Titolo: Miss Book a Casa Glicine
Autore: Jane Rose Caruso e Lisa Bresciani
Editore: Self Publishing
Trama
L'autunno è arrivato, con il vorticare gioioso delle sue foglie e i caldi tè. Un invito speciale giunge al cottage di Miss Garnette Catharine Book, la detective culinaria di Beltory. Prima di partire però ci sono alcuni piccoli imprevisti da risolvere.
Intanto a Casa Glicine, dove Miss Book è attesa da Winter, LilyRose e Pà Bo', fervono i preparativi. Colori, gioie e nuovi amori stanno per arrivare.
La stagione impazza e Miss Book sta arrivando per partecipare al Festival d'autunno. Tra stufati e prelibati manicaretti un incontro speciale sta per compiersi.
RECENSIONE
La prefazione di Paola Marengo si fa interprete al meglio di tutte le sensazioni di benessere trasmesse dal libro e dà espressione alle emozioni messe su carta da Jane Rose e Lisa che riescono a palpitare e prendere vita insieme ai loro personaggi più cari. E’ la prefazione perfetta per questo libro.
Facendo la spola tra Casa Book e Casa Glicine l’autunno arriva con i suoi mille colori e rituali.
Un tripudio di colori e odori che al mattino presto si facevano più intensi. Il verde smeraldo delle colline ben si posava sul grigio delle rocce e il cielo regalava sempre un’alba di mille sfumature. Il profumo della terra bagnata dalla rugiada la accompagnava per tutto il cammino mescolandosi a volte con quello di torta appena sfornata, quando via via si avvicinava a qualche piccolo agglomerato di cottage.
Uno scambio di lettere tra una casa e l’altra alza il sipario su quel mondo incantevole che si cela all’interno e che vive in piena simbiosi e armonia con la natura.
Le ricette che prescrivono infusi, decotti profumati, densi di speranze e buoni propositi, servono ad alleviare ogni male e preoccupazione. E sono una coccola in più per il lettore che per tutto il tempo si sente immerso in un’atmosfera ovattata e confortevole.
Miss Book ne era lieta. Riparatrice di cuori infranti, d’altronde era stata nominata dalla comunità di Beltory detective culinaria dei desideri.
La denominazione usata per questo tipo di narrativa è detta “Up-lit” che sta per edificante e bisogna riconoscere che in questo caso può riferirsi sia al genere che allo scopo perché le autrici lo hanno centrato in pieno.
Di questo, delle ore di serenità che mi hanno regalato e di tante carinerie le ringrazio.
Romina