Recensione: Il richiamo segreto del mare di Judith Sparkle (Collana Segreti in giallo - PubMe Edizioni)
Titolo: Il richiamo segreto del mare
Autore: Judith Sparkle
Editore: PubMe Edizioni (Collana Segreti in giallo)
Genere: Romanzo Rosa
Trope: Contemporary Romance, Romantica Suspence, Small Island, Sweet Romance, Opposite Attract, Love Inspired, Forced Proximity
Data Pubblicazione: 4 Dicembre 2023
Trama
È una notte d'inverno quando Josué Rancon trova uno strano oggetto nella sua rete da pesca. Potrebbe essere l'antico crocifisso di Santa Marta venerato dalle genti del posto fin dall'anno Mille e perduto due secoli prima a causa dell'assedio di Napoleone. Josué ne è convinto, tuttavia la Sovrintendenza manda ad indagare sull'isola l'archeologa Marianne Leroy, docente universitaria con anni di esperienza.
Marianne è costretta a collaborare con Josué, perché il crocifisso è sotto la sua custodia finché non verrà provato che sia autentico. Purtroppo l'uomo è l'esatto opposto di ciò che lei si aspetta e lavorare con lui è tutt'altro che semplice. E mentre lei è sempre più affascinata dalla storia e dall'analisi della reliquia, Josué sembra attratto dal crocifisso per un altro motivo. Un motivo più oscuro e segreto, nel quale Marianne si sente sempre più coinvolta. Josué nasconde un segreto e il crocifisso è la chiave. Ma è una chiave che apre un passato doloroso e Marianne dovrà scegliere se aiutare fino in fondo Josué o allontanarsi da lui per sempre.
Dopo "Aspettami per Natale", un'altra intensa storia d'amore e sentimenti, piena di mistero e paesaggi meravigliosi.
l'autrice
Judith Sparkle è lo pseudonimo di un'autrice italiana che vive e lavora in provincia di Verona.
Dopo aver scritto numerosi racconti pubblicati sulle principali riviste femminili italiane, nel 2017 ha pubblicato come autrice indipendente "Gli strani casi dell'amore", a cui sono seguiti "Tutta la luce che abbiamo" (2017), "La ragazza delle rose blu" (2018), "Se solo fossi tu" (2018), "La profezia del principe" (2020) e "Aspettami per Natale" (2021) edito da Belle Epoque collana di PubMe edizioni.
Nel 2018 ha partecipato al Festival del Libro di Soave (Vr). Instancabile sognatrice, per lei non c'è niente di più bello che narrare i sentimenti delle persone per portare alla luce le loro vite.
RECENSIONE
Buongiorno care amiche lettrici, oggi vi parlo di un romanzo appena pubblicato “Il richiamo segreto del mare” firmato da Judith Sparkle un’autrice che ancora non conoscevo e che mi ha letteralmente incantata. I motivi sono diversi e numerosi, ma è soprattutto merito dell’uso e della forza delle parole, evocative ed intense che insieme e nella loro semplicità, creano altro. Dello stile di scrittura poetico e descrittivo. Delle atmosfere ricche di bellezza e pathos, che emergono attraverso i luoghi selvaggi ma al tempo stesso intimi, nei quali è ambientata la vicenda. Ma è anche grazie all’impatto dei protagonisti, persone vere, adulte e alle prese con difficoltà reali, che sono preda della magia di un prezioso oggetto, tanto quanto della scoperta di un sentimento potente, ma inizialmente cauto, incredulo e sospettoso, che via via si trasforma in qualcosa di molto concreto ed importante. Nel frattempo e per tutta la durata del racconto, la storia sentimentale fa da cornice al tema dominante, che traccia i perimetri di uno straordinario ritrovamento archeologico, mentre un’indagine che si perde nella notte dei tempi, diventando sempre più complessa ed ambigua, lega tra loro un concatenarsi di eventi, tra mistero, misticismo, speranza e meraviglia. È un filo invisibile che ha il merito di portare a galla le verità di un presente difficile, frutto dell’accanimento del destino e di un passato che ancora fa male, pieno di domande prive di risposte, con il quale è arrivato il momento di fare pace.
“Per tutto il giorno è soffiato il mistral freddo e cattivo che ha scatenato la tempesta con una pioggia incessante che non ha dato tregua, fino alla sera con l'arrivo della bonaccia e un arcobaleno.”
L’ambientazione così come l’impetuosità degli elementi naturali rappresentano i punti di forza di questo romanzo e lo capirete già dalle prime pagine. L’urlo del mare, l’ululato del vento, il fragore della pioggia e la potenza della tempesta, si mescolano con il grido dell’inevitabile, mentre il fascino dei luoghi talvolta crudeli ma altrettanto incantevoli, si trasformano nel palcoscenico ideale per le vicende narrate, struggenti e furiose, consuete ma sublimi, roboanti e silenziose, ma che sanno toccare livelli di umanità e intima semplicità, tanto da trasformarsi in vere carezze per il cuore. La storia si svolge al sud della Francia, principalmente sull’isola di Phare sur la mer, nell’arcipelago delle Frioul in Provenza, al largo delle bocche del Rodano. Ma per brevi accenni e pochi attimi, si sposta anche ad Aix-en-Provence, a Marsiglia e in Camargue, sulle sponde rocciose della più ampia calanque che generosamente, si apre al mare per accogliere i naviganti di tutti i tempi. Esattamente come è successo nel 48 d. C. a Santa Marta, Santa Maria e San Lazzaro, quando in fuga dalla persecuzione in Terra Santa, hanno affrontato una lunga traversata in mare, per portare in salvo un crocifisso ligneo, che si lega alla famiglia Rancon e ai suoi discendenti, attraverso un’antica leggenda. Un oggetto misterioso, ricco di magia, misticismo e spiritualità che per Josué, uomo di fede, forza e coraggio, si trasforma in un messaggio di speranza e rinascita. Soprattutto per chi come lui, lotta quotidianamente e da troppo tempo, contro le avversità della vita e del destino.
“Proprio nell’istante in cui le dita toccarono di nuovo l’inspiegabile oggetto attraverso la stoffa della sacca, i primi barlumi di luce iniziarono a imperlare il cielo. Gli parve in quel momento che tutti i suoi drammi andassero finalmente a posto, acquistassero un senso nell’ordine più grande dell’universo.”
Chi sono i protagonisti? Josué Rancon è l’affascinante ed ombroso pescatore di Phare sur la mer, che in una notte di lavoro trova la preziosa reliquia. Josué è un uomo adulto che con fatica porta sulle spalle un peso enorme, dovuto ad una realtà difficile, scandita dalla solitudine, da un passato doloroso e dal duro lavoro, in balia della fortuna e degli elementi. Ma sono soprattutto le tante responsabilità, gli obblighi e i doveri ai quali non può sottrarsi, a stritolarlo in una morsa che non gli lascia scampo, tanto da impedirgli di scorgere il bello, perché nella sua realtà non esiste. Sofferente, burbero e solo vive una vita che si avvolge su se stessa, in una spirale fatta di giorni sempre uguali, in lotta contro il mare, le onde e la tempesta, la stessa che imperversa nel suo cuore afflitto e nell’animo ferito, fino a saccheggiarlo senza concedergli nulla, neppure il tempo per sognare.
“A quarant’anni, era diventato un uomo rispettato ma taciturno, ombroso, segnato dalle sferzate della vita. Non era cupo, qualche volta gli isolani lo vedevano sorridere ma siccome chi ha guai non ha amici, il silenzio e la solitudine gli si erano appiccicati addosso come alghe di mare ripugnanti e nessuno smaniava di avvicinarsi e togliergliele.”
Forse è proprio per questo che Josué si aggrappa alla reliquia. Sarà un segno del destino? Sarà un'àncora di salvezza? Una fonte d’ispirazione? Un appiglio per il quale vivere? Qualunque sia la motivazione, questo insolito pescatore, ammantato di mistero e dotato di un’anima turbolenta, lotterà con tutte le sue forze per tenerlo con sé. Ma il prezioso oggetto sarà autentico oppure è soltanto un’abile contraffazione? Per stabilirlo è necessario farlo analizzare da chi possiede le giuste competenze, ed è proprio Marianne Leroy che accettato l’incarico, si troverà costretta a sbarcare su Phare sur la mer, un’isola minuscola che diventerà per lei un luogo di pace, di scoperte, d'amore e di rinascita. Ma gli inizi non sono dei più rosei
“Appese la mantella fradicia al gancio accanto alla porta, scrollando acqua da tutte le parti. Si guardò intorno e, quando la vide, puntò dritto verso di lei. Aveva una zazzera di capelli rossiccia appiccicata in fronte e gli occhi azzurri dardeggianti rivolti nella sua direzione. «È lei la studiosa?» «Se intende l’archeologa, sì» rispose impaurita e confusa.”
Chi è Marianne? È una preparata archeologa e una docente universitaria. Figlia d’arte, ha perso entrambi i genitori due anni prima, ed ancora soffre per la loro prematura scomparsa. Si sente sola e non sa a chi appoggiarsi e chiedere consiglio. Ha perso molte delle sue sicurezze e la recente delusione in amore, le ha inferto un’ulteriore mazzata. Decisa a non lasciarsi sopraffare da chi potrebbe approfittarsi ed oscurare il suo ruolo, accetta di indagare sul prezioso ritrovamento, ben consapevole che nel caso risultasse un reperto autentico, si troverebbe davanti ad un importante traguardo per la sua carriera. Un invito al quale non può rinunciare, soprattutto perché il destino sembra rivolgerle chiari segnali
“Era il primo stormo che vedeva, di solito arrivavano più tardi, in primavera. Qualcosa - non avrebbe saputo dire cosa - scattò dentro di lei. Forse era la risposta dei suoi genitori. Sì, doveva essere così. «Volete che vada?» sussurrò loro.”
In verità, il vero protagonista indiscusso di questo romanzo è il mare, che qui assume le sembianze di un’entità viva, di un dio ancestrale che sembra guidare la vita di Josuè, ma anche quella di Marianne, quando impara a viverlo e a considerarlo quel dio che, nella sua sconfinata bellezza ha il potere di mettere ogni cosa nella giusta prospettiva. Saggio ed audace, pericoloso ed accogliente, tanto da diventare un “figura” presente per tutta la durata della storia, mai spettatore, ma parte in causa o fattore scatenante degli eventi. È un'essenza che fagocita le pagine, imprimendo la sua forza, che esiste e si percepisce, potente, minacciosa, dominante e vendicativa. Josuè lo vive e lo asseconda, ci parla, si affida a lui, si ribella alle sue esternazioni, si scontra arrabbiato e ferito, in un dialogo disperato. Ne sente il respiro, ne percepisce l’essenza, perché ha imparato a conviverci come una belva feroce che non può essere domata, ma soltanto rispettata e venerata. Ma è proprio il mare a portare alla luce ciò che cambierà per sempre le loro vite e a conservarne il mistero
“Tornò a concentrarsi sull’ampiezza del mare dinnanzi a lei. Rispetto a quella vastità, i suoi problemi si rimpicciolivano. Gli antichi lo avevano venerato come un dio e lo capiva: nel mare c’erano forza potenza, mistero. Ecco, sì, mistero.”
In questo romanzo esiste un mistero riguardante la reliquia ritrovata, ma esiste un mistero decisamente più allettante che avvolge la figura di Josué, un uomo insolito che si scopre poco alla volta, mentre le aspettative nei suoi riguardi progrediscono di pari passo, con l’aumento del suo fascino e la descrizione della sua persona. Piccoli accenni che dicono tutto e incuriosiscono sempre di più. Le pagine scorrono ed è sempre più difficile smettere di leggere, così come il domandarsi cosa nasconde Josué, così bello, tormentato, malinconico e struggente, pieno contrasti, durezze e rimpianti. Marianne incomincia a guardarlo con occhi diversi, e noi con lei, incantata dal suo modo di fare, così burbero ed arcigno, ma anche segretamente colto e tenero, soprattutto capace di regalare un gesto affettuoso, un fugace sorriso, oppure uno sguardo gentile od un guizzo avvolgente. Sotto la scorza indurita dalla vita e dietro la sofferenza che emerge a tratti, Marianne riesce ad intuire la sua natura profonda e l'animo sensibile che senza ombra di dubbio, fanno parte di lui. Fede, fatalismo, speranza, Josué ha bisogno di affidarsi ad un segno, a qualcosa che arriva dal passato per avere un'occasione di riscatto! Proprio ciò che inconsapevolmente o consciamente, stava aspettando.
“«Mmm… a me sembra che tu mi stia chiedendo di uscire.» Calcò il concetto, mantenendo il contatto visivo e quel suo sorrisetto furbo, incredibilmente affascinante. «Beh, ti va o no?» chiese Marianne sostenuta. Josué la guardò in modo diverso. Con uno sguardo dolce, carezzevole. Era un sì. Le parole, poi, fugarono ogni dubbio. «Certo che mi va. Mi va molto» confermò, continuando a sorriderle con quella tenerezza che le stava mandando in pappa il cervello.”
“Il richiamo segreto del mare” si divide a metà. Esiste un prima e un dopo e la seconda parte appare complicata, ma in maniera diversa rispetto a quella precedente, anche se è altrettanto tenera, intensa e romantica. È una storia d’amore che cresce a piccoli passi, tra mille difficoltà e attraverso l’espressione di sentimenti bellissimi, puliti, sinceri e genuini, che hanno il potere di infondere calore e regalare momenti in cui l’emozione è intensa. Nel frattempo i vari intrecci concorrono ad arricchire la trama, creando frammentazioni, momenti astiosi ed ostacoli, capaci di renderla dinamica e ben strutturata, soprattutto credibile e reale. Una storia che non si dissocia dalla vita vera, ma ne diventa una esaltante rappresentazione. Josué e Marianne sembrano distanti anni luce, ma in realtà nascondono profonde affinità, esperienze simili e reciproche comprensioni che li fanno avvicinare. Un incontro tra anime, menti in simbiosi e cuori affamati d’amore. Nel momento in cui solo guardandosi, scoprono quasi increduli, di avere i battiti accelerati, per fortuna, fato, magia o predestinazione, le loro vite subiranno una profonda trasformazione, e da quel momento in poi Marianne e Josué non saranno più gli stessi.
Marianne gli si avvicinò sinceramente felice di vederlo. «Ce l’avete fatta» lo salutò con calore. Lui si sentì visto come non gli succedeva da anni. Accolto. Si sentì parte di qualcosa, non avrebbe saputo dire che cosa, e si beò di quella sensazione. Ne fu sorpreso e contento come chi scopre che c’è un regalo di scorta anche per lui.”
Una storia che sa commuovere per la bellezza e le sensazioni che suscita. È il fragore dell'umanità, quella che si sente forte e chiara e che si sprigiona dalle parole utilizzate da Judith, dalle descrizioni, dai momenti unici, per la loro normalità, ma altrettanto straordinari nella loro semplicità. Pagine che fanno venire i lucciconi agli occhi, specialmente nel momento in cui il cuore di Josuà viene sfiorato e scaldato dalla presenza di Marianne, dal suo affetto imbarazzato e dalla sua semplice presenza. E lui accoglie tutto, stordito e stupito per il fatto possa esistere chi sa mostrargli quell’interesse, che per tanto tempo gli è stato negato. Non è più da solo a portare il peso della propria vita e l’attimo meraviglioso, in cui acquisisce questa consapevolezza, segna per me, il momento più bello e toccante dell’intero romanzo. È il racconto della vita, dei problemi che si schiantano a volte inaspettati, delle cose che succedono prima o poi a tutti e che spesso, ci fanno chiudere in noi stessi. Ma poi arriva qualcuno. È succede anche per questo uomo sfinito e stanco, distrutto dall’esistenza e improvvisamente, ma lentamente ogni cosa cambia, grazie al miracolo racchiuso in un ritrovamento. A mio giudizio è il significato e messaggio racchiuso nell’intera narrazione. Un oggetto che diventa l'emblema di una possibilità, l'occasione che entrambi stavano aspettando e che arrivava dal passato, per farli incontrare. È soltanto per loro, per infondere ad entrambi fiducia e per ricordare che esiste sempre la speranza, anche quando il presente sembra troppo difficile e senza via d’uscita! Che dirvi, se non che è un romanzo meraviglioso, scritto con una sensibilità, una cura e un’attenzione disarmante? Ci sono caduta dentro anima, mente e cuore e ringrazio l’autrice per questa lettura emozionante.
“Com’era bello darsi del tu, Josué trovò quella conversazione di un’intimità spaventosa. Ne era affascinato e spaventato.”
“Il richiamo segreto del mare” si rivela come un terremoto silenzioso ma implacabile, che inizia in sordina fino ad impossessarsi di ogni aspetto. Racconta la forza dei buoni sentimenti, delle piccole cose semplici e delle anime pulite che, dopo essere state ingiustamente rinchiuse, finalmente riescono a rompere gli argini sovrastando ogni cosa. I sentimenti possono essere sottili, impercettibili ma potenti. All’apparenza insignificanti ma indomabili nella sostanza, esattamente come la goccia che nel tempo, riesce a scavare la roccia. Il cuore e le emozioni seguono le parole, che si rincorrono tra le pagine e che finiscono con il diventare un assembramento e un ricettacolo di calore, affetto ed intimità. Tra Josué e Marianne esiste un reciproco sostegno, un’emozione che nasce a poco a poco ed aumenta nel riconoscersi e nello specchiarsi l’uno nell’altra, mentre la speranza si fonde con l’urlo del vento, con la forza del mare e la potenza degli elementi che in questo romanzo sono i veri protagonisti.
“Ora che il panorama aveva assunto un aspetto clemente, le pareva che la natura si fosse ammansita tornando a fare pace con l’uomo. Se fosse stata una musicista avrebbe potuto percepire l’armonia in dei suoni: il tintinnio delle gocce sul selciato, il fruscio leggero del vento, il gorgoglio delle onde, l’osanna dei raggi della lucerna sul promontorio.”
L’uomo non è altro che un granello di sabbia, un microcosmo alla mercé di un qualcosa di immenso e più grande di lui. Fa parte di un disegno orchestrato in un universo di possibilità, nel quale la fede, la speranza, la fiducia e il destino si fondono in un concentrato armonioso, perseguendo invisibili linee ed incastri perfetti, mentre il fragore dei sentimenti pronti a rivelarsi e stanchi di rimanere confinati, come spettatori silenti, alla fine rubano tutto, anche ciò che i protagonisti non hanno mai pensato di meritare o di poter ottenere. Josuè andava cercando, proprio ciò che non sapeva di volere, ma la vita nei suoi giri strani e nella sua infinita saggezza e magia, è riuscita a sorprenderlo. Senza se e senza ma. Buon viaggio tra le profondità dell’essere e tra le immensità del cuore. Buona lettura e alla prossima!
Cristina Pisano
Ringraziamo la CE per la copia ARC