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Recensione: Chi ha ucciso Mr Wickham di Claudia Gray

Titolo Chi ha ucciso Mr Wickham
Autore: Claudia Gray
Editore: Piemme Edizioni


Trama 

Il mondo regency si tinge di giallo. Il romanzo che sarebbe stato scritto se Jane Austen e Agatha Christie avessero preso un tè insieme. E se i più famosi e amati personaggi di Jane Austen si scoprissero detective... o magari assassini? E un'estate molto calda a Donwell Abbey, residenza di Emma Knightley e marito, che, ormai sposati da sedici anni, si godono la meritata felicità, su cui nessuno avrebbe scommesso. Nonostante il caldo, però, i doveri della vita sociale non si fermano: Mrs e Mr Knightley stanno organizzando un summer party, i cui invitati, ivi compresi Elizabeth Bennet e il marito, Mr Darcy, sono pronti a godersi chiacchiere e socialità, conditi naturalmente di tè e buone maniere. Ma c'è qualcuno che non è affatto bene accetto: Mr Wickham, il personaggio più cattivo di Orgoglio e pregiudizio, l'odioso amico di Darcy, che gli altri ospiti, in barba al bon ton, sarebbero ben felici di vedere morto. Eppure restano tutti a bocca aperta quando si ritrovano davanti nientedimeno che il suo cadavere. Adesso che ci è scappato il morto, gli invitati sono tutti nella lista dei sospettati, e tutti sono ugualmente prigionieri della splendida casa di campagna dei signori Knightley, consapevoli che tra loro c'è un assassino. Tra Emma, L'abbazia di Northanger, Ragione e sentimento e naturalmente l'intramontabile Orgoglio e pregiudizio, un irresistibile giallo regency che è anche un gioco letterario in cui figurano tutti, ma proprio tutti, i personaggi più amati di Jane Austen.


RECENSIONE 

Come in un revival incontriamo vecchie conoscenze austeniane riunite a casa dei coniugi Knightley, a Donwell Abbey. Tute le coppie formatesi nei romanzi di Jane Austen vengono invitate da Emma e consorte per trascorrere un mese di vacanze. Hanno tutte un legame particolare tra di loro, legami che servono a tessere l’intreccio della storia il cui bandolo è tenuto da quel furfante di Mr Wickham.

Quest’ultimo, vedovo di Lydia, è ben lungi dall’essersi redento e si presenta non atteso per reclamare prestiti e ricatti per cui tiene sotto tiro alcuni degli ospiti, compresi i coniugi Darcy, con i quali non è mai scorso buon sangue.

Una lettura estremamente piacevole che fa ritrovare intatti e coerenti protagonisti austeniani amati, con le loro caratteristiche e idiosincrasie. La cura dimostrata verso di essi tradisce l’amore dell’autrice per Jane Austen di cui conosce benissimo tutte le opere.

Alcuni dei protagonisti si mantengono intatti nel loro carattere originale, altri li scopriamo affetti da piccole manie: Wentworth è piuttosto collerico, Fanny è ipersensibile, Brandon recrimina in continuazione.

Divertente scoprire come le coppie “storiche” hanno impostato i rispettivi ménage coniugali senza rinunciare ad alcuno dei prevedibili sviluppi caratteriali. Per fare un esempio: i coniugi Darcy sono così diversi, eppure così complementari da scontrarsi con lo stesso trasporto con cui si amano. E con quale pudica delicatezza l’autrice ce lo ricorda:

Forse è meglio se li lasciamo qui, nell’intimità dei loro sentimenti. Ci basti sapere che la distanza tra moglie e marito è finalmente superata. Non sarà certo l’ultima incomprensione tra di loro -hanno due temperamenti troppo diversi per poter vivere in perfetta pace- ma non saranno mai più tanto distanti.

L’omicidio che avviene a casa Knightley e che rovina il ritrovo dei loro ospiti aggiunge il tocco di mistero da risolvere, come nella migliore tradizione inaugurata da Agatha Christie. L’immancabile ballo però, supremo avvenimento sociale, è l’ennesimo tributo a Jane Austen.

La morte è una delle più gravi preoccupazioni umane. Il ballo no. Verrebbe dunque logico pensare che l’idea di un ballo non sarebbe bastata a distrarre e svagare gli ospiti di Donwell Abbey, incupiti com’erano dall’omicidio irrisolto del signor Wickham. Ma niente è logico in un ballo.

Inoltre, inserto non meno importante, i due personaggi nuovi, ossia i rampolli Darcy e Tilney, conferiscono quel sapore di novità che mancava e il collante che cementa la storia.

Le premesse ci sono tutte per più di un seguito che sinceramente mi auguro.

Piacevolmente sorpresa e decisamente conquistata.

Romina 

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