Buon pomeriggio, oggi partecipiamo al Review Tour organizzato da Queen Edizioni.
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RECENSIONE
Nella mia classifica personale di 'uomini che potrebbero farmi impazzire' ci sono senza dubbio i cowboy, come potete immaginare, subito dopo, però, il podio è occupato dai motociclisti, perciò quando ho letto la trama di questo storia ho pensano wow.
Ride è una storia piuttosto lineare che si legge in modo davvero fluido. La trama è interessante e come direbbero i professori di mio figlio, avrebbe un grandissimo potenziale, se...
Ecco il problema è il se.
Amo le storie di Motoclub, ne ho lette tantissime, ma qui è una tassello quasi assente, nonostante l'importanza che gli conferisce il protagonista. Caleb, detto Trig, non è solo un componente di un club, ma è il vice presidente. Eppure nella storia questo viene ribadito più volte senza darne un reale peso. Non c'è nulla del codice dei motociclisti, del loro credo, del loro modo di vivere e questo è un grandissimo punto a sfavore.
Vogliamo parlare della protagonista femminile? Evangeline, detta Eva. Quando ho iniziato a leggere ho pensato che sarebbe stata una bomba. Un protagonista complesso che avrebbe dato del filo da torcere al contendente. Ricchissima di problematiche che avrebbero potuto renderla un vero labirinto psicologico, invece mi sono imbattuta in una donna dalla forte insicurezza che rimugina su un'inezia del suo passato, quando i problemi nella sua vita sono ben altri.
Ho letto ogni riga, sperando che prima o poi qualcosa avrebbe divampato. Mi sono persino stupita che l'autrice lasciasse al punto di vista di Trig dei momenti che avrebbero potuto conferire un certo spessore a Eva. Ma alla fine non si è andati mai sotto la superficie. Un po' come il filetto alla Wellington. Se non perfori la crosta croccante, non ti accorgi che sotto c'è il manzo. E il manzo è quello che fa la differenza.
Ed è un peccato perché si toccano tantissimi punti che avrebbero fatto la differenza.
Si accenna ai Motoclub.
Si accenna all'alcolismo.
Si accenna alle violenze sulle donne.
Si accenna alla difficoltà di conciliare famiglia e lavoro.
Ma nulla di ciò, che avrebbe davvero potuto rendere Ride un incendio di emozioni, viene mai toccato e esplorato, lasciando al lettore la debole luce di un fiammifero.
Per un attimo credi che sia luce, invece ti scotti solo le dita.
È una storia piacevolissima che si può leggere in poche ore, ma non aspettatevi vi lasci qualcosa, a parte il sollazzo della vostra fantasia.
Emma