allungo le mani sul suo petto. «Fai tutto quello che vuoi… Annientami, ma amami.»
Scoppia a ridere e mi aggrappo al giubbotto. «Amare? Io non so amare. Io possiedo: le cose, le persone, tutto ciò che mi pare.»
RECENSIONE
A chiunque leggerà questa storia: non siete pronti!
Non si può esserlo, perché questo racconto è molto di più di quello che le vostre menti possano partorire! È qualcosa di oscuro, malvagio, cattivo e se vi aspettate un qualsiasi tipo di redenzione, beh scordatevelo!
Perché qui conosceremo la storia del Ronin e lui non ha nessuna intenzione di redimersi!
Vi consiglio vivamente di leggere le premesse dell’autrice e non imbarcarvi in questa lettura se non avete una mentalità aperta, se vi sconvolgete per poco, o se alcuni atteggiamenti vanno al di là della vostra comprensione. Perché, chiunque si imbarchi tra le pagine di questo libro, deve essere conscio che questa è la storia del cattivo e di certo non ci si può aspettare cuori e fiori.
Detto questo, voglio parlarvi un po' di loro: Ron e Mimì. Lui lo abbiamo già conosciuto nei precedenti libri e sappiamo già di cosa sia capace, beh, qui, sarà peggio. Perché attraverso il suo Pov conoscerete finalmente la sua persona, i suoi pensieri, cosa lo porta ad essere tale e le sue fantasie da pazzoide. Ron si annoia facilmente, è anaffettivo, non sa cosa significhi amare qualcuno, semplicemente è nato così. Il suo passatempo preferito è giocare con le persone, loro devono essere devoti a lui, succubi delle sue scelte, mettendo la loro vita nelle sue mani. Quando incontra Mimì, non riesce a resistere a quella ragazza stramba che lo guarda incantata, come se fosse rarità.
Mimì è affetta da sinestesia, lei vive nel suo mondo, fatto di colori e disegni, viene definita pazza, malata, emarginata dalla sua stessa famiglia. Quando incontra Ron, in lui vede la perfezione, il nero assoluto! Un nero che riesce a regalarle tutti gli altri colori. E così che ne diventa dipendente, i colori di Ron zittiscono le voci nella sua testa e lui la tiene in pugno attraverso questo suo modo di essere. In poco tempo lui diventerà il Suo Dio, l’unico che riesce a farla stare bene, allontanandosi da tutto e tutti, diventando il giocattolino preferito di Ron.
Ma Ron esige la perfezione e la devozione assoluta, non si fermerà finché non l’avrà ottenuta, e beh, che ve lo dico a fare la fantasia spietata di Ron volerà assai in alto.
Un libro che è difficile da definire, la storia è davvero cruenta e io che leggo Dark ne so qualcosa. È stata diversa perché stavolta il cattivo non è diventato buono, non si è accorto di amare Mimì. Lui rimane tale fino alla fine e questa cosa mi ha letteralmente spiazzata! Anche Ron in un certo senso diventa dipendente dalle idolatrie di Mimì nei suoi confronti, eppure riesce in qualche modo a scardinare tutto quello che pensi e speri.
Non lo si può neanche definire un amore tossico, una relazione? Neanche. Eppure quello che hanno è contorto, malato e affascinante proprio per questo. Quello che più mi è piaciuto di questa storia infatti, è il loro strano legame, che pur se disfunzionale, funziona perfettamente per loro. Ron dà a Mimì quello di cui ha bisogno e così viceversa. Lei è un qualcosa di delicato che aveva solo bisogno di essere aiutata, arrivare tra le mani di Ron è stato per Mimì rovina e salvezza, perché finalmente con lui, Mimì si sente giusta e voluta come nessuno l’ha accettata mai. Nonostante i soprusi, le cattiverie i maltrattamenti, non osa immaginarsi lontano dal suo Dio, anzi preferirebbe morire per mano sua.
La mente della scrittrice e quello che ne ha partorito, è qualcosa di diverso e bello proprio perché tutto, va fuori dagli schemi. Ho provato tanto e non vi nego che ci siano stati momenti in cui avrei rifatto i connotati facciali a Ron, ma tutta la lettura mi ha comunque rapita e affascinante a livelli altissimi.
Mimì, mi ha letteralmente ammaliata, il suo modo di vedere, di definire le persone, il suo disturbo, mi ha completamente incantato, e capisco Ron e il suo provare fascino per questa cosa. Se non la vivi, non lo capisci, e qui il pov di Mimì è fondamentale. Sarò ripetitiva ma la scrittrice mi ha stupito su più fronti e non posso non farle i miei più sentiti complimenti, perché il tutto è stato spettacolare!
C’è così tanto dettaglio, e nonostante le premesse, immergerti significa capirne le dinamiche, il senso di tutto e non puoi non rimanerne incantata.
La Synd mi ha letteralmente trafitto con questo racconto!
Mary
