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Recensione: Tutto in una Notte di AA.VV.


Titolo: Tutto in una notte
Autore: AA. VV.
Editore: Self-published
Data pubblicazione: 23/05/2022
Pagine: 505
Formato: Ebook, cartaceo e Kindle Unlimited


Trama 

Pensi mai a cosa potrebbe accadere in una sola notte? Pensi mai a cosa succede altrove mentre tu sei accoccolato tra le braccia di Morfeo? Al perché la tua migliore amica abbia un bicchiere di vino rosso in una mano e una sigaretta nell’altra, a cosa sta combinando tuo figlio ormai adolescente, fuori con gli amici? A cosa sta pensando il cassiere del market sotto casa, in cosa si è cacciata la ragazza che hai incrociato per la prima volta questa mattina mentre facevi jogging?
Ci hai mai pensato?

Undici autrici e dieci racconti.
Dieci storie per scoprire cosa può accadere in una notte.

Autrici e genere racconto:
Arianna Colomba: fiaba dark
Cristina Rotoloni: suspense
Enrica Ruffa: urban fantasy
Keja Galli: urban fantasy, young adult
Krisha Skies: urban fantasy
Kyra Synd: mafia romance, distopico
Lara Cialdini: paranormal, new adult
Marta Mancinelli: romance
Paola Serra e Tery Veins: mistery romance
Thamara Medici: thriller


RECENSIONE 

Undici autrici per dieci racconti. Il filo conduttore che ci trasporta da una storia all’altra è la domanda alla quale dare una risposta: cosa può succedere in una sola notte? La notte è la cornice di ogni racconto con la sua oscurità, che a volte riesce ad assumere un tono più sinistro, inquietante e tenebroso, oppure al contrario, luminoso e gioioso. La notte può diventare come le due facce della luna, può essere buia e misteriosa, oppure luminosa e carica di promesse. La notte può regalare un senso di liberazione, quando finalmente un nodo si scioglie, oppure può insinuare un ulteriore dubbio. Può suggerire al buio un nuovo incubo, pronto ad attanagliare la mente ed il cuore, oppure può offrire la soluzione ad un problema. La notte può essere il momento dell’attesa, oppure può essere teatro di un sogno romantico che si avvera nonostante le premesse poco rassicuranti. La luna con la sua luce magica e le sue atmosfere oniriche è la spettatrice silenziosa di infinite commedie che ogni notte si mettono in scena sotto ai suoi occhi. In una sola notte i protagonisti sono molti e diversi, così come le storie rappresentate, le trame e i copioni. Ogni rappresentazione è a sé e in questo libro le storie raccontate sono 10, ognuna di un genere diverso e con una trama particolare, così come sono diverse ed uniche le 11 autrici che si sono messe in gioco in questo riuscitissimo progetto. Mi sono tuffata con curiosità ed attesa in ogni racconto che ho letto con molto piacere e soddisfazione. Ognuno a suo modo è stato emozionante, ma nello specifico in questa mi recensione, vi parlerò nel dettaglio dei primi cinque.

 

Il racconto firmato da Keja Galli appartiene al genere urban fantasy, young adult e s’intitola “Il Regno degli incubi e del Sole” tratto dal romanzo prossimamente in uscita.

I due protagonisti sono Carter e Kimberly. Sono giovani e belli, ma si odiano. Come nei più classici romanzi “Hate to love”, tra loro non corre buon sangue. E’ un’antipatia profonda che esiste da sempre e che nasce chissà da dove, forse dalla notte dei tempi. Molte sono le domande che questa trama sollecita. Esiste un mistero che serpeggia. E’ un sottofondo, un brusio che accarezza e suscita interrogativi. E’ una sfumatura particolare che accompagna il racconto da un certo punto in poi. E’ un qualcosa che esiste ma che non si lascia afferrare né scoprire, perchè l’autrice è troppo brava a catturare l’attenzione, stimolando la curiosità, senza mai arrivare a svelare le sue carte.  

Tra Carter e Kim è una perenne lotta. E’ un imbeccarsi a vicenda con un botta e risposta che non lascia scampo. Si odiano ma non è vero odio. È quell’odio che nasconde altro. Nella notte, un gioco galeotto porta a galla tante emozioni, confidenze e commozione. Sembra tutto architettato per arrivare ad un certo risultato. Lui bello da far male, lei una gattina arruffata ed arrabbiata con la vita. Kim possiede un pesante bagaglio pieno di tante fragilità che cerca di nascondere dietro ad una spessa corazza, che però ha tanta voglia di frantumarsi per fare uscire la vera lei. La sua rabbia ha forse origini lontane e s’intuisce l’esistenza di un mistero. Sono tante le cose strane che però Kim preferisce non analizzare, come quei sogni troppo vividi.

Keja Galli è un’autrice che ho scoperto con questo racconto e che mi ha sorpreso in molti modi: dalla capacità estrema nel descrivere i visi, le espressioni, i particolari. Non scrive ma dipinge immagini vive che vibrano, tremolano, rilasciando respiri di emozione. La scrittura ha stile. E’ dinamica ed intensa, mentre il racconto ha un ritmo incalzante dall’inizio alla fine. L’emozione esce dalle parole e colpisce direttamente il cuore. Si sente la sofferenza, che fa male e morde ancora forte. La solitudine è la belva che azzanna il cuore di Kim, mentre il trauma dell’abbandono non ha perso il suo peso e ancora la schiaccia. Capirò tutto di Kim, di Carter e del mistero che s’insinua e prende sempre più spazio, quando finalmente potrò leggere la loro storia, raccontata in un libro di prossima pubblicazione. Per fortuna non dovrò aspettare troppo!  

 

Il racconto di Marta Mancinelli è un romance dal titolo “Una notte all’Ikea”.

I protagonisti sono Luca e Giorgia. In questa notte lui ha la possibilità finalmente di conoscere la ragazza che sogna da un po’ di tempo. La invita ad un appuntamento e lei accetta. Luca vuole rendere questo loro primo incontro indimenticabile e organizza per lei una visita all’Ikea. E’ una meta inconsueta e particolare che offre la possibilità ai due giovani di conoscersi meglio, soprattutto di rilassarsi e di entrare in confidenza. Tante domande poste per gioco aprono i loro cuori come fossero degli scrigni che racchiudono tesori di inestimabile valore. Si confrontano e arrivano a toccare aspetti della loro vita che ancora devono trovare una soluzione. Sfiducia, accondiscendenza, adattamento, limitante zona comfort nascondono la paura di lanciarsi nella vita alla scoperta di se stessi e delle infinite possibilità e dei sogni che si possono realizzare. Mentre leggevo mi è venuta in mente la canzone di Jovanotti con la celebre strofa :”La vertigine non è timore di cadere, ma paura di volare” ed è così per Luca che si dimostra rinunciatario, nel perseguire i propri sogni.

E’ un racconto che non teme di mostrare le fragilità del protagonista, dove ogni cosa ha il sapore di normalità ed è aderente alla realtà. Non esiste spettacolarizzazione, ma è un modo di narrare tranquillo e tenero, dove il romanticismo colora molte situazioni, mentre una sfumatura di ironia equilibra il sapore, aggiungendo un po’ di brio, grazie anche a qualche sfumatura un po’ piccante che ogni tanto fa capolino nei dialoghi, nelle battute e nelle domande che si rivolgono i due protagonisti, alle prese con un gioco che ha tanto il sapore dell’assaggio e della scoperta. Tra i due lui è quello più impacciato e insicuro. Ha paura di non piacere. Teme di giocarsi le risicate possibilità con un approccio sbagliato, perché a Luca Giorgia piace sul serio! Giorgia che tra i due si dimostra la più sicura e saggia, alla fine stupisce, dimostrando tutta le sua sensibilità.  

La scrittura di Marta Mancinelli è sicura e ricca di sfumature. Riesce a portare a galla con semplicità, ma con estrema finezza ed attenzione, le emozioni che si schiantano nel cuore e nell’animo di Luca, che tra i due è il personaggio che mi ha suscitato maggiore simpatia. Luca è il ragazzo della porta accanto, nulla a che vedere con i duri che non chiedono mai, ma nonostante il suo essere al di fuori del tipico cliché del “bello e impossibile”, sa comunque attirare l’attenzione, creare aspettativa e risultare affascinante. Un bellissimo ritaglio della realtà, in un racconto in cui la magia della notte sa diventare il giusto preambolo per una storia d’amore ricca di sentimenti e promesse.   

 

Thamara Medici si misura in un Thriller dal titolo “Seconda Chance”.

I protagonisti sono Penelope e Tomas. Difficile parlare della trama senza correre il rischio di spoilerare e questa nuova autrice, nella sua prova d’esordio merita ogni attenzione. Come il titolo suggerisce, i protagonisti hanno già avuto una relazione e decidono di darsi una seconda possibilità. E’ notevole la capacità di Thamara nel saper descrivere con naturalezza i vari momenti che precedono l’incontro. I pensieri di Penny, impegnata a fare la spesa, a decidere quale sarà il menù della cena. Mentre sceglie i prodotti da acquistare. E’ molto abile nel non far capire nulla al lettore che, come un cagnolino al guinzaglio beve ogni parola, ogni frase, ogni immagine che si crea nella mente, per merito della sua scrittura schietta e precisa, priva di svolazzamenti e ricami, che arriva dritta al punto.

E’ priva di emozioni. Penny è fredda quando pensa ed è così che ci arriva. Fredda ma allo stesso tempo evocativa, perché volentieri si perde nei ricordi e ci racconta altro di sé, di lei e di Tomas. Sono scene in cui l’emozione c’è, senza mai diventare stucchevole o talmente intensa da rubare la scena. E’ misurata e guardinga. E’ il preludio di altro. La tensione cresce e anche l’attesa, così come la suspense . Le domande iniziano ad affacciarsi nella mente e poi si capisce tutto. Questo è quello che sembra, ma non è così perché nel finale c’è un’ulteriore colpo di scena che lascia ancora stupiti.

Ogni donna vivrà questo racconto alla sua maniera in base alla propria sensibilità e ai propri trascorsi. E’ un racconto che tocca un particolare argomento che sta a cuore a tutti. Fa pensare. E’ un racconto che fa cadere nel buio e aiuta anche a rialzarsi. Sa tirare a fondo, in una terra che sa di grida di dolore e di urla silenziose. Di chi non ha la forza di farsi sentire e per tutta una serie di motivi, non può alzare la testa ed è costretto a subire. In queste poche pagine Thamara ha saputo raccontare una storia attraverso una gamma di emozioni che sanno toccare punti nevralgici. Esiste il dramma, la crudeltà la sofferenza, il dolore, la rinascita e il sollievo. Ognuno darà il proprio giudizio a questo racconto, per molti versi crudo e crudele, ma essenziale. Asciutto, ma allo stesso tempo ricco di cose percepite anche se non rivelate. I miei sinceri complimenti. Una bella prova superata a pieni voti!  

 

Kyra Synd firma un mafia romance, distopico dal titolo “Kobra”. E’ un estratto dall’Atto I di “Boodline” il nuovo romanzo dell’autrice, uscito il 7 giugno.

Conosco molto bene Kyra Synd e ho letto tutti i suoi libri della Outlawed Malibù Series, nella quale i protagonisti sono gli Iron Skulls i rudi appartenente ad un club MC. Già nei libri con protagonisti gli Skulls la capacità di Kyra, nell’esprimere ed enfatizzare i modi e il linguaggio maschile mi aveva conquistata. Il lessico e l’intercalare utilizzato dall'autrice, è decisamente “testosteronico”. Terribilmente secco ed asciutto, è tipico degli uomini duri che comunicano con poche frasi e tramite quelle, il discorso sa trasmettere i concetti essenziali. Senza eccessivi preamboli, sottintesi, svolazzamenti e ricami. Con una frase la comunicazione arriva al punto, ed è sufficiente perché pregna di quei sottintesi che tra uomini che parlano la stessa lingua, la lingua dei duri, basta ed avanza.

Qui, in questo racconto se possibile, Kyra fa un passo in più. Anziché aggiungere lei sottrae. Le frasi utilizzano una metrica secca e scarna, ancora più arida. È un’espressività perfettamente aderente ed in linea con i suoi personaggi, completamente privi di emozione. La comunicazione si è ulteriormente svestita di tutto ciò che era inutile ed è un modo di comunicare carico di silenzi, di rumorosi vuoti che attraverso le righe e tra le pagine esprimono tutto. È il vuoto che parla e che riempie. Le frasi sono costruite in maniera del tutto originale per imprimere ancora di più, l'asciutto dei sensi che qui vengono vissuti dai personaggi di Kyra, su un piano totalmente diverso. Via le emozioni che scaldano e si al vuoto glaciale che comunque diventa dialogo. Impossibile leggere di fretta, serve attenzione. Questo racconto ha bisogno di una seconda vista perché richiede un coinvolgimento totale. 

Un estratto per chi sa cogliere l’essenziale e l’asciuttezza sapiente di queste frasi che, a mio giudizio sono emblematiche:

“Getto il mozzicone e sollevo la testa al cielo, la vista periferica tiene sotto controllo la sua direzione. Allunga la mano verso di me. «L’ultimo cliente è stato molto soddisfatto.» «Non ricordo di aver mai scazzato un lavoro, Craig.» Sogghigna. “

Non posso esprimermi sul racconto perché non desidero spoilerare. Siamo nel mondo dei Killer spietati. C'è Kobra e c’è Craig. Sono loro che rubano la scena e risucchiano la mente, il cuore e le emozioni. Sono personaggi intensi, forti e crudeli. L’epilogo sconvolge e lascia letteralmente senza fiato. Questa volta non è una frase fatta, ma è ferocemente aderente alla realtà dei fatti. Non posso dire di più. E’ un capolavoro. Una trama articolata in maniera sapiente ed originale. In poche pagine l’autrice ha saputo creare un mondo. Ha raccontato molto, ma non tutto, perché il resto è da scoprire leggendo il libro appena uscito, dal titolo “Boodline”. Una prova superata in maniera meravigliosa che va considerata al di là di tutto. Al di là dall’emozione che inevitabilmente, scaraventa il cuore negli abissi. Ma è così che deve essere. Stravolge, conquista ed incatena.

 

Il racconto di Krisha Skies è un Urban Fantasy e si intitola “Blood Dancer”. E’ un prequel ispirato al romanzo “Golem’s Breath”, pubblicato nel 2022.

La protagonista è la giovane, taciturna e solitaria Shanti. E’ una delle rare “Danzatrici del Sangue”, persone dotate di una caratteristica particolare, che le rende indispensabili ed imbattibili nella lotta contro gli esseri mostruosi che infestano la terra. Con il suo dono riesce ad alimentare il potere della sua Animus, la creatura completamente priva di emozioni, alla quale si affianca durante i combattimenti. Non è una ragazza come tante e per lei non è mai stato facile intrecciare relazioni sociali. Ha però un rapporto fraterno con Clio la sua Animus, creatura umanoide dai capelli porpora, con la quale viaggia insieme ad un gruppo di persone che hanno il compito di portare messaggi ed aiuti di prima necessità a chi, dopo essere stato salvato e liberato, si trova in difficoltà.

Il racconto essendo un Urban Fantasy, trasporta in un mondo completamente diverso rispetto a quello reale, popolato da strane creature, mostri sinistri e pericolosi, tanto quanto sanno esserlo certi umani persi nei loro fanatismi. E’ un racconto tenero e per molti versi romantico che conserva, seppur ambientato in una realtà alternativa, frutto della fantasia dell’autrice, la dolcezza e quel palpito tipico dei primi amori, dove il sogno sentimentale e la scoperta dell’emozione si fondono tra mille incertezze e timori. I dubbi e le incomprensioni così come i desideri inespressi, minano la scoperta dell’altro, in questo caso di Lars, il giovane caposquadra per il quale il cuore di Shanti, palpita segretamente già da un po’ di tempo. Un bacio strappato da chi non lo merita durante una festa, la rivelazione della verità e la fuga all’inseguimento del prossimo mostro da debellare, non rubano la scena alla storia d’amore nascente che, in questo racconto ricco di curiose situazioni, rimane il fulcro centrale attorno al quale si sviluppa l’intera trama. Il colpo di scena finale assicura il coinvolgimento totale nella storia e alimenta la curiosità nel lettore che inevitabilmente, desidera saperne di più. La scrittura è avvolgente e sa concedere i necessari respiri e i giusti spazi all’emozione, senza perdere di vista la dinamicità di cui il racconto necessita. E’ una storia coinvolgente che solletica la fantasia e apre numerosi scenari. Prova superata a pieni voti.

Cristina Pisano 


Piccole chicche, queste storie, ambientate, come dice il titolo, tutte nell'arco di una notte. Si trova il richiamo alla regina del crimine, Aghata Christie, in una storia che, come in uno dei suoi grandi classici, lascia il lettore con il fiato sospeso. Paola Serra e Tery Veins riescono a tenere alta la suspance fino alla fine dei giochi in una storia che vi lascerà con il brivido dell'ignoto dalla prima all'ultima sillaba. 
Enrica Ruffa, con una storia dall'ambientazione fantasy, un estratto del suo prossimo romanzo, coinvolge il lettore in una notte da 'strega' instillando in lui la speranza nella forza guaritrice della natura, ma anche il timore per il grande desiderio espresso che «Non sarà senza conseguenze.» Cosa dirvi? Non vedo l'ora che esca il romanzo per poterlo gustare appieno. 
Cristina Rotoloni regala una storia da cardiopalma, una fuga per portare alla luce una verità scomoda su qualcuno di troppo potente. Tra camionisti maschilisti, inseguimenti in auto, fughe mozzafiato, chissà se Mey e la sua verità rivedranno la luce? 
Lara Cialdini invece scalda il cuore con una storia piena di rabbia, mistero e dolcezza, con lo sfondo della notte più festeggiata dell'anno, anzi degli anni. E ultimo, ma non per importanza, Arianna Colomba racconta la sua favola, come se ci volesse fare scivolare in quella notte che tutte loro, insieme al lettore, hanno visto scorrere. 
Complimenti all'ideatrice, Keja Galli, per aver saputo raccogliere, accogliere e coordinare tante bravissime autrici, che con stili, generi, racconti differenti tengono il lettore ancorato alla notte che scorre, bene o male, per tutti. 
Un'idea incredibile per una raccolta di storie che non potrete non leggere. 
Volete sapere cosa può accadere in una notte?

Emma 

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