Titolo: Sweet Home Alabama
Autore: Barbara Parodi
Editore: O.D.E. Edizioni
Genere: Sport romance, interracial romance
Pov: 3 persona focalizzata
Data pubblicazione: 23 agosto
Pagine: 200
Autoconclusivo
Trama
Non è facile essere adolescente. I sogni sembrano accavallarsi l'uno sull'altro e fare a botte con la vita vera, quotidiana.
James Junior Louis sa quello che vuole, lavora sodo per diventare il più grande pugile del mondo. Ma deve fare i conti con la sua famiglia, unico figlio maschio circondato da donne.
Beverly, al contrario, del suo futuro non sa niente. Cresciuta come una bambola di porcellana si dedica allo studio, è obbediente e pacata, eppure inizia a sentire un fuoco di ribellione al quale non sa dare un nome.
JJ e Bev si incontrano la prima volta da bambini e il destino pare divertirsi parecchio nel farli incontrare ancora, alcuni anni dopo.
E scatta la scintilla. Quell'amore naturale, giovane, fresco. Un amore senza limiti se non quelli imposti dalla vita.
Perché JJ è nero.
Perché Beverly è bianca.
E perché vivono nei primi anni Settanta in Alabama.
Sogni, lotte, rabbia e discriminazione.
Tutto questo è Sweet Home Alabama.
RECENSIONE
Era il 1965 quando la Voting Right Act abrogò le ultime leggi Jim Crow sulla segregazione razziale negli Stati Uniti. Nonostante questo passaggio, non tutti accettarono l'eguaglianza indipendentemente dal colore della pelle, ci furono gruppi organizzati e altri che invece singolarmente decisero che i bianchi erano esseri migliori e che questa supremazia andava difesa in ogni modo. Anche con la violenza, soprattutto con la violenza. Ogni futile motivo era scusa per imporsi in modo bieco su chi non era bianco, ogni violenza era registrata come un incidente e messa a tacere per ribadire la predominanza bianca.
Negli anni settanta nelle famiglie bianche si respirava spesso un finto amore e affetto: le donne avevano ottenuto da mezzo secolo il diritto di voto, ma ancora erano lontane dalla parità. Quanto valeva il parere della moglie nelle decisioni famigliari? Quanto la donna era indipendente dal marito? Quanta libertà aveva una ragazza di scegliere il marito che amava? La risposta è sempre la stessa: poco.
In un ambiente così difficile ed esasperato del sud degli Stati Uniti dell'inizio degli anni settanta, la bella quindicenne Beverly bionda e bianca come il latte e JJ, diciassettenne nero con gli occhi color cioccolato, si conoscono e innamorano. I loro incontri sono strani e mettono subito in chiaro per entrambi quali difficoltà dovranno superare per poter coronare il loro sogno.
In queste pagine ho trovato forza di volontà, caparbietà, desiderio di essere parte di un mondo migliore.
Bev nel suo piccolo vive spinta dal cuore e dall'intelligenza, sa di voler essere parte di un cambiamento che sente come indispensabile. Lei così bella, ricca, bianca vede in una ragazza nera una possibile amica, in un ragazzo nero l'amore della sua vita. La pelle è solo l'involucro di una persona, nient'altro.
"Bev non aveva mai avuto timore dei neri o meglio, l'aveva avuta, ma solo fino a quando era diventata abbastanza grande da capire che una pelle da sola non bastava a spaventare."
JJ conosce sulla sua pelle quanto male possa fare l'odio dettato solo dal colore della pelle, ma sa anche quanto amore ci possa essere in famiglia, quanto le donne siano parte integrante e necessaria di ogni casa. Innamorarsi di una bianca è spaventoso e pericoloso, scoprire di avere amici disposti a tutto è una rivelazione, capire di poter trovare giustizia senza la violenza è la realizzazione di un sogno.
"«Perché ti amo, Bev. Ti amo da quando ti ho vista. E non importa quanta paura abbiamo, quando sono davanti a te, così come adesso, ogni dubbio se ne va."
Sono ragazzi spaventati e innamorati, coraggiosi e intelligenti.
La loro storia è forse una storia veramente accaduta o forse no, ma sappiamo quanti hanno patito l'odio razziale immotivato e stupido.
Ringrazio l'autrice per aver raccontato in modo così dolce e reale questo spaccato di vita, dandogli un finale meraviglioso e un significato profondo.
I miei complimenti anche alla competenza nella boxe, parte integrante della storia, protagonista, ma senza mai rubare la scena a Bev e JJ.
"Charly Chaplin – The Great Dictator […]
Voi non siete macchine, non siete bestie.
Voi siete uomini!
Voi, persone, avete il potere di rendere questa vita libera e bella, di rendere questa vita una meravigliosa avventura."
Buona lettura
Annalisa
Ringraziamo la CE per la copia ARC