Titolo: L’arte dell’ossessione
Autore: Charlotte Lays
Editore: self Publishing
Genere: giallo-romance
Pagine: 305
Data Pubblicazione: 27 Agosto 2023
Serie: Firenze criminale vol 1
Trama
Quanto può essere strisciante una paura nata sui banchi di scuola e cresciuta all’ombra del silenzio?
Certo, il tempo aggiusta tutto e spesso colora di tonalità pastello anche gli eventi più traumatici, eppure resta sempre un ricordo latente che, se nutrito, può attecchire e invadere un cuore intero. Beatrice ha imparato a indurirlo, quel cuore, a non farla ingigantire, quella paura, e ad andare avanti contando solo sulle proprie forze e sulla propria indipendenza.
Ha una fattoria, delle persone importanti che dipendono da lei e degli amici a quattro zampe a cui ha votato un’esistenza intera.
Tuttavia, quando la sua amica Cherry muore a un soffio da casa, i fantasmi di un passato neanche troppo lontano cominciano a emergere, e strane coincidenze che probabilmente non sono poi tanto tali prendono a rubarle il sonno e il respiro.
Di chi può fidarsi? A cosa può credere? Dietro quale angolo la paura tornerà a pungolarla? Beatrice ha tutto, davvero tutto, eppure sembra che sia proprio quel tutto a renderla il bersaglio perfetto.
O un’ossessione, bollente quanto un rogo in piena estate.
RECENSIONE
Questo libro mi ha subito conquistata leggendone la trama. Era una deviazione dalle mie solite letture, e a volte cambiare, rinvigorisce la voglia di leggere e di viaggiare in mondi diversi che stupiscono e meravigliano, come è successo a me con questa storia, che è un viaggio tra sfumature gialle e rosa, tra momenti davvero strong che fanno storcere il naso, ma anche momenti di ilarità e leggerezza e naturalmente, momenti di complicità, batticuore e farfalle nello stomaco. Una lettura che tocca più sfumature, tutte ben amalgamate tra loro, che rendono la lettura davvero interessante e piacevole. La scrittrice ti avvolge nella sua coperta fatta di suspense e risate. Fatta di messaggi incisivi e attualità: stalking, perversione, ossessioni che sfociano in pericoli, paure e molto spesso morte, come succede a Cherry, l’amica morta ammazzata di Beatrice Cappelli, la protagonista di questo racconto. Una ragazza dedita al suo lavoro nella fattoria didattica che ama alla follia e che riesce a tenerla lontano dalle persone, lei che dal genere umano piace tenersi a distanza, ama più parlare con i suoi animali che i suoi simili. Gli unici a essere tollerati sono i suoi operai: Giovanni, Leonello e Rosalba. Persone umili e lavoratrici, toscanacci fino al midollo, che oltre a perle di saggezza, regalano un sacco di risate con il loro dialetto toscano che è a mio dire è una chicca davvero molto apprezzata e ben riuscita.
Beatrice, dopo la morte di Cherry si ritroverà di nuovo a gestire ed a avere timore di paure che sembravano essere state sepolte, con l’allontanamento dell’unico uomo che l’ha sempre messa in soggezione, provocando in lei questa riluttanza verso il genere umano. Un uomo che guarda una ragazzina, in modo perverso e sbagliato, che la perseguita e che ha un’ossessione nei suoi confronti che fa venire i brividi. Tutta la vicenda girerà attorno a questo decerebrato, arricchendo il tutto con altre chicche che terranno attaccati alla pagine.
Ho amato ogni singolo personaggio, Beatrice poi, con la sua irriverenza, il suo non avere peli sulla lingua, la sua personalità forte e sempre pronta a sporcarsi le mani me l’ha sin da subito resa simpatica, l’arrivo di Vittorio poi, che occupa le lacune e i vuoti nascosti di Beatrice, li rendono insieme perfetti, impossibili da non amare.
Che dire ancora? È davvero una lettura che consiglio a chiunque, perché spazia tra diverse sfumature abbracciando così più lettori.
Mary